Recensione
Detroit – Recensione: una sanguinosa storia americana
Da sempre ispirata dalla storia americana moderna e da eventi realmente accaduti, la regista Premio Oscar Kathryn Bigelow torna dietro la macchina da presa, a distanza di 5 anni dall’ultimo lavoro, con “Detroit”, film presentato alla Festa del Cinema di Roma 2017.
Detroit: intolleranza senza tempo nell’America dei sobborghi
Tratto da una storia drammaticamente vera, come ci ha abituati la Bigelow, “Detroit” porta sullo schermo i sanguinosi eventi che sconvolsero la città americana nei quattro giorni di guerriglia urbana che coinvolsero in una sorta di civil-war la comunità afroamericana, sovraffollata nei quartieri bassi, con la polizia della città da sempre nota per i suoi metodi violenti e brutali.
“Detroit” è esattamente questo, un film brutale, al limite del sadismo, infarcito di una violenza insopportabile per chi la guarda, figuriamoci per chi la subisce. Fa dunque centro la Bigelow, consegnando allo spettatore una storia dalla quale non è semplice riprendersi, sia pure per le riflessioni postume che ne scaturiscono.
Prima di prendere il via, “Detroit” si introduce con un resoconto rapido sulla storia della comunità afroamericana, delle umiliazioni e delle vessazioni che hanno portato alla rivolta. La Bigelow non prende tempo, fin da subito ci sbatte in faccia quelle contraddizioni tutte americane che ancora nel presente flagellano il Paese: il razzismo, la disparità di trattamento ad opera dei corpi di polizia, la violenza gratuita nei confronti dei neri.
Detroit: un film incalzante che non dà tregua allo spettatore
Siamo nel 1967, anno delle prime rivoluzioni sociali che dai 70 in poi cambieranno volto al mondo. Protagonisti della vicenda sono un gruppo di giovani ragazzi, che per scampare alla follia collettiva della notte si rifugiano in un hotel. La tensione a Detroit è altissima, la città è messa a ferro e fuoco da giorni. L’esercito e i corpi speciali pattugliano le strade alla ricerca di cecchini afroamericani da abbattere. Degli spari sconvolgono una quiete apparente. L’albergo nel quale trovano rifugio viene circondato, messo a soqquadro. Si cerca un cecchino, deve esserci un’arma: da lì provenivano gli spari.
Inizia da qui quello che nella memoria americana resta, ad oggi, una vergogna collettiva. Tre afroamericani, in una notte di incontenibile brutalità da parte di tre poliziotti bianchi, vengono assassinati a bruciapelo. Un vero e proprio “gioco della morte”, che dura per quasi tutto il film, raccontato nei più cruenti particolari dalla straordinaria Bigelow, che è ben attenta a non cadere nella facile retorica della commozione. Con “Detroit” non ci si commuove, la sua forza sta piuttosto nell’empatizzare il dolore fisico dei suoi protagonisti. E nella rabbia per come sia andata a finire. Ritmo incalzante, eventi in rapida successione, “Detroit” non dà tregua allo spettatore.
Il coraggio di pochi, i sopravvissuti all’orrore, porta a processo i tre poliziotti colpevoli. Ma la legge non è uguale per tutti, specie se sei un ufficiale dell’ordine. La Bigelow toglie la maschera all’America perbenista, le ricorda che se ammazzi da poliziotto sei meno colpevole di un cittadino qualunque: anzi, sei innocente.
Il film, diviso in tre atti, si chiude proprio nel momento del processo, che per ragioni di ricostruzioni storiche viene tagliato nella sua proposizione. L’innocenza dei tre ha la meglio sulla morte degli afroamericani, colpevoli solo di essere neri. A perderci un’America fintamente tollerante, che ancora oggi fatica a liberarsi delle sue intolleranze, a vincere una Bigelow giustiziera che a cinquant’anni esatti dagli avvenimenti glielo rinfaccia.
“Detroit” uscirà nella sale il prossimo 23 novembre.
Gianluca Panico
Trama
- Regia: Kathryn Bigelow
- Cast: Will Poulter, Hannah Murray, Jack Reynor, John Boyega, Anthony Mackie
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 143 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 23 novembre 2017
“Detroit” prende spunto da fatti realmente accaduti per denunciare il razzismo che nel passato e nel presente continua a flagellare l’America.
Detroit: razzismo di ieri e di oggi
Appena cinquant’anni fa rivolte e scontri sconvolsero la città di Detroit, negli Stati Uniti. Siamo nel 1967 e a farne le spese furono tre afroamericani, brutalmente massacrati dalle forze di polizia della città.
Centinaia furono invece i feriti ricoverati negli ospedali locali. Si trattò di una vera e propria carneficina che nei giorni successivi scatenò disordini senza precedenti che scossero le anime, riempirono le colonne dei quotidiani, suscitarono l’indignazione popolare e costrinsero il Paese a prendere ancora una volta consapevolezza di un razzismo di fondo mai veramente sopito.
“Detroit”, film della regista Premio Oscar Kathryn Bigelow, porta lo spettatore alla scoperta di uno dei fatti più sanguinosi della moderna storia americana, con uno sguardo evidente al presente.
Trailer