Torna Winnie The Pooh e tutti i suoi divertenti amici, in una classica avventura per bambini, in tutta la sua genuina semplicità
(Winnie The Pooh) Regia: Stephen J. Anderson, Don Hall – Cast: Jim Cummings, Tom Kenny, Craig Ferguson, John Cleese, Bud Luckey – Genere: Animazione, colore, 61 minuti – Produzione: USA, 2011 – Distribuzione: Walt Disney – Data di uscita 20 aprile 2011.
La magia della casa di produzione dei sogni più famosa al mondo per i più piccoli e non, la Disney, torna al classico, portando sul grande schermo una nuova avventura dell’orsetto Pooh e i suoi fedeli amici. Winnie The Pooh e gli abitanti del Bosco dei Cento Acri, più volte utilizzati per serie tv, film d’animazione, speciali e gli inflazionati peluche e gadget, tornano oggi in una terza trasposizione cinematografica fedelmente riprodotta in 2D (grazie al cielo!).
Immaginate cosa voglia dire finalmente andare al cinema e non dover subire la pressione delle major cinematografiche, senza bisogno di dover indossare degli scomodissimi occhiali 3D, o essere rintontiti da canzoni sparate a tutto volume dal Dolby Surround per uscire poi dalla sala senza capire se si è visto un cartone oppure un musical, finalmente vedere un film a misura di bambino. Una pellicola che rispecchia i canoni classici della tradizione Disneyana, riscoprendo l’antica tecnica del disegno a mano, che ha contraddistinto la casa d’animazione negli anni.
Tratto direttamente dai racconti di Milne, divide e unisce tre storie diverse: Pooh alla ricerca di un po’ di miele, la perdita della coda di Ih-Oh e il presunto rapimento di Christopher Robin, con tanto di preparazione alla lotta con ‘L’appresto’. La pellicola si snoda semplice e dolce divertendo i più piccoli, con una storia fatta su misura per loro, arricchita da una morale educativa proveniente proprio dal dolce Pooh, che antepone il valore dell’amicizia ai propri bisogni. La domanda che sorge dopo la visione di un’animazione tanto tradizionale quanto innovativa è che anche in casa Disney si stiano rispolverando vecchi classici, per mantenere vivo l’affetto degli spettatori a dispetto delle innovative tecniche tridimensionali. La risposta è che ad uscirne vincitrice è la storicità dell’azienda più amata dai bambini e non solo.
Sonia Serafini