Recensione
Grande, grosso e Verdone Recensione, ritornano i personaggi più amati del regista romano
Con “Grande, grosso e Verdone” il regista e attore Carlo Verdone riporta sul grande schermo alcuni dei suoi personaggi più amati dal pubblico, come il mammone imbranato di “Bianco, Rosso e Verdone”, il logorroico preciso e il coatto di borgata protagonisti di due episodi di “Viaggi di Nozze”.
Il risultato è un successo attestato dai numeri del Box Office italiano. Anche per questo film Verdone ha scelto la formula della divisione in tre episodi. Nel primo la famiglia Nuvolone, composta da Leo (Verdone), la moglie Tecla (Geppi Cucciari) e dai due figli Clemente e Sisto si appresta a partecipare ad un raduno di boy scout, ma i loro progetti vengono interrotti dalla morte dell’anziana madre di Leo. I due coniugi devono allora occuparsi dell’organizzazione del funerale e della sepoltura, tuttavia l’incontro con un impresario di pompe funebri molto particolare trasformerà questi eventi in un incubo infernale per la famiglia Nuvolone. A sorpresa si assiste pure al ricongiungimento di Leo con il fratello Guerrino emigrato in Australia da anni.
Nel secondo episodio Verdone interpreta Callisto Cagnato, un temuto professore di storia dell’arte preoccupato perché il figlio ventenne Severiano (Andrea Miglio Risi) non ha praticamente rapporti con l’esterno, tanto meno con le ragazze. In realtà Severiano è cresciuto timido e insicuro proprio a causa del padre severo e dispotico, che lo obbliga a studiare pianoforte al Conservatorio. Il professor Cagnato presenta al figlio una sua allieva (Martina Pinto), cresciuta in un orfanotrofio, e tra i due giovani nasce un bel sentimento.
La terza ed ultima storia di “Grande, grosso e Verdone” (forse la più riuscita) ci presenta la coppia Enza (Claudia Gerini) e Moreno Vecchiarutti (Verdone), coatti romani in vacanza con il loro unico figlio Steven in un hotel esclusivo di Taormina. I due coniugi stanno vivendo un momento di crisi e lo psicologo della coppia ha suggerito loro di ritrovarsi durante una vacanza tutti e tre insieme. I Vecchiarutti, benestanti ma cafoni, mal si adattano al target dell’albergo di lusso in cui alloggiano e iniziano così per loro una serie di gaffes, alcune delle quali davvero esilaranti. Moreno è subito attratto da un’altra raffinata ospite dell’hotel, Blanche (Eva Riccobono), di conseguenza la moglie Enza, gelosa e indispettita, si trasferisce in un’altra struttura alberghiera dove conosce un attore di reality (Roberto Farnesi).
Grande, grosso e Verdone: i tic degli italiani per ridere di gusto
“Grande, grosso e Verdone” offre un’escalation di risate, poiché, se i primi due episodi lasciano spesso il pubblico in sala ammutolito e un po’ malinconico, nel terzo l’accoppiata vincente Gerini e Verdone scatena risate e persino qualche applauso.
La sceneggiatura dei primi due atti è forse troppo povera di contenuti e presenta qualche incongruenza e situazioni poco credibili. Nell’episodio finale (complice anche l’intesa con la Gerini ormai collaudata da due precedenti pellicole) lo spettatore si diverte di più ed esce dalla sala con il sorriso sulle labbra.
Il Verdone attore mette in scena tre personaggi ben costruiti che ben rappresentano le manie e i tic dell’italiano medio. Peccato che il Verdone regista e sceneggiatore non sia invece all’altezza di alcune sue pellicole precedenti. Non molto felice l’idea di far doppiare i due bambini Clemente e Sisto del primo episodio da Verdone stesso. Buona invece la recitazione del giovane Vittorio Emanuele Propizio, che interpreta Steven, il figlio introverso e teppista dei Vecchiarutti. Sentiremo sicuramente parlare di lui in futuro!
Ilaria Capacci
Trama
- Regia: Carlo Verdone
- Cast: Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio, Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier, Vincenzo Fiorillo, Alessandro Di Fede, Stefano Natale, Anna Maria Torniai, Roberto Farnesi, Marco Minetti
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 131 minuti
- Produzione: Italia, 2007
- Distribuzione: Filmauro
- Data di uscita: 7 marzo 2008
Grande, grosso e Verdone: film diviso in tre atti. Nel primo è di scena la famiglia Nuvolone composta da Leo, Tecla e i due figli Clemente e Sisto. Durante un raduno nazionale di boy scout, la famiglia è sconvolta dalla morte improvvisa dell’anziana madre di Leo che vive con loro.
L’organizzazione del funerale sarà un vero e proprio incubo. A complicare ulteriormente la faccenda, l’arrivo del fratello di Leo dall’Australia.
Protagonista del secondo atto è Callisto Cagnato, grande e temuto professore universitario di Storia dell’Arte. Il suo carattere dispotico e severo ha reso il figlio Severiano profondamente insicuro e timido. Callisto si rende conto che Severiano, ormai ventenne, non ha molti rapporti con l’esterno, tanto meno con le ragazze. Durante un esame universitario, rimane favorevolmente impressionato da Lucilla, una ragazza intelligente, ma dai modi modesti ed educati. La invita a casa per farla conoscere al figlio.
Inaspettatamente fra i due nasce un sentimento piuttosto forte, che farà loro desiderare ardentemente la libertà che i genitori non consentono.
Nel terzo e ultimo atto troviamo Moreno Vecchiarutti e sua moglie Enza, con il figlio quattordicenne Steven, in partenza per una vacanza a Taormina nell’albergo più prestigioso della località, allo scopo di ritrovare il proprio nucleo familiare.
La sobrietà e la grande eleganza dell’hotel San Domenico di Taormina sono estremamente lontani da loro, più abituati ai villaggi turistici. Durante la vacanza i loro conflitti anziché svanire si acuiscono.
Trailer