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Smetto quando voglio: ad honorem. È finita un’era

Si è tenuta oggi la conferenza stampa di “Smetto quando voglio: ad honorem”, che uscirà nelle sale il 30 novembre. Nella sala era presente tutto il cast, incluso il regista e i produttori, che non hanno mancato di rispondere alle numerose domande poste loro dalle innumerevoli persone ivi presenti.

smetto quando voglio: ad honorem scena

‘Smetto quando voglio: ad honorem’, la nostalgia per un percorso che si è infine concluso

Il giovane regista, Sydney Sibilia, ha ammesso di provare un forte senso di nostalgia; in fondo si chiude un percorso durato ben 6 anni, un pezzo di vita a tutti gli effetti.

Ha preso poi la parola Edoardo Leo, protagonista del film – che, come afferma Paolo Calabresi, può esser meglio definito come ‘corale’ -, dicendo che durante l’ultimo giorno di riprese si è ritrovato a pensare al primo, a come tutto è cominciato. L’investimento emotivo è stato forte, e non solo: le relazioni che ha intessuto grazie al film sono state molteplici.

Stefano Fresi, che sfortunatamente sarebbe andato via di lì a poco, ha affermato che, dal canto suo, si è sentito proprio come al liceo: un clima goliardico ed entusiasta li ha uniti in una grande amicizia e non solo, lo ha fatto maturare emotivamente.

A questo contesto commovente ha fatto seguito il discorso sostenuto dall’assegnista di ricerca alla Sapienza, che ha parlato di quanto la partnership con la casa di produzione Groenlandia sia stata proficua: “ […] ha creato, infatti, reali opportunità di studio. I ragazzi della Sapienza hanno inoltre messo a punto, per “Smetto quando voglio: ad honorem” un video-tributo che verrà socializzato oggi stesso. L’università e il cinema possono entrare in contatto sempre più in maniera sinergica”.

‘Smetto quando voglio: ad honorem’: cattivi che sono ‘pezzi di pane’

Alla domanda circa l’impronta musicale della pellicola, Sydney Sibilla ha risposto che, certamente, la musica è stata imprescindibile; in quest’ultimo capitolo della trilogia ci si è spostati verso un mood musicale molto più dark-elettronico. Ad ogni personaggio corrisponde un tema: Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio) è quasi sempre accompagnato da pad elettronici anni ’80.

E à propos del personaggio di Mercurio, Luigi Lo Cascio ha voluto precisare che il ‘cattivo’ a tutto tondo non esiste, almeno non nel dramma moderno. Ogni personaggio, naturalmente, ha la sua psicologia: “[…] dipendentemente dall’iter vitae e, in particolar modo, dalle esperienze traumatiche che incidono sulla nostra personalità, si prendono determinate scelte. Mercurio non è malvagio, è un uomo che ha vissuto delle esperienze dolorose che, alla fine, l’hanno spinto a cercare vendetta.” “Senza contare – ha aggiunto – che dipende dalle scene: ad esempio, nella scena in cui fingo di riparare l’impianto di areazione della Sapienza, non stavo recitando il ‘cattivo’, bensì un ‘cattivo’ che si finge un normale riparatore”.

Anche Neri Marcorè, dopo una parentesi comica in cui ha intonato un ottimo accento americano per parodiare le star hollywoodiane, reputa il suo personaggio ( Claudio Felici, aka “Murena”) un uomo sostanzialmente ‘normale’; non è né ‘buono’ né ‘cattivo’, grigio, semmai: “Supera l’odio nei confronti di Zinni, a causa del quale è in galera, e sceglie di percorrere la giusta strada”.

Riguardo la creazione dei personaggi, Sydney Sibilia ha precisato che si è partiti innanzitutto dalla caratteristica principale degli stessi, e poi si è passati all’approfondimento psicologico, nonché al percorso che li ha portati ad essere così come appaiono. Il personaggio di Murena, ad esempio, è stato decisamente più ‘umanizzato’ in “Smetto quando voglio: ad honorem”, grazie alla maggiore quantità di scene a lui dedicate.

‘Smetto quando voglio: ad honorem’: cosa avverrà dopo la trilogia

Sibilia si è esposto circa il, da molti considerato possibile, continuum della saga. Ha affermato che non ci sarà alcuno spin-off, prequel, o serie tv da essa derivante, sebbene glielo abbiano proposto. È vero, tuttavia, che il film ha riscosso molto successo, e non solo in Italia: è stato venduto a Germania e Russia. In Spagna, addirittura, hanno iniziato le riprese per il remake del primo capitolo – così come in Cina e Giappone -.

Ha aggiunto, comunque, che nel prossimo film gli piacerebbe concentrarsi su un singolo personaggio, anziché una ‘banda’, come quella tanto amata dagli spettatori di “Smetto quando voglio”, mantenendo quella forte componente ‘alternativa’ che ha reso la trilogia così caratteristica.

In ultimo, prende nuovamente la parola Edoardo Leo che, fra le risate di tutti, ammette di essersi ispirato proprio a Sydney per il personaggio di Pietro Zinni: “Ahò, ma non lo vedete che è uguale persino nell’abbigliamento?”.

Cala il sipario.

Nicole Ulisse

22/11/2017

Smetto quando voglio: ad honorem. È finita un’era

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