Imperdibile, il Torino Film Festival, che per la sua 35esima edizione offrirà 9 giorni costellati di eventi interessanti e proiezioni esclusive.
169 i film presentati (134 lungometraggi, 10 mediometraggi, e 25 cortometraggi), di cui 40 lungometraggi opere prime e seconde, 6 anteprime mondiali, 21 anteprime internazionali, 4 anteprime europee, 59 anteprime italiane.
Torino Film Festival: un programma ‘spettacolare’
La sezione più competitiva del Torino Film Festival presenterà 15 film realizzati nel 2017 (tutte opere prime, seconde, o terze), del tutto inediti in Italia; i paesi rappresentati sono: Argentina, Belgio, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Venezuela.
La Festa Mobile si aprirà il 24 novembre col film “Finding Your Feet”, commedia britannica diretta da Richard Loncraine, e chiuderà il 2 dicembre con “The Florida Project”, diretto da Sean Baker – ospite abituale al Torino Film Festival -.
La sezione Amerikana, invece, sarà gestita da Asia Argento, che presenterà 5 film che narrano di un’America ‘diversa’ da quella che conosciamo. Un’America più oscura, desolata, squallida, come riporta la stessa attrice e regista italiana: “Ci sono scenari in America dove senti che regna la follia, soprattutto nel sud degli Stati Uniti, sotto quella ‘Bible Belt’, quella ‘cintura della Bibbia’, che è poi l’America vera. Quella che un giorno si è finalmente sentita rappresentata da Donald Trump, e lo ha votato. L’America che conosco io, quella che frequento di solito, quella di New York, di Los Angeles, delle grandi città, non è la vera America. L’altra l’ho scoperta, per esempio, girando ‘Ingannevole è il cuore più di ogni cosa’, un’America che noi umani non possiamo nemmeno immaginarci. Un luogo veramente allucinante, fatto di parcheggi enormi, di franchising, di motel, di edifici tutti uguali, di desolazione. Il Texas tristissimo del film di Wenders, il Tennessee di ‘Payday’, il tragico disincanto descritto da Herzog in ‘Stroszek’, e la rabbia disillusa di ‘Out of the Blue’. L’America dei rednecks, dei delusi, dei lobotomizzati, dei poveri senza speranza. L’AmeriKa.”
La sezione ‘dark’ del Torino Film Festival, After Hours, presenta al suo interno due film italiani che, sebbene non siano propriamente horror, risultano comunque decisamente ‘eccentrici’, una commedia quasi demenziale, tre thriller, due zombie-movie, un ghost-movie, una miniserie televisiva con dei vampiri come protagonisti, ed infine tre horror splatter (di cui due che s’incentrano sulla tematica del ‘gioco’, un gioco naturalmente perverso).
TFFdoc, che si divide in Internazionale.doc e Italiana.doc, consiste in 16 titoli (di cui 7 anteprime mondiali); mentre Italiana.Corti è la sezione riservata ai cortometraggi italiani inediti caratterizzati da una forte originalità di linguaggio e non. Onde, d’altro canto, comprende dei film che narrano di uno stato di crisi; crisi che va manifestandosi nella difficoltà di espressione.
Ci sarà inoltre una retrospettiva completa su Brian De Palma, che, come afferma Emanuela Martini (direttrice del Torino Film Festival): “Ha materializzato paure, incubi, ossessioni frammentate; ci ha trascinato dentro i labirinti dell’immaginario collettivo novecentesco; ha dato corpo ai fantasmi del nostro inconscio.”. Verrà consegnato il Gran Premio Torino al compositore Pino Donaggio proprio prima di una proiezione di De Palma, con cui ha lavorato in diverse pellicole.
Infine la sezione Non dire gatto…, un omaggio alla direttrice del Festival, ‘gattara cinefila’. Come suggerisce il nome, i 6 film presentati sono interamente incentrati sui gatti, a partire da “Alice in Wonderland”.
Nicole Ulisse
14/11/2017