Recensione
Tre manifesti a Ebbing, in Missouri: la provincia americana cornice perfetta per personaggi agli estremi tra levatura culturale e umana ma quasi tutti unpolitically correct
Che tre supporti fatiscenti per poster pubblicitari andranno a rappresentare la tela sulla quale si delineerà tutta la commedia “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” lo si evince già dall’incipit del film (oltre che dal titolo) in cui una panoramica li riprende sulla bella voce di Renée Fleming che canta Last Rose of Summer di Friedrich von Flotow. Altrettanto bella musica country e sonate di Carter Burwell al piano accompagnano in maniera più pertinente le vicende degli eterodossi abitanti di Ebbing in Missouri.
Una donna disperata di nome Mildred Hayes ( Frances Mac Dormand ) sette mesi dopo che la figlia è stata violentata e uccisa decide che la polizia non ha fatto abbastanza per scovare i colpevoli. Noleggia tre enormi spazi pubblicitari e vi pubblica frasi di recriminazione verso lo sceriffo locale Bill Willoughby (Woody Harrelson) e inizia una sua personale crociata verso tutti coloro che si schierano dalla parte delle forze dell’ordine. Il maggior godimento per lo spettatore viene proprio dall’eccentrica maniera di comportarsi di Mildred. Sboccata, irriverente, anche violenta verbalmente e nelle azioni, ma con una mente fresca, lucida, incredibilmente moderna e sempre pronta alla battuta tagliente e originale.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista Martin McDonagh, è certamente uno degli aspetti più considerevoli del film. I personaggi sono tutti individui di provincia e la loro semplicità viene continuamente espressa nei loro discorsi e nei loro modi di parlare. La giustizia dalle loro parti è del tutto aleatoria: se non ci pensano le forze dell’ordine, si imbraccia un fucile, si confezionano delle molotov e si rimedia in maniera indipendente. Atteggiamenti razzisti, discriminatori vengono candidamente espressi da coloro che sono consapevoli di possederli e tra le righe dei discorsi di coloro che non lo sono. Le menti semplici dei provinciali di Ebbing sono fin troppo preposte a un atteggiamento manicheista e finiscono inevitabilmente per schierarsi con una delle due parti con enorme fervore, salvo poi cambiare idea e abbracciare con altrettanto fervore la causa opposta. La bellezza di “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” sta proprio in questa freschezza degli atteggiamenti degli inusitati protagonisti uniti a una fervente ironia delle loro battute. D’altronde il film arriva nelle sale avendo già ricevuto una sequela di riconoscimenti internazionali tra cui quelli per la sceneggiatura a Venezia e ai Golden Globe nel 2017.
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: rilevanti prove attoriali per molti dei protagonisti restituiscono alla stravagante vicenda una connotazione realistica
Si potrebbe trattare di un one men show quello di Frances Mac Dormand – che con questa prova si è aggiudicata l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista”, se non fosse che tutti gli altri attori donano a loro volta delle interpretazioni magistrali. Abbiamo già detto di Woody Harrelson ma dobbiamo elogiare forse ancora di più Sam Rockwell che, nei panni del vice sceriffo Dixon, dà vita al non facile ruolo del poliziotto razzista, violento, mammone e con la più becera ignoranza che la peggiore provincia americana possa sfornare. Non possiamo non citare Peter Dinklage che recita al meglio nel ruolo di amico e spasimante di Mildred, il suo nanismo ben si presta a una serie di battute di bassa levatura sul suo ruolo.
“Tre manifesti a Ebbing, Missouri” scorre abbastanza fluido, lo spettatore è costantemente sorpreso dalla follia dei protagonisti, anche se ci sono dei momenti un po’ noiosi. Uno dei maggior pregi della trama è proprio la rappresentazione del cambiamento dei sentimenti e dei comportamenti dei vari individui unito all’indulgenza e accettazione dei comportamenti altrui. Un poco unpolitically correct, un po’ open-minded, un po’ pulp un po’ buonista, come tutti noi.
Marco Marchetti
Trama
- Titolo originale: Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
- Regia: Martin McDonagh
- Cast: Frances McDormand, Woody Harrelson, Caleb Landry Jones, Abbie Cornish, Kathryn Newton, Peter Dinklage, Sam Rockwell, Lucas Hedges, Kerry Condon, John Hawkes
- Genere: Thriller, colore
- Durata: 110 minuti
- Produzione: USA, Gran Bretagna, 2017
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita: 11 gennaio 2018
“Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” è un thriller claustrofobico. Il film narra le vicende di Mildred Haynes, una madre irremovibile all’idea di voler scovare l’assassino della propria figlia; questa sua decisione la porterà ad adottare metodi inusuali, fino ad andare contro la legge stessa.
Viene, così, messo in atto una lotta tra giustizia legale e giustizia privata. Mildred cerca di istigare la polizia nel compiere una caccia all’uomo, decisa nel trovare il colpevole dell’omicidio della figlia; dopo alcuni mesi senza alcun risultato tappezza, infatti, la città con dei cartelloni diretti proprio al capo della polizia, William Willoughby.
Mildred Haynes è sempre più decisa nel trovare il responsabile della morte della figlia, questa sua risolutezza la porterà a scontrarsi direttamente con il capo della polizia, William; uno scontro dove si esamina il modo più giusto di applicare le leggi secondo punti di vista molto discordanti fra di loro.
Ad un tratto viene coinvolto nel caso il vice capo della polizia, l’agente Dixon, un uomo favorevole all’uso della violenza per l’ottenimento dei propri obiettivi.
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: la produzione del thriller
Nel settembre delo 2015, durante un’intervista con il The Guardian, Martin McDonagh espresse l’intenzione di scrivere e dirigere “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri”, e avrebbe dichiarato di volere nel cast Frances McDormand come madre della vittima.
Solo a febbraio dell’anno dopo si viene a sapere che sarebbero iniziate le riprese della trasposizione cinematografica quella primavera, grazie al finaziamento fatto dalla Film4 e la Fox Searchlight Pictures. Al cast si sono subito aggiunto attori noti nel mondo Hollywoodiano come Peter Dinklage, Woody Harrelson e molti altri. Insomma, un cast d’eccellenza per un thriller altrettanto eccellente.
Con “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” Frances McDormand ha ottenuto l’Oscar come Miglior Attrice protagonista.