Durante il Camermage il premio Oscar Paul Hirsch ha parlato del suo rapporto con George Lucas e Brian De Palme e sul momento del cinema ai giorni nostri.
Paul Hirsch: il montatore di successi
Paul Hirsch, con più di quaranta film all’attivo nella sua filmografia e premio Oscar per il miglior Montaggio nel 1978 con il film “Star Wars”. Ha voluto parlare ad un pubblico di giovani registi delle sue esperienze con autori del calibro di George Lucas e Brian De Palma, ma anche di come il cinema dei giorni nostri stia prendendo una strada molto lontana rispetto al passato.
Paul Hirsch è nato a New York nel 1945 e si è avvicinato al mondo del cinema dopo essersi laureato in musica e arte alla Columbia University. Questi studi sono stati fondamentali anche per montare un film come “Footloose” di Herbert Ross nel 1984, con Kevin Bacon come protagonista.
Il suo primo film nel mondo di Hollywood è stato “Hi, Mom!” con Brian De Palma dietro la macchina da presa. Di lui Paul Hirsch dice che si concentra maggiormente a come si deve muovere la macchina, non lasciando mai niente al caso, un esempio su tutti la grandissima scena girata nel film “Carrie – Lo sguardo di Satana” nel 1976. Per Brian De Palma montò altri film come “Fury”, “le due sorelle”, “Mission Impossible” e “Il fantasma del palcoscenico”.
Paul Hirsch: l’incontro con George Lucas
Per Paul Hirsch la musica e i film sono le uniche forme d’arte in cui il tempo è coinvolto. Il suo incontro con George Lucas è avvenuto subito dopo il suo primo film, quando ancora lavorava in un piccolo studio nella California settentrionale. Lavorò con George Lucas nei primi due capitoli della saga di Star Wars nel 1977 e nel 1980 con “Star Wars: L’impero colpisce ancora”.
Per Paul Hirsch, George Lucas è straordinariamente dotato in termini di design ed è ancora molto sorpreso dal successo che ha avuto questa saga sci-fi. In un momento in cui le persone non erano abituate a questo genere di film.
Paul Hirsch nel suo intervento ha dichiarato che secondo lui il cinema moderno sta cambiando, non capendo come sia possibile che si producano tutti questi film di supereroi con tanti soldi e tanto tempo. Anche se come spiega lui, la Cina ormai ha superato il mercato dei Stati Uniti, quindi si punta sempre di più su effetti visivi che si vendano meglio all’estero.
Tomas Barile
13/11/2017