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Le cronache di Narnia: Il principe Caspian – Recensione

Secondo capitolo della saga tratta dal libro per bambini di C.S. Lewis

(The Chronicles of Narnia: Prince Caspian) Regia: Andrew Adamson – Cast: Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Ben Barnes, Peter Dinklage, Pierfrancesco Favino, Sergio Castellitto – Genere: Fantastico, colore, 140 minuti. – Produzione: USA, Gran Bretagna, 2008 – Distribuzione: Buena Vista – Data di uscita: 14 Agosto 2008.

cronache-narnia-il-principe-caspianÈ trascorso un lungo e noioso anno di scuola dagli avvenimenti che hanno visto Peter (William Moseley), Edmund (Skandar Keynes), Susan (Anna Popplewell) e Lucy (Georgie Henley) ascendere al trono di Re di Narnia.

Sulla Gran Bretagna si stende l’ombra della Seconda Guerra Mondiale, mentre a Narnia, senza che loro lo sappiano, la guerra c’è già stata, con situazioni simili a quelle del mondo umano, visto che i malvagi Telmarin hanno cercato di estinguere tutti gli abitanti del regno.

Il buon Principe Caspian (Ben Barnes), in fuga dal malvagio zio, lord Miraz (Sergio Castellitto), suonerà il corno magico per chiedere aiuto, e i nostri eroi si troveranno di nuovo catapultati dalla metropolitana di Strand al mondo fantastico che li attende. La regia di Andrew Adamson, già buona alla prima prova, va migliorando ancora di più, sostenuta da recitazioni convincenti ed effetti speciali che lasceranno sempre più a bocca aperta rispetto al primo episodio.

Questo secondo capitolo di Narnia, liberamente tratto dall’omonimo e quarto romanzo della serie per bambini di C.S. Lewis, attinge liberamente da “Il Signore degli Anelli” ed “Harry Potter”, ma non è certo da incriminare per questo: lo stesso Lewis disse di essersi ispirato al capolavoro di Tolkien nello scrivere la sua saga, e dunque gli assedi epici alle fortezze sotto la montagna, gli alberi che si ribellano e prendono vita e la magia che fa risvegliare gli spiriti del fiume non devono sembrare banali copiature dello sceneggiatore, ma vere e proprie scelte stilistiche dell’autore iniziale.

Il doppiaggio di Aslan è molto migliorato, per la gioia delle orecchie di tutti gli spettatori, e anche il livello generale dell’audio è piacevolmente positivo. I bambini, sia maschi che femmine, resteranno stregati dall’insieme di eroismo, epicità e dalla tenera eppure discreta storia d’amore tra Caspian e Susan. Peccato per il finale, più agro che dolce, ma non sempre le storie possono finire completamente bene, no?

Claudia Resta

Le cronache di Narnia: Il principe Caspian – Recensione

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