Recensione
3 Days to Kill: il nuovo action thriller di McG supera le aspettative
Si partiva prevenuti, questo bisogna ammetterlo. Sarà per il target dei film diretti da McG (“Charlie’s Angel”, “Charlie’s Angel – Più che mai”, “Una spia non basta”), che ha creato un suo vero e proprio ‘brand’ come regista ed esponente della cultura pop. Sarà per il fatto che il regista, che ha diretto più di cinquanta video musicali, ha puntato molto sulla ‘commerciabilità’ delle sue pellicole, trascurandone, a volte, la qualità. Bene, ci si è dovuti ricredere. Molto lo si deve, indubbiamente, alla sceneggiatura di Luc Besson e Adi Hasak, tratta da una storia scritta dallo sceneggiatore stesso. Anche il cast, tra cui il premio Oscar Kevin Costner, ha aiutato enormemente: splendide e del tutto convincenti le interpretazioni femminili della giovane attrice Hailee Steinfeld (perfetta nel ruolo di adolescente abbandonata) e di Amber Heard (nonostante sia costretta in un ruolo bidimensionale).
Ethan è una spia internazionale che lavora per la CIA e che ha sempre messo la sua professione al primo posto rispetto alla famiglia. La sua è stata una scelta dettata anche dalla voglia di proteggere la moglie e la figlia dai ‘rischi’ del suo mestiere. Quando scopre di essere affetto da una grave malattia, Ethan decide che è arrivato il momento di riavvicinarsi al suo nucleo familiare. L’unico problema è che prima dovrà portare a termine un’ultima missione, la più difficile della sua vita, riuscendo nel contempo a gestire una figlia adolescente che non vede da più di cinque anni. McG ha, in questo modo, scelto di analizzare il lato più intimo e personale della figura della spia internazionale, suo personaggio feticcio, riuscendo a trasporre la storia in una dimensione molto più profonda rispetto a quella dei suoi classici action thriller.
I richiami alle tematiche chiave di Besson sono evidenti e ben sviluppate dal regista: il rapporto tra padre e figlia, non stereotipato e addirittura commuovente (come in “Leòn”, d’altronde) e la presenza di una figura femminile dalla forte personalità che, però, non riesce a non cadere nel cliché della ‘bella senz’anima’.
3 Days to Kill: non solo azione
Nuova, invece, è la forte presenza di una vena comica all’interno di un thriller che vuole mantenere un’aura di serietà e verosimiglianza. A causa di questa forte ironia ci si potrebbe aspettare di essere distolti dalla trama e di avere, perciò, una percezione spezzata del narrato: niente di più sbagliato. Lungi dal distrarre, questi momenti comici catturano lo spettatore e lo inducono a poter considerare l’universo emotivo dei protagonisti simile al proprio (cosa non facilissima se ci si confronta con i sentimenti di spie internazionali, di criminali e di femmes fatales).
Certo, alcune scene rimangono legate allo stile americano del regista e risultano, di conseguenza, poco credibili; ma si tratta, più che altro, di momenti tollerabili nell’insieme generale della fabula.
Insomma, parliamoci chiaro, “3 Days to Kill” non è un capolavoro ma riesce, a discapito di ogni aspettativa, a tenere viva l’attenzione del pubblico per due ore, facendolo a tratti ‘sorridere di gusto’, a tratti parzialmente immedesimare.
Micol Koch
Trama
- Regia: McG
- Cast: Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld, Connie Nielsen, Tómas Lemarquis
- Genere: Azione, colore
- Durata: 117 minuti
- Produzione: USA, 2014
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 5 giugno 2014
In “3 Days to Kill” Kevin Costner veste i panni di una spia che, dopo una vita di missioni all’insegna del pericolo, decide di lasciare il suo lavoro per dedicarsi alla moglie e alla figlia, tenute sempre lontane per proteggerle. Prima di lasciarsi alle spalle il lavoro, dovrà però portare a termine un’ultima missione. Il personaggio di Costner, Ethan Runner si dovrà quindi dividere tra inseguimenti all’ultimo respiro per catturare un pericoloso terrorista e i problemi di una figlia adolescente che dovrà imparare a conoscere.
3 Days to Kill, l’ultima missione di Kevin Costner
Il film di McG si presenta come un action thriller con velati momenti di commedia ed un cast che incarna perfettamente i propri ruoli. Oltre a Kevin Costner nei panni del protagonista, eroe duro ma compassionevole, troviamo due interpreti femminili giovanissime: da un lato abbiamo Hailee Steinfeld (candidata all’Oscar per “Il Grinta”) nei panni della figlia del protagonista; dall’altro abbiamo la sensuale Amber Heard (“Drive Angry” e “The Rum Diary”) nei panni di una figura che non può mancare in un thriller che si rispetti, l’ambigua femme fatale.
Trailer