Recensione
Blue My Mind – Il segreto dei miei anni – Recensione: l’idea
“Blue My Mind – Il segreto dei miei anni” di Lisa Brühlmann è una curiosa commistione di generi che vede il classico racconto di coming of age adolescenziale mescolarsi con un body horror per una versione molto annacquata di “Tetsuo: l’uomo d’acciaio”.
Come la musica elettronica che punteggia tutte le scene delle feste alle quali partecipa la protagonista, la metafora del film, chiara e martellante, verte sull’insicurezza della crescita e dei conseguenti cambiamenti del corpo. Mia si è appena trasferita insieme alla sua famiglia in una zona di Zurigo di recente realizzazione che ricorda simbolicamente un cantiere a cielo aperto, e si sente come un pesce fuor d’acqua sia a casa che a scuola, trovando difficoltoso integrarsi e comunicare i suoi stati d’animo.
Come il nuovo quartiere in cui abita, la sua personalità e il suo corpo sono ancora in fase di costruzione, ma le fondamenta sembrano poggiare più sull’acqua che sul cemento. La trasformazione che la vede coinvolta, psicologica ma soprattutto fisica, la porta a confrontarsi coi limiti del suo essere (umano).
L’idea di una mutazione “realistica” in sirena è sicuramente interessante e il titolo originale del film (“Blue My Mind”) potrebbe portare addirittura a riflettere su un secondo livello di profondità nel quale la discesa nei suoi meandri (marini) sia sì allegorica ma anche una (ri)caduta nella depressione. Non a caso i genitori le chiederanno, in seguito ai suoi comportamenti inusuali, di tornare dallo psicologo.
La ragazza quindi cercherà rifugio in un mondo caotico quanto i suoi pensieri, fatto di droghe e sesso facile. Ma nulla potrà fermare l’inevitabile cambiamento in atto dentro di lei.
Blue My Mind – Il segreto dei miei anni: la realizzazione
Nel plasmare l’idea di partenza, interessante e curiosa, purtroppo, la pellicola zoppica banalmente per finire con l’inciampare nel già visto. Il rapporto coi genitori, distanti e disinteressati, porta a uno sviluppo che si conclude aggiungendo solo confusione senza approfondire niente. Le dinamiche studentesche, con la protagonista che fatica a trovare una sua posizione sociale e finisce per snaturare se stessa pur di inserirsi in un gruppo, non risultano realistiche e finiscono anch’esse in un nulla di fatto.
L’unica sotto-trama interessante, che poi sarà anche l’unica che avrà delle conseguenze, è quella con Gina, sua compagna di classe, protagonista dell’unico arco narrativo del film dedicato a uno dei comprimari.
Sicuramente vincente è la scelta di girare il film quasi totalmente con riprese a mano, in quanto la naturalezza e il tremolio naturale aiutano a ben immedesimarsi nelle angosce di Mia, la protagonista interpretata da Luna Wedler. La fotografia, perennemente virata su toni blu, si illumina nei momenti di speranza per tendere al nero nei momenti più “horror”.
Tecnicamente quindi il film azzecca qualche idea, ma la sceneggiatura è troppo semplicistica per risultare coinvolgente. Un peccato dunque, per un’idea che se sfruttata bene avrebbe potuto generare un film di gran lunga più interessante e pungente, ma che finisce per essere una normale pellicola adolescenziale dove, quasi per caso, passa una sirena.
Federico Renis
Trama
- Titolo originale: Blue My Mind
- Regia: Lisa Brühlmann
- Cast: Luna Wedler, Zoë Pastelle Holthuizen, Regula Grauwiller, Georg Scharegg, Lou Haltinner, David Oberholzer, Una Rusca, Martin Rapold, Rachel Braunschweig, Dominik Locher
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 97 minuti
- Produzione: Svizzera, 2017
- Distribuzione: Wanted Cinema
- Data di uscita: 13 Giugno 2019
Mia, una ragazza quindicenne, si trasferisce a Zurigo con la famiglia. Oltre a chiedersi se è stata adottata, scontrandosi con i propri genitori, soprattutto con la madre, ha un corpo da adolescente che comincia a cambiare, mandandola fuori di testa. Per fronteggiare questa metamorfosi cerca rifugio in droghe e sesso, ma senza risultati. Il suo fisico alla fine subirà la dovuta trasformazione, facendola diventare l’essere racchiuso dentro di lei che per anni ha cercato di bloccare.
Blue My Mind – Il segreto dei miei anni: un viaggio adolescenziale
Scritto e diretto dalla svizzera Lisa Brühlmann, conosciuta per aver recitato in “Goliath” e “Tempo Girl” di Dominik Locher, e per aver diretto alcuni cortometraggi come “Flügge”, “Hylas und die Nymphen” e l’episodio “Javier” nel film “Peripherie”. “Blue My Mind” è il suo primo lungometraggio personale.
La regista ha deciso di raccontare il cambiamento che avviene in una ragazza quando il corpo si trasforma, un cambiamento decisamente particolare che non si rivela unicamente con l’arrivo del ciclo o la presenza di peli che prima non c’erano, ma attraverso una vera e propria mutazione che la fa diventare totalmente diversa, tanto da sentirsi estranea nella famiglia e nel mondo, quel mondo nel quale si getta con esuberanza e nel quale dovrà trovare una collocazione attraverso una scelta decisiva e definitiva.
Nel cast molti attori sono alla loro prima esperienza come nel caso di Luna Wedler nel ruolo della protagonista adolescente Mia. Gli altri interpreti che compongono il cast sono: Zoë Pastelle Holthuizen nel ruolo di Gianna, Regula Grauwiller nel ruolo di Gabriela e Georg Scharegg che interpreta Michael.
Il film è stato presentato in concorso nella sezione Nuovi Registi al San Sebastián Film Festival 2017 e alla Festa del Cinema di Roma 2017.