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Tutti gli uomini di Victoria (2016)

Trama

Tutti gli uomini di Victoria – Recensione: Victoria e il suo equilibrio anti-hollywoodiano

Tutti gli uomini di Victoria “Tutti gli uomini di Victoria”, secondo lungometraggio della regista Justine Triet, è un comedy-drama di piena tradizione francese, in cui vediamo un’avvocata penalista, Victoria, destreggiarsi maldestramente tra vita sentimentale e vita professionale.

Victoria è un personaggio fenomenale e palpitante: è verace, comprensiva, disponibile e totalmente aperta al mondo. Un mondo che, forse, è un po’ troppo caotico e malevolo, ma nel quale vale comunque la pena inerpicarsi.

Tutti gli uomini di Victoria (2016)

L’apparente ordine nell’eloquio, nelle argomentazioni e nella professionalità di Victoria stride con il disordine della sua vita e della sua casa. La casa, si dice, è lo specchio dell’anima, e quando l’animo di Victoria si aggroviglia allora la sua casa diviene sempre più sovraccarica.
È interessante notare come questo disordine aumenti quando Victoria viene sospesa dal lavoro per sei mesi: invece di sfruttare questo periodo per “fare ordine” nella sua vita e nel suo rapporto con le figlie – come di solito accade nelle commedie americane – si vede al contrario come l’accumulo di insoddisfazioni professionali ed emotive si rifletta sull’accumulo bulimico di “cose”.

Solitamente, si nota come gli strumenti deputati alla gratificazione delle donne all’interno dei film siano la relazione amorosa e/o la maternità. Ma Victoria è donna prima ancora di essere madre o amante e il suo accudimento non si potrà mai materializzare finché non diverrà auto-accudimento e realizzazione personale. La prospettiva di indagine di “Tutti gli uomini di Victoria” – film pensato, scritto e diretto da Justine Triet – è dunque quella dell’auto-affermazione.
Victoria è prima di tutto una persona che cerca di trovare un equilibrio in un mondo instabile; è una funambola che si destreggia su una corda sospesa a picco su un mondo pieno di drammi e suppellettili, in cui si rischia sempre di tuffarsi ed annegare se si fa un passo falso.

Tutti gli uomini di Victoria: la commedia drammatica che guarda a Truffaut e Nanni Moretti

Tutti gli uomini di Victoria scimpanzè La sceneggiatura di “Tutti gli uomini di Victoria” è davvero buona, e l’attrice protagonista Virginie Efira se ne appropria in maniera originale e intrigante.

Il ritmo narrativo si allontana dalla commedia classica hollywoodiana e i tempi e i modi della storia si avvicinano perlopiù ai modelli di comedy-drama italiani e francesi, ma anche alleniani, degli anni ’70-’90.

Gli echi di Truffaut, in particolare, sono reboanti nella drammatizzazione di Justine Triet, mentre un altro riferimento palese è il cinema di Nanni Moretti (autore, com’è noto, molto apprezzato oltralpe). Ci sono similitudini con il maestro romano anche in alcune scene, come quella dell’agopuntura, che ricorda da vicino l’episodio “Medici” di “Caro Diario” (film che, si ricorderà, vinse la Palma d’Oro a Cannes 1994).

La regia è pulita ed efficace mentre, per quanto riguarda gli altri reparti tecnici, una menzione speciale va al bel lavoro svolto sul suono e sulla musica.

“Tutti gli uomini di Victoria” è una commedia drammatica ben scritta e ben girata: è un film consigliato sia per la sua semplice piacevolezza che per la sua piacevole semplicità; un film in cui si alternano guizzi di alta comicità a tempi più intimi e riflessivi, ma senza mai sfociare in quella turpe volgarità cui troppe commedie americane ci hanno abituati.

 

Marta Maiorano

Trama

  • Titolo originale: Victoria
  • Regia: Justin Triet
  • Cast:  Virginie Efira, Melvil Poupaud, Vincent Lacoste, Laurent Poitrenaux, Emmanuelle Lanfray, Laure Calamy, Alice Daquet
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 95 minuti
  • Produzione: Francia, 2016
  • Distribuzione: Merlino Distribuzione
  • Data di uscita: 25 Gennaio 2018

Tutti gli uomini di Victoria poster

Victoria Spick, madre single separata con due figlie, è un avvocato penalista. Alla festa di matrimonio di un’amica ritrova due uomini: Vincent, suo ex marito, e Sam, un giovane ex spacciatore che lei ha difeso con successo in passato. Quest’ultimo, adesso in difficoltà economiche, si propone di diventare suo assistente e di fare da baby sitter alle bambine. Vincent invece, accusato di aver tentato di uccidere la sua nuova compagna proprio nel corso della festa, vuole a tutti i costi che lei lo assista nel processo che lo vede imputato.

Tutti gli uomini di Victoria: una commedia tutta al femminile

La giovane cineasta Justine Triet, regista anche de “La bataille de Solferino” (2013), dirige “Tutti gli uomini di Victoria”, una commedia tutta al femminile dotata di una valida squadra attoriale. Virginie Efira, che abbiamo visto anche in “Elle” di Paul Veroheven, interpreta la protagonista Victoria, mentre le fa da contraltare l’attore Melville Poupaud in un ruolo un po’ ambiguo, quello dell’accusato Vincent. A rivestire i panni di Sam invece c’è Vincent Lacoste, attore francese giovanissimo (classe 1993) che si era già fatto notare nel 2009 per il suo ruolo da protagonista nella commedia “Il primo bacio”.

Il film è stato candidato a 5 Premi Cèsar nell’edizione della cerimonia del 2017, in molte delle categorie principali, (Miglior Film, Miglior Attrice, Migliori Attori non Protagonisti, sia a Poupaud che a Lacoste, e infine Migliore Sceneggiatura Originale a Justine Triet) non riuscendo però a ottenere nemmeno una statuetta.

Per il ruolo di Victoria comunque Virginie Efira ha ottenuto un Magritte Award, l’Oscar del cinema belga, alla settima edizione del premio. Le riprese del film si sono svolte tra Parigi, Nanterre, Champs-Sur-Marne e gli studi di Bry-Sur-Marne, gli studi cinematografici più grandi del paese d’oltralpe.

Trailer

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