Una bambina alla ricerca del suo gigante animale da compagnia e un uomo capace di levitare: la terza giornata del Festival di Cannes 2017 si apre all’insegna del fantasy con “Okja” di Bong Joon-Ho, nuova pellicola del maestro sudcoreano; e “Jupiter’s Moon” di Kornél Mundruczó, giovane regista ungherese i cui film sono stati presentati più volte sulla Croisette. Fuori Concorso, invece, “Visage Village” di Agnes Varda e per la sezione Un Certain Regard l’attenzione è rivolta al nuovo film di Mohammad Rosoulof.
Cannes propone un monster movie sul tema del capitalismo e un film fantasy dal grande risvolto sociale
Grande attesa sulla Croisette per l’arrivo di Jake Gyllhenaal e Tilda Swinton, protagonisti di “Okja”, film che si annuncia come una critica in chiave fantasy della società capitalista odierna. Al centro della storia troviamo Mija, una bambina sudcoreana che si prende cura di Okja, un enorme animale, suo grande amico. Quando quest’ultimo viene rapito e portato a New York da una multinazionale americana, inizierà per lei un pericoloso viaggio per riportarlo a casa. Con un mix d’azione, dramma e umorismo, l’opera di Bong Joon-ho vuole indagare la bellezza, ma anche l’orrore insiti nel rapporto uomo-animale.
Intrigante anche il secondo film in Concorso, “Jupiter’s Moon” di Kornel Mundruczò, una produzione polacca. Un giovane immigrato mentre attraversa illegalmente il confine viene ferito. Subito dopo si rende conto, con terrore, di poter misteriosamente levitare a comando. Gettato in un campo di profughi, susciterà l’attenzione del dottor Stern, un medico intenzionato a sfruttare al meglio il suo straordinario segreto.
Per il regista ungherese è il suo il sesto film qui a Cannes.
Considerata uno dei punti di riferimento della Nouvelle Vague francese, Agnes Varda presenta Fuori Concorso il suo “Visages, villages”, un documentario realizzato insieme all’artista francese JR e incentrato sul viaggio che i due artisti hanno intrapreso per le strade francesi. Un’esperienza che darà vita a incontri spontanei e memorabili, unendo i loro mondi e le loro idee.
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Nel corso degli ultimi anni la sezione Un certain Regard ci ha regalato memorabili sorprese e anche questa edizione sembra non esserne da meno con le seguenti proposte.
È di Mohammad Rasoulof uno dei film presentati il 19 Maggio, “Lerd”, storia di un uomo, Raza, la cui abitazione è oggetto delle mire espansionistiche di una società privata che ha stretti legami con il governo e le autorità locali. Il protagonista farà di tutto per mantenere la campagna dove vive insieme alla famiglia.
A fargli compagnia nella stessa sezione è il regista Kaouther Ben Hania con il suo “Beauty and the Dogs”: durante una festa Miriam, una giovane donna tunisina, incontra Youssef, un uomo che non smette di guardarla. I due lasciano insieme il party ma qualcosa di terribile l’attende.
Dopo una rottura sentimentale, una giovane ventenne torna dal padre e scopre che ha una relazione con una donna della sua stessa età. È il plot di “L’amant d’un jour” di Philippe Garrell, regista due volte Leone d’Argento al Festival di Venezia e pronto ad approdare qui a Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs.
C’è anche un po’ di Italia oggi nella sezione Quinzaine des Réalisateurs con “A ciambra” di Jonas Carpignano, cortometraggio prodotto da Francia e Italia. Il titolo prende il nome da una comunità rom di Gioia Tauro in Calabria che fa da sfondo alle vicende di Pio, giovane rom alle prese con la dura vita da strada. La particolarità del film è che non ci sono attori, ma solo personaggi reali che interpretano se stessi.
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a di redenzione
Terza regista donna di questa giornata è Léa Mysius che presenta il suo primo lungometraggio “Ava” nella sezione Semain de la Critique. Il dramma segue la vicenda di Ava che, durante una vacanza al mare, scopre che molto presto perderà la vista. Mentre la madre cerca di comportarsi come se nulla fosse e di farle passare una vacanze indimenticabile, lei ha un desiderio: vuole il cane nero che appartiene a un giovane uomo in fuga.
Il tema della fanciullezza è presente anche nel film “They” di Anahita Ghazvinizadeh nella sezione Special Screenings. “Loro” è il termine che utilizzano i medici per definire J, quattordicenne affetto da un disordine di identità di genere. Dopo due anni di cure, J deve decidere se essere uomo o donna.
Ispirato a fatti realmente accaduti, “A Prayer Before Dawn” racconta la storia del britannico Billy Moore, arrestato in Thailandia e rinchiuso in una delle prigioni più dure del paese. Qui sopravviverà grazie all’arte dei combattimenti divenendo un campione di thai boxe. Presente nella Midnight Screenings, infine, il film di Jean-Stéphane Sauvaire chiuderà la terza giornata di questa 70esime edizione del Festival di Cannes.
Festival di Cannes 2017: programma completo
Silvia D’Ambrosio