Mentre si celebra il funerale della prima Repubblica sulle note dell’inno di Forza Italia si chiude anche il sipario sulle vite dei personaggi della serie tv ideata da Stefano Accorsi.
1993: la storia in fiction
In un grande albergo di Roma nel 1993 Silvio Berlusconi accanto alla soubrette Veronica Castello canta il suo inno che lo porterà sulla breccia della politica italiana che segnerà profondamente. La Balena Bianca aka Democrazia Cristiana e il Partito Socialista sono stati spazzati via da Mani Pulite e si è celebrato il processo Cusani, senza l’imputato presente. Il poliziotto sieropositivo Luca Pastore ha portato a termine la sua vendetta contro Duilio Poggiolini e Bibi Mainaghi si è redenta. Il leghista Pietro Bosco è diventato un professionista della politica e ha tradito la fiducia del Professor Miglio. Leonardo Notte è passato da uno schieramento all’altro all’apparenza indenne.
Successivamente Leonardo Notte finisce in prigione e vede sfumare un suo futuro in politica con il nascente movimento di Silvio oltre ad essere stato mollato da Arianna che ha scoperto il suo passato oscuro. Pietro Bosco per salvare il padre dagli strozzini ha dovuto accettato una tangente. Veronica Castello è sotto ricatto per un video porno girato a sua insaputa. Bibi Mainaghi ha dovuto ricoverare in clinica suo fratello Zeno per farlo disintossicare.
In bilico tra fiction e realtà 1993 ha raccontato tutti i chiaro scuri del nostro passato prossimo
Era partito molto bene con i primi due episodi “1993” per scendere di livello nel 3° e 4°.
Con il finale di ieri sera, tutti i nodi si sciolgono, alcuni in modo assolutamente sbalorditivo. Dei vari personaggi, quelli che vengono fuori meglio, oltre a Leonardo Notte/Accorsi, sono coloro che sembravano soccombere in un mondo complesso come quello italiano degli anni ’90 e invece si sono adattati magnificamente. Il leghista Pietro Bosco ha imparato dal suo maestro Gaetano Nobile/Gianfelice Imparato, deputato DC, l’arte del compromesso. Quest’ultimo è un personaggio essenziale per la narrazione di tutta la serie. Evolve e molto anche Veronica Castello, che non è più un’oca svampita che sa solo aprire le gambe a comando, ma riesce a riciclarsi con intelligenza buttandosi in politica.
Diretta da Giuseppe Gagliardi con i colori cupi di un dramma rinascimentale, “1993” racconta un pezzo di storia italiana, che ha cambiato indelebilmente le sorti del Paese, dove tutti sono contro tutti e sopravvivono solo i più forti.
Ottimo il finale assolutamente al cardiopalma che lascia lo spettatore più che soddisfatto.
Ivana Faranda
07/06/2017