Recensione
C’est la vie! – Recensione: una spassosa commedia sui preparativi di un matrimonio
“C’est la vie!” scritto e diretto da Eric Toledano e Olivier Nakache racconta, con grande ironia, il dietro le quinte della preparazione di un matrimonio che gli sposi desiderano fiabesco: castello, piscina, fiori, orchestrina, niente deve essere lasciato al caso. Ma il povero Max, titolare dell’azienda che si occupa dell’organizzazione, dovrà gestire non pochi imprevisti, nel tentativo di assicurare la buona riuscita della festa.
I registi di “Quasi amici” confezionano un prodotto molto divertente, a tratti esilarante, sulla frenetica giornata in cui si svolge il matrimonio, contornando il racconto di dialoghi frizzanti e gag spumeggianti che ci accompagnano durante tutta la narrazione. Un montaggio superbo ed una colonna sonora perfetta regalano alla storia un ritmo frenetico che non conosce pause, e porta lo spettatore al ‘the end’ in un crescendo di risate. Incantevole la location, l’incantevole castello di Courances, una struttura del sedicesimo secolo, nei pressi di Fontainebleau, che apparteneva a Luigi XIII.
C’est la vie!: un cast eccellente a servizio di Toledano e Nakache
Ogni ruolo, dal più rilevante a quello più marginale, è interpretato da attori di livello, che non deludono le aspettative, collaborando alla realizzazione di un film corale dove ciascuno riempie lo schermo con le proprie battute. Ad interpretare Max è Jean-Pierre Bacri, che sa alternare momenti di difficoltà a momenti di divertimento puro con grande eleganza. Il suo personaggio è un datore di lavoro cordiale e premuroso, che palesa una certa amarezza per le insoddisfazioni dategli dallo staff, quasi un senso di solitudine.
Il cantante della band musicale è Gilles Lellouche, che si cimenta in un’indimenticabile versione di ‘Se bastasse una canzone’ di Eros Ramazzotti, in un italiano tutto da ridere. A vestire i panni del fotografo il noto Jean-Paul Rouve, alla terza collaborazione con la coppia; perfetto Alban Ivanov nel ruolo di un improvvisato cameriere, e Vincent Macaigne in quello del cognato depresso di Max. E la lista sarebbe lunghissima!
C’est la vie!: una storia simbolica che vuol rispecchiare le difficoltà della Francia di oggi
Nell’intenzione dei registi di “C’est la vie!” c’è la Francia attuale, multiculturale e carica di imprevisti; la pellicola vuol essere infatti una sorta di cartina di tornasole delle attuali difficoltà del paese e dell’Europa tutta, che non può esimersi dal risollevarsi e tentare quell’integrazione sociale e culturale che le permetta di andare avanti con coraggio, evitando di ripiegarsi su se stessa e sui propri guai.
I protagonisti del film devono sforzarsi di superare i tanti imprevisti, appianando divergenze e incomprensioni, per il buon esito della serata, da loro secondo Toledano e Nakache, dovremmo prendere esempio.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Titolo originale: Le sens de la fête
- Regia: Eric Toledano, Olivier Nakache
- Cast: Jean-Pierre Bacri, Jean-Paul Rouve, Gilles Lellouche, Vincent Macaigne, Eye Haidara, Suzanne Clément, Alban Ivanov, Kévin Azaïs, Judith Chemla, Yves Heck, Hélène Vincent, Jackee Toto
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 117 minuti
- Produzione: Francia, 2017
- Distribuzione: Videa, cde
- Data di uscita: 30 novembre 2017
“C’est la vie – Prendila come viene”, commedia diretta da Éric Toledano e Olivier Nakache (“Quasi amici”), presentata alla selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2017, è incentrata su un matrimonio pretenzioso e fiabesco, degli invitati prettamente borghesi, un wedding planner consumato dallo stress. Ed ecco che le risate sono garantite.
Max, l’organizzatore di matrimoni in “C’est la vie – Prendila come viene” si deve occupare del dolce evento che si svolgerà in un castello del XVII secolo, affiancato da un gruppo di lavoro a lui devoto, ma assolutamente impreparato.
Gli sposi non hanno lasciato nulla al dettaglio, la festa deve funzionare a tutti i costi. I camerieri devono abbigliarsi in stile settecentesco con tanto di parrucca, il dj non deve mancare un colpo. Eppure accade: il dj si ammala.
Come se non bastasse, una partita di carne sembra essere andata a male, e lo sposo inizia ad avanzare delle pretese sempre più assurde.
C’est la vie – Prendila come viene: una trama comica con un punto di vista particolare
Con l’arrivo delle complicazioni, l’impianto comico di matrice classica del film si manifesta chiaramente allo spettatore; tuttavia, ciò che è interessante di “C’est la vie – Prendila come viene”, non è tanto la trama – tipica della collana delle ‘commedie a tema matrimoniale -, quanto il punto di vista: i protagonisti non sono gli sposi ‘svampiti’, bensì l’equipe che, capitanata da Max, ne combina di tutti i colori e osserva il mutare degli avvenimenti. Proprio come un cast cinematografico.
Trailer
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