Recensione
40 Carati – Recensione: Sam Worthington torna in veste “mortale” dopo “Clash of Titans” in un thriller funambolo
Sospeso nel vuoto al ventunesimo piano di un edificio di Manhattan: cosa può spingere un uomo a tanto? Per Nick Cassidy (Sam Worthington), ex poliziotto e neo galeotto evaso di prigione, rimanere sospeso sul cornicione del ventunesimo piano del Roosevelt Hotel di New York rappresenta l’ultima speranza per dimostrare la sua innocenza. Non è stato infatti Nick a rubare il prezioso diamante da 40 carati al potente uomo d’affari David Englander (Ed Harris).
Un potenziale sucida sulla Madison non passa certo inosservato e il circo mediatico è subito pronto a scatenarsi; il tutto, però, rientra nel minuzioso piano di Nick, del fratello di Cassidy (Jamie Bell) e della sua ragazza (Genesis Rodriguez). Coinvolta, involontariamente, nel riscatto per la libertà di Nick anche l’agente del dipartimento di polizia di New York Lydia Spencer (Elizabeth Banks).
40 Carati e l’ottimo lavoro del cast tecnico
Ingente lo sforzo dal punto di vista produttivo. Sono stati infatti realizzati quattro diversi set per rappresentare l’interno della camera del Roosevelt Hotel di Manhattan, tre dei quali solo per la struttura esterna. Un impegno necessario per la messa in sicurezza degli attori e dell’intera troupe; anche se il regista Leth e il produttore Lorenzo di Bonaventura potevano ovviare al problema ingaggiando al posto di Worthington lo spericolato Tom Cruise, che si sa, non ha paura di lavorare all’esterno di grattacieli appeso solo ad un banalissimo cavo di sicurezza.
“40 carati” o più propriamente “Man on a Ledge” (titolo inglese molto più efficace, che letteralmente significa “uomo sul cornicione”) risulta un thriller veloce ma non particolarmente ricco di “colpi di scena”. Basato sulla corruttibilità dell’essere umano, rivela le torbide vicende e i mali di una società sempre più traviata, e che regala allo spettatore momenti di suspance, ma con parsimonia.
Eva Carducci
Trama
- Titolo originale: Man On A Ledge
- Regia: Asger Leth
- Cast: Sam Worthington, Jamie Bell, Anthony Mackie, Elizabeth Banks, Kyra Sedgwick, Edward Burns, Ed Harris, Genesis Rodriguez, Geoffrey Cantor, Titus Welliver, Jonah Falcon, Pooja Kumar, Afton Williamson
- Genere: Thriller , colore
- Durata: 102 minuti
- Produzione: USA, 2012
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 10 Febbraio 2012
“40 Carati” è la storia dell’ex poliziotto Nick Cassidy condannato a vent’anni di carcere per un crimine che non ha mai commesso: un ricco palazzinaro, David Englander, lo fa apparire come colpevole del furto di un diamante di sua appartenenza.
Decide così di evadere sfruttando le sue doti da agente, per poi minacciare, poco dopo, di buttarsi da un cornicione di un lussuoso albergo di New York, vestito di tutto punto come un importante businessman. L’unica presenza richiesta e accettata sul tetto da Nick è quella di Lydia Mercer (Elizabeth Banks), attraente psicologa della polizia, nota alla cronaca locale per non essere riuscita a convincere un altro uomo a salvarsi da una situazione analoga solo un mese prima.
40 carati: film d’esordio per Leth
Asger Leth esordisce alla regia con “40 Carati”, un progetto firmato da Pablo F. Fenjves e revisionato da Erich Hoeber e Jon Hoeber; il film è prodotto dalla Summit Entertainment, Lorenzo Bonaventura, Mark Vahradian e David Ready.
L’attore principale porta il nome dell’attore e produttore Sam Worthington, visto in “Avatar“, “Terminator Salvation“, “Scontro tra Titani“, “Everest” e tantissimi altri film di questo calibro. Al suo fianco figura Jamie Bell che recita qui il ruolo del fratello di Nick.
L’intreccio si svolge quasi interamente sul tetto dell’albergo (da qui il titolo originale: “Man on a ledge”, ossia “uomo su un cornicione”) e in strada, dove man mano si accalcano curiosi, poliziotti, giornalisti e soccorsi bloccando la città, proprio come previsto nei piani di Nick.
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