Recensione
Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi): una realtà surreale
Nella società moderna, ogni nostro bisogno trova una risposta: possiamo pagare qualcuno perchè ci faccia la spesa, sbrighi le faccende al nostro posto, ci lavi la macchina… e in “Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)”, addirittura, si può ingaggiare qualcuno per porre fine alla nostra vita; un ‘suicidio assistito ambulante‘.
William è un giovane scrittore senza prospettive e senza più ambizioni, la vita continua a voltargli la faccia e a farsi beffe di lui: persino i suoi tentativi di suicidio si risolvono sempre in un clamoroso (quanto divertente) fiasco; ma il destino, o magari solo il caso, gli fanno incontrare Leslie, assassino professionista, l’uomo di cui William ha bisogno. I due stipulano un contratto secondo cui il ragazzo vedrà esaudito il suo desiderio di togliersi la vita: entro una settimana, o riavrà indietro i suoi soldi (contratto vantaggioso e onesto, c’è da ammetterlo).
Finalmente la vita di William sembra andare nel verso giusto: verso la sua imminente fine (rapida e indolore, come da contratto)! Ma a volte basta qualcosa di davvero piccolo per cambiare le carte in tavola, e una serie di fortunati eventi faranno cambiare idea all’aspirante suicida: ma come recedere da un contratto vincolante e inscindibile?
“Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)” è un film realistico e al tempo stesso assurdo, la sceneggiatura, curata dallo stesso regista Tom Edmunds, al suo esordio in entrambi i ruoli, regala delle scene totalmente spiazzanti e quasi surreali che risultano tuttavia assolutamente credibili, e non possono non coinvolgere lo spettatore in una visione davvero piacevole e divertente.
Un film ‘leggero’, simpatico, che confonde (in senso buono) il suo pubblico con continui cambi di registro e atmosfera, grazie anche a un montaggio abile, che riesce ad alternare momenti tragici, divertenti, persino romantici, senza che nulla di tutto ciò sembri mai una forzatura; anzi, certe volte questi accostamenti lasciano talmente interdetti che non si può non sorridere.
Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi): chi l’ha detto che lo humor inglese non fa ridere?
Da sempre esiste lo stereotipo dello humor inglese, niente affatto spiritoso: “Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)” rompe questa regola: è tutto molto ‘inglese’, dalla guida a destra, alla compostezza dei personaggi, che hanno un’allure assolutamente invidiabile persino mentre mettono la testa nel forno o sparano da una finestra. E poi, chi si aspetterebbe un assassino vestito di tutto punto, con dolcevita e cappotto? Eppure questo stridio tra lo stereotipo del killer e la versione inglese ed elegante regalataci da uno splendido Tom Wilkinson in questo film non può che risultare, ancora una volta, assolutamente credibile e divertente.
La sceneggiatura stessa regala numerosi momenti in cui non si riesce a non ridere veramente di gusto, sia per le scene, che per le battute che si scambiano i personaggi; persino quei momenti che arrivano a sfiorare il black humor, sono talmente naturali e spontanei da risultare terribilmente divertenti.
“Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)” : una sceneggiatura intelligente
“Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)” ha senza dubbio i suoi difetti: la sceneggiatura, per quanto brillante, ogni tanto rallenta, ma si riprende sempre velocemente senza cedere il passo alla noia.
Il rischio di una storia del genere è forse quello di ricadere in gag viste e riviste e noiosi clichè: un pericolo che il film di Edmunds riesce ad arginare e contenere, trovando un giusto compromesso tra ciò che lo spettatore si aspetta e ciò che invece lo lascia di stucco; ed è proprio questa alternanza che rende “Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)” una commedia ben riuscita.
E alla fine c’è anche qualcosa da imparare: si possono trovare tanti motivi per decidere di farla finita, ma ne basta uno solo, che sia davvero valido, per spazzarli via tutti. L’importante è non aver assoldato un assassino professionista nel frattempo.
Giada Aversa
Trama
- Titolo originale: Dead in a week: or your money back
- Regia: Tom Edmunds
- Cast: Tom Wilkinson, Aneurin Barnard, Marion Bailey, Freya Mavor, Christopher Eccleston, Velibor Topic, Nigel Lindsay, Gethin Anthony, Marcia Warren, Eileen Nicholas
- Genere: Commedia
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, 2017
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 22 novembre 2018
Un’amara commedia sugli improvvisi risvolti della vita. William è un giovane ragazzo al quale va tutto storto: scrittore fallito, riceve rifiuti su rifiuti dalla casa editrice e non riesce a trovare un motivo per andare avanti. Persino i suoi tentativi di suicidio si rivelano un fallimento, fino a quando non incontra sul ponte l’ assassino freelance Leslie.
I due stipulano un contratto nel quale William si assicura una morte veloce e indolore entro una settimana, in caso contrario l’assassino gli restituirà i soldi. La vita però gioca brutti scherzi e quella di William prende una piega inaspettata: trova la ragazza dei suoi sogni e la casa editrice accetta di pubblicare il suo libro. Cosa fare? Il giovane cercherà inutilmente di recedere il contratto: l’unica soluzione sarà allora quella di scappare e nascondersi dall’uomo che lui stesso ha ingaggiato per ucciderlo.
Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi): quando la vita ti gioca brutti scherzi…
“Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)” è l’esordio alla regia di Tom Edmunds, giovane talento inglese conosciuto soprattutto come autore e regista di cortometraggi quali “Is This a Joke” e “2 birds and a Wrench”. Per il suo primo lungometraggio ha vestito anche i panni di sceneggiatore.
Un commedia fresca e da un sano senso di humor che vede tra i protagonisti l’astro nascente Aneurin Barnard, visto nel kolossal di Christopher Nolan “Dunkirk”.
Trailer