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Dopo la guerra (2018)

Recensione

Dopo la guerra – Recensione: una padre, una figlia, il terrorismo e le sue conseguenze

Dopo la guerra Film
La giustizia e la colpa. L’espiazione e la condanna. C’è qualcosa che lega indissolubilmente questi due binomi concettuali, qualcosa di molto concreto rispetto alle alte categorie di pensiero alle quali conducono. Se la giustizia non viene riconosciuta, se la colpa non è espiata e la condanna elusa, il cortocircuito è inevitabile e le scintille ricadono sulle vite degli innocenti.

É il 2002. A Bologna il fuoco della protesta contro la riforma del lavoro divampa nelle aule universitarie. L’assassinio di un giuslavorista attualizza una vecchia e profonda acredine politica fra Francia e Italia. Un ex-terrorista, Marco, condannato per omicidio e rifugiato in Francia da 20 anni, grazie alla dottrina Mitterand che concedeva agli ex settoristi di trovare asilo Oltralpe, è sospettato di essere uno dei mandati dell’attentato. Il governo italiano ne chiede l’estradizione, la Francia rivede le sue posizioni e Marco decide di scappare con la figlia. La sua è una fuga verso un precipizio il cui drammatico orlo sarà percorso, non solo da Marco e la figlia Viola, ma da tutta la sua famiglia italiana.

Al suo primo lungometraggio, Annarita Zambrano sceglie una storia caratterizzata da vicende che richiamano argomenti ancora molto scottanti per il nostro paese. Fatti, non ancora metabolizzati, imbrigliati in rapporti di parentela, vicinissimi e lontani, imbevuti di una colpa che aleggia su tutto il tessuto narrativo.

Dopo la guerra (2018)

Dopo la guerra: un racconto interrotto su un passato doloroso

Dopo la guerra rimangono le macerie, restano i palazzi divelti, le strade perforate dalle bombe e gli animi superstiti squassati dal terrore. Il desiderio di lasciarsi tutto alle spalle si fa sempre più impellente e assurge a unica ancora di salvezza. Ma se questo desiderio viene negato si fa rotta verso l’implosione. Gli anni del terrorismo faticano ad essere dimenticati ma spronano anche ad andare avanti, a superarli definitivamente.

In Francia, però, i giornali titolano “Intellettuale o terrorista?”. In Italia, la giustizia ha dato la sua risposta ma la figlia adolescente della persona oggetto della domanda, quale risposta può dare? E soprattutto, perché deve trovarsi nella situazione di sentire l’obbligo della scelta tra le due opzioni che etichettano il padre? La Zambrano, non dà risposte e non intende nemmeno suggerirle. Descrive un dramma con accenti da tragedia senza piegarsi al bisogno di trovare, a tutti i costi, un’interpretazione dei fatti che soddisfi il senso di giustizia che alberga in tutti noi. Sarà perché durante il film si brancola nel buio, nell’assenza di un faro che illumini il cammino del buon senso, ma si avverte la sensazione, alla fine, di un racconto interrotto troppo presto: come una frattura dolorosa. Forse è ciò che si prova davvero quando la giustizia non viene riconosciuta, la colpa non espiata e la condanna elusa.

Trama

 

  • Regia: Annarita Zambrano
  • Cast: Barbara Bobulova, Giuseppe Battiston, Orfeo Orlando, Fabrizio Ferracane, Charlotte Cétaire
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 100 minuti
  • Produzione: Francia, 2018
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Data di uscita: 3 maggio 2018

Dopo la guerra - poster

Marco, ex-militante di estrema sinistra condannato all’ergastolo e fuggito in Francia ormai da anni grazie alla dottrina Mitterand, viene accusato di essere una delle menti dietro all’attentato che ha portato alla morte di uno stimato professore universitario, e per questo ne viene chiesta l’estradizione in Italia. Decide allora di non consegnarsi alle autorità italiane e di fuggire in Sud America con la figlia Viola. In Italia intanto, la madre, la sorella e il cognato finiscono al centro dell’attenzione mediatica per via delle sue azioni.

Dopo la guerra: la lunga ombra del terrorismo

“Dopo la guerra”, presentato al Festival di Cannes 2017 nella sezione “Un Certain Regard”, dove è stato accolto con un certo calore, è il film d’esordio di Annarita Zambrano, cineasta italiana attiva da anni in Francia, caratterizzata da un certo impegno politico nelle sue opere. In effetti il suo primo film è una pellicola non facile, e tratta il delicato tema del terrorismo, tema che soprattutto negli ultimi tempi, e soprattutto in Francia, riveste un certo peso.

La storia del film si ispira in parte a quella di Cesare Battisti, terrorista italiano degli anni di piombo da anni residente in Brasile, dove è stato anche imprigionato.

“Dopo la guerra” è una co-produzione franco-italiana, e la maggior parte delle scene girate in Italia sono state realizzate a Bologna, dove si ambienta la parte italiana della storia. Protagonista del film è il veterano Giuseppe Battiston, tre volte vincitore del David di Donatello, mentre la protagonista femminile è interpretata da Barbara Bobulova, attrice slovacca da anni attiva in Italia, nota sopratutto per le sue interpretazioni in “Immaturi”, “Anime nere” e “I nostri ragazzi”.

Trailer

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