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25 anni di American Psycho: l’eredità del film e il suo impatto nella società contemporanea

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Il 2025 segna un anniversario significativo per il cinema: sono trascorsi 25 anni dall’uscita di “American Psycho“, un film che ha catapultato Christian Bale nel firmamento di Hollywood e ha consacrato Mary Harron come regista di talento. In un’intervista recente, Harron ha riflettuto sull’eredità della sua opera, mettendo in relazione il suo contenuto satirico con le problematiche attuali, in particolare l’era di Donald Trump.

L’analisi di Mary Harron sull’eredità di American Psycho

In un’intervista rilasciata a Letterboxd Journal, Mary Harron ha espresso le sue considerazioni sull’evoluzione della società a 25 anni dalla realizzazione di “American Psycho“. La regista ha sottolineato come il film rappresentasse una società predatoria, una tematica che oggi risulta ancor più attuale. Harron ha affermato: “I ricchi sono molto più ricchi, i poveri sono più poveri”, evidenziando una crescente disparità economica. Ha anche espresso incredulità riguardo alla normalizzazione di atteggiamenti razzisti e alla supremazia bianca, elementi che, secondo lei, sono diventati evidenti nella politica attuale, in particolare con l’amministrazione di Trump. La regista ha dichiarato: “Non avrei mai immaginato che avremmo vissuto attraverso questo”.

Il riferimento a Trump non è casuale. Nel romanzo di Bret Easton Ellis, il protagonista Patrick Bateman menziona l’attuale Presidente degli Stati Uniti come un suo modello di riferimento. Questo legame tra il personaggio e la realtà politica contemporanea ha suscitato un’ulteriore riflessione sull’impatto culturale del film e sulla sua capacità di anticipare certe dinamiche sociali.

La ricezione del film e il suo significato per le giovani generazioni

Mary Harron ha anche parlato dell’evoluzione della percezione di “American Psycho” nel corso degli anni. All’epoca della sua uscita nel 2000, il film affrontò critiche aspre e controversie, con molte persone che lo giudicarono senza averne compreso appieno il messaggio. La regista ha sottolineato che, sebbene il libro contenga elementi di violenza, la sua intenzione era di offrire una critica profonda non solo al comportamento maschile, ma anche a un sistema sociale caratterizzato dallo sfruttamento e dal consumismo. Harron ha affermato: “C’è, per me, una chiara critica della società, dell’avidità delle persone”.

Oggi, la regista si dice soddisfatta di vedere un rinnovato interesse verso il film, in particolare da parte delle giovani donne. Questo cambiamento di prospettiva è significativo, poiché indica una maggiore apertura verso le tematiche trattate nel film e una volontà di confrontarsi con le problematiche sociali che esso affronta.

Il futuro di American Psycho: un reboot in arrivo

Un ulteriore sviluppo interessante per “American Psycho” è il progetto di un reboot, affidato al regista Luca Guadagnino. Questo nuovo adattamento promette di portare la storia di Patrick Bateman a una nuova generazione di spettatori, mantenendo viva la discussione sulle tematiche di fondo del film originale. La scelta di Guadagnino, noto per la sua capacità di esplorare la complessità dei personaggi e delle relazioni umane, potrebbe offrire una nuova interpretazione della storia, arricchendo ulteriormente il dibattito su consumismo, identità e moralità.

In un’epoca in cui le questioni sociali e le disuguaglianze economiche sono al centro del dibattito pubblico, il ritorno di “American Psycho” potrebbe rivelarsi non solo un’opportunità per rivedere un classico del cinema, ma anche un’importante occasione per riflettere sulle sfide contemporanee che la società deve affrontare.

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Cesare Onda

Cesare Onda

Sono Cesare Onda, redattore appassionato di gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Amo raccontare curiosità, analisi e dietro le quinte del mondo dello spettacolo, tenendoti sempre aggiornato sulle ultime tendenze e novità

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