Recensione
Wonder – Recensione: compassione e gentilezza come regole di vita
È il rilevante proposito di “Wonder” nello spronare gli spettatori a sentimenti e comportamenti positivi che più ce lo fa apprezzare. Metterlo in distribuzione nell’imminenza del Natale sembra la scelta più opportuna.
“Wonder” è l’adattamento cinematografico del libro omonimo della scrittrice R.J. Palacio e racconta la storia di un ragazzo, August Pullman, di 10 anni. Nato con delle severe malformazioni al cranio, il protagonista si è sottoposto a 27 interventi chirurgici che gli hanno concesso di sopravvivere e di avere una fisionomia del volto accettabile. Ma il suo viso presenta ancora deformazioni e cicatrici che uniti a una dentatura irregolare generano in tutti coloro che lo osservano, e probabilmente anche in lui stesso, una sensazione di forte diversità e desiderio di indirizzare lo sguardo altrove.
Il tema centrale del film è proprio questo, come riportare lo sguardo del mondo non tanto sulla sua immagine fisica quanto sul suo mondo interiore. La compassione, termine abusato e scarsamente praticato, è uno dei sentimenti che il film vuole stimolare, così come la gentilezza, una modalità dell’animo che rende la vita di ognuno di noi e di coloro che a noi si relazionano molto più preziosa.
“Wonder” segue August nel suo primo anno di scuola in prima media, dove mostrerà le sue sembianze ai suoi coetanei. Il ragazzo, infatti, è stato fino ad allora cresciuto in casa ed educato dalla madre nell’apprendimento scolastico. Le reazioni dei compagni, i rifiuti, le accettazioni, gli atti di bullismo, la loro solidarietà e tutta la gamma di sentimenti che “Auggie” prova in relazione a essi costituiscono l’elemento su cui poggia l’intera narrazione.
Wonder: tutto troppo perfetto
Si tratta di un film esageratamente positivo, non vorremmo chiamarlo buonista perché forse renderebbe anodino quel suo desiderio al richiamo verso comportamenti evoluti nel genere umano. Il tema della diversità fisica di un ragazzo e il suo confronto con la società è già stato trattato nel cinema e forse con toni più realistici, basti citare “ Dietro la maschera” di Peter Bogdanovich con Cher o “The Elephant Man” di David Lynch. In questo caso, tuttavia, ci si è voluti accontentare di una rappresentazione con i connotati e gli sviluppi di una più che tradizionale commedia americana, con cast supercollaudato e ambientazioni tipiche.
La solidarietà commuove, nella vita reale ma maggiormente al cinema, i produttori Tod Liebermann e David Hoberman hanno intuito nell’opera di Palacio la formula per un prodotto cinematografico che convogli nelle sale tutti coloro che sentano il bisogno di sentimenti elevati. Il regista e sceneggiatore Stephen Chbosky ha confezionato un film in cui, tranne le deformità del volto di August, in verità anche lievi, poche cose sono storte. Auggie vive in una bellissima casa, i suoi genitori adorabili, interpretati da Julia Roberts e Owen Wilson, sono un esempio di devozione e comprensione, ha una sorella di nome Via che lo ama e che accetta con assai modeste rimostranze di ricevere minori attenzioni. Quando finalmente si trova nella scuola viene si sottoposto a atti di discriminazioni e bullismo, ma se conosciamo i fatti di cronaca reali delle scuole di tutto il mondo, ci sembrano di lieve entità. Docente e preside, fortemente illuminati dispensano perle altamente filosofiche e presto tutta la scuola lo accetta, vince il primo premio ad un concorso di scienze, risulta di avere una educazione superiore agli altri e riceve a fine anno una medaglia nella sala della consegna dei diplomi (di prima media?) con standing ovation generale!!!
Wonder: un film Natalizio dai buoni sentimenti
Tutto è congegnato per commuovere lo spettatore e il film riesce nel suo intento in più di una scena. I bei paesaggi americani, i toni dell’autunno nelle foglie degli alberi, una colonna sonora degna di nota che accompagna le gesta dei nostri minimalisti eroi riescono a veicolare quei messaggi di integrazione, introspezione e modalità gentile dell’animo e del comportamento umano che Palacio voleva infondere alla sua opera letteraria e il regista in quella cinematografica.
Forse la maniera migliore di apprezzare “Wonder” è proprio quella di considerarlo un prodotto Natalizio, vedere il meglio di quello che offre, ossia la capacità di risvegliare i buoni sentimenti. Gli attori ci donano tutti delle interpretazioni eccezionali, conoscevamo le capacità delle star della pellicola, ma Jacob Tremblay nel ruolo di Auggie ci entusiasma e altrettanto fanno i ragazzi della scuola con i quali si relaziona, tutti interpreti rodati non ancora adolescenti. Non dimenticando il meraviglioso sorriso di Julia Roberts, forse appena superato da quello incantevole di Sonia Braga che in un brevissimo cameo interpreta la nonna di Auggie e Via.
Marco Marchetti
Trama
- Regia: Stephen Chbosky
- Cast: Julia Roberts, Jacob Tremblay, Owen Wilson, Mandy Patinkin, Ali Liebert, Daveed Diggs, Izabela Vidovic, Millie Davis, Danielle Rose Russell, Bryce Gheisar, Kyle Breitkopf
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 113 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 21 Dicembre 2017
“Wonder” segue le vicende Auggie Pullman, un bambino nato con una deformità facciale che non gli ha permesso di frequentare una scuola normale. Tutto cambia quando fa il piccolo il suo ingresso in una classe di quinta elementare nella scuola locale.
Alcuni compagni di scuola, la famiglia e i membri della comunità lo aiuteranno ad integrarsi, anche se per Auggie non sarà cosa facile: il bambino dovrà fare i conti con i bulli della scuola e con gli sguardi di chi lo vede diverso.
La sua straordinaria storia insegnerà al pubblico che non puoi omologarti se sei nato per distinguerti.
Wonder: un’emozionante storia sull’accettazione e sulla diversità
“Wonder” è la trasposizione cinematografica dell’omonimo best seller di R.J. Palacio, la cui idea per il romanzo è nata da un’esperienza personale: un giorno al parco, insieme ai figli, incontrò una bambina affetta dalla Sindrome di Treacher Collins e la sua prima reazione fu quella di andare via per paura che il figlio potesse spaventarsi o fare un commento offensivo.
Il dramma, diretto da Stephen Chbosky, regista di “Noi siamo infinito” e scritto da Steve Conrad, celebre sceneggiatore de “I sogni segreti di Walter Mitty”, si presenta come una profonda storia sull’accettazione e sulla compassione, dal quale traspare l’insegnamento a non giudicare gli altri dall’aspetto fisico. Un’opera dal grande impatto emotivo che si regge sull’intensa interpretazione del trio di attori: Julia Roberts e Owen Wilson nei panni dei genitori, e Jacob Tremblay in quelli di Auggie.
Tremblay è il giovanissimo attore apprezzato per il suo ruolo in “Room”, film che è valso l’Oscar a Brie Larson e nell’horror “Shut In”.