Come avete già potuto vedere per la lista delle migliori interpretazioni femminili del 2017, qui nella redazione di Ecodelcinema siamo in vena di tirare le somme sull’ anno che è appena trascorso e di condividere con voi le nostre opinioni su quello che di meglio di ha riservato il 2017 al cinema. Stavolta è il momento di analizzare quali siano state le migliori interpretazioni maschili dell’anno.
Il meglio dell’anno: interpretazioni maschili
Nell’enumerare le migliori interpretazioni maschili dell’anno, come per la scorsa lista, prenderemo in considerazione solo i film usciti in Italia nel 2017, elencando le performance da noi scelte senza nessun ordine particolare di importanza e avendo cura di spaziare il più possibile tra i generi e le tipologie di film. Dunque iniziamo ad avventurarci tra i film dell’anno appena trascorso.
Ryan Gosling in “La La Land“
Cosi come abbiamo fatto per la lista riguardante le attrici, anche in questo caso iniziamo parlando di “La La Land”, l’acclamatissimo musical vincitore di 6 premi Oscar nella scorsa edizione del premio. Emma Stone e Ryan Gosling fanno a gara di bravura tra balletti e momenti romantici e la performance di Ryan (meritatamente candidata all’Oscar), è così disinvolta ma allo stesso tempo cosi fisica da ricordare la leggiadria dei vecchi divi del muto. Emma Stone probabilmente gli ruba la scena, anche grazie a un maggior peso del personaggio, ma Ryan Gosling abbaglia lo spettatore ogni volta che compare.
James McAvoy in “Split“
James McAvoy, attore noto per interpretare il Professor X nella nuova saga degli X-Men, aveva un compito per niente facile da portare a termine con la sua parte in “Split”, il nuovo thriller di M. Night Shyamalan: vestire i panni di Kevin, un individuo disturbato e diviso in 23 personalità diverse. L’attore scozzese riesce perfettamente a dare a ognuna delle personalità mostrate delle precise sfumature che le differenzino l’una dall’altra, e a sembrare inquietante e pericoloso in ognuna di esse, passando con disinvoltura da una recitazione sottile a una più debordante. Missione compiuta James.
Casey Affleck in “Manchester By the Sea“
Anche stavolta si parla di una delle performance più acclamate dell’anno. Il più piccolo degli Affleck, dopo anni vissuti all’ombra della statura di star del fratello Ben, aveva iniziato a farsi notare negli ultimi anni per un certo spessore attoriale sempre più crescente, in film come “The Killer Inside Me” e “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”. Questo film rappresenta la sua definitiva consacrazione: Casey Affleck regala una grandiosa interpretazione sotto le righe che trasmette in modo eccelso la complicata psicologia del suo personaggio, e che gli ha meritatamente regalato l’Oscar. Degno di menzione nel film anche Lucas Hedges, nella parte di un adolescente pieno di energia che non ha ancora capito bene come affrontare il terribile evento che si è abbattuto sulla sua vita.
Stefano Fresi in “Smetto quando voglio Masterclass” & “Ad Honorem“
Il 2017, per il nostro cinema, è stato l’anno della trilogia di “Smetto Quando Voglio”, iniziata nel 2014 e proseguita quest’anno con i due capitoli successivi girati back-to-back, scritti in maniera perfetta per incastrarsi alla storia del primo film. Oltre a costituire un esperimento molto ambizioso (paragonabile al caso di “Lo chiamavano Jeeg Robot”) per essere uno dei pochi franchise “all’americana” del cinema italiano, la trilogia è anche interpretata in maniera eccelsa da una serie di attori e caratteristi tra i migliori che abbiamo oggi in Italia. Stefano Fresi tuttavia, con il suo personaggio del divertentissimo chimico Alberto, spicca sopra a tutti, rubando la scena agli altri ogni volta che compare. Un attore dal talento comico eccezionale, data anche la sua particolare fisicità, che speriamo di vedere più spesso al cinema.
Hugh Jackman in “Logan“
L’ultima performance di Hugh Jackman nei panni del mutante Wolverine, dopo 17 anni passati a rivestire il ruolo, non poteva che costituire un evento epocale. E se per la sua ultima occasione il signor Jackman ci regala un’interpretazione cosi potente e sofferta, l’evento diventa ancora più epocale. In un mondo disilluso e in cui i mutanti sono costretti a nascondersi, il Wolverine di Jackman è ormai un eroe del passato, un individuo stanco e amareggiato dalla vita che protrae la sua esistenza senza una meta e senza uno scopo. Tutto questo traspare chiaramente e condividiamo con l’eroe le sue pene, in quella che è senza dubbio una delle prove attoriali più mature che possiate trovare in un cinecomic.
Jamie Foxx in “Baby Driver“
Oltre ad essere una brillante e appassionante action comedy, “Baby Driver” è anche un film costellato di personaggi unici e memorabili. Avevamo già visto nella nostra lista delle migliori interpretazioni femminili quanto adorabile fosse il personaggio di Debora, la dolce Giulietta del Baby-Romeo, ma se, per potenza e carisma, dovremmo scegliere uno dei personaggi secondari, la scelta cadrebbe senza dubbio su “Pazzo”, il pazzo (appunto) criminale interpretato da Jamie Foxx. Che Jamie Foxx sia un grande attore comico si sa dai tempi in cui esordì nelle sit-com; che sia anche un talentuoso attore drammatico lo abbiamo visto grazie al film “Ray” e alle pellicole di Michael Mann; se aggiungete a queste due componenti una non indifferente dose di follia, vicina a quella prestata da Heath Ledger per la sua performance in “Il cavaliere oscuro”, allora avrete l’interpretazione di Jamie Foxx in “Baby Driver”. Un mix letale e potentissimo.
Ed Harris in “Madre!“
Il disturbante horror paranormale di Darren Aronofsky è un film che ha fatto molto parlare di sé quest’anno. Al di là di quello che si può dire sul senso della pellicola e sulle sue sequenze più crude, che hanno scioccato gli spettatori di tutto il mondo, non si può discutere sul fatto che la squadra d’attori abbia fatto un ottimo lavoro. Nella lista riservata alle performance femminili abbiamo già parlato delle ottime interpretazioni di Jennifer Lawrence e Michelle Pfeiffer, ma oltre a loro c’è anche un gigantesco Ed Harris ad affiancarglisi sulla scena. Nelle vesti di un personaggio misterioso, perverso, quasi fastidioso, il veterano Harris regala una performance sottile e disturbante, che riesce a farci provare talvolta pena e talvolta disgusto. D’altronde Ed Harris è uno dei più grandi attori americani (basti ricordare la sua partecipazione a film come “Apollo 13”, “The Truman Show” e “A History of Violence”) e a 60 anni suonati ci ricorda ancora come non dobbiamo affatto sottovalutare il suo talento.
Ryan Gosling in “Blade Runner 2049“
Il 2017 è stato senza dubbio l’anno di Ryan Gosling. Dopo la grande performance regalata dall’attore nell’acclamato “La La Land”, il divo canadese ha dimostrato ulteriormente le sue capacità interpretando il misterioso agente K nel sequel del cult fantascientifico “Blade Runner”. Capace in pochi momenti di passare dalla quiete più totale, al tenero affetto (soprattutto in coppia con la bravissima Ana de Armas), fino alla rabbia più scatenata, Ryan Gosling è perfetto nella parte del cinico investigatore, e si riconferma come uno degli attori più bravi della sua generazione.
John Boyega in “Detroit“
John Boyega, divo lanciato dalla nuova saga di Star Wars della Disney, spiazza pubblico e critica grazie alla sua interpretazione in “Detroit”, il nuovo film della regista-guerrigliera Katrhyn Bigelow. In una pellicola così intensa e coinvolgente John Boyega dimostra a tutti quelli che l’avevano visto solo come una faccia da blockbuster, che ha talento da vendere, e che riesce a reggere senza problemi il peso di un personaggio così sofferto (e sofferente) come un poliziotto nero costretto ad affrontare il razzismo e le prepotenze dei suoi colleghi. Alcuni hanno parlato di un nuovo Denzel Washington: se queste sono le premesse l’affermazione potrebbe non essere esagerata.
Felix Moati in “Due sotto il burqa“
Se Camelia Jordana in “Due sotto il burqa” era stata brava a gestire una performance cosi variegata, nella parte di una lavoratrice indipendente, di una sorella maltrattata, e di una giovane innamorata, cosa dovremmo dire di Felix Moati che nella commedia francese si deve letteralmente sdoppiare tra la parte di un fidanzato amorevole e quella una fedele integralista islamica, passando da una religione all’altra e da un sesso all’altro? Il giovane attore d’Oltralpe fa un lavoro veramente impressionante e convincente, oltre che divertente, tanto da sembrare una donna vera quando veste il famoso burqa del titolo, e per questo si aggiudica a pieno titolo un posto in questa lista.
Nicolò Piccioni