Recensione
Il Sacrificio del Cervo Sacro – Recensione: un’opera ben fatta che indaga l’irrazionalità e il senso di colpa
Dopo l’incredibile successo di “The Lobster”, pellicola dalla trama davvero particolare, Yorgos Lanthimos torna sul grande schermo e non delude gli spettatori. “Il Sacrificio del Cervo Sacro” riesce a coniugare in sé suspence, follia, irrazionalità e molto altro senza mai cadere nel banale.
Il Sacrificio del Cervo Sacro: tra angoscia e sangue
Il “Sacrificio del Cervo Sacro” prende il via con un ottimo tributo a Stanley Kubrick e ci si ritrova per un minuto nel buio più totale sulle note di Schubert. Il carattere del film è già ben definito, ma non si limita soltanto ad un clima di ansia costante. “Il Sacrificio del Cervo Sacro” va decisamente oltre. La prima inquadratura è, infatti, un primo piano di un organo umano sotto operazione e scorgiamo soltanto vagamente le mani del chirurgo che si apprestano a concludere il proprio dovere. In questo silenzio assordante, odiamo esclusivamente il battito di un cuore e intravediamo il rosso vivo della carne e del sangue umani. Nessuna sorpresa: il tema principale del film è infatti, indirettamente, proprio il sangue umano.
In un ritmo piuttosto lento, iniziamo a mettere insieme i vari tasselli del mosaico fino a comprendere il vero errore del protagonista Steven (interpretato con un’incredibile bravura dall’attore Colin Farrell) e le vere intenzioni di Martin. I due personaggi rappresentano quasi due poli opposti della mente umana: Steven è un medico di successo dalla vita (quasi) perfetta, caratterizzato da un forte controllo e da una sconfinata razionalità; Martin, al contrario, è un giovane ragazzo con evidenti disturbi mentali che talvolta si lascia andare a considerazioni particolari e davvero insolite. Il filo che tiene insieme i due arriva inevitabilmente a spezzarsi e Anna (interpretata in maniera magistrale da Nicole Kidman) è l’unica che tenta di ristabilire il necessario equilibrio, nonostante non riesca a spiegarsi fino in fondo cosa stia accadendo ai suoi figli e alla sua famiglia.
Lanthimos riesce con estrema crudezza ad indagare la parte più infima dell’uomo, quella che non riesce ad essere onesta con sé stesso fino in fondo. Ma allo stesso tempo il regista arriva al cuore della coscienza di ognuno dei suoi personaggi, fornendoci gli strumenti necessari per capire realmente cosa stiamo guardando. Allo spettatore serviranno, però, la razionalità di Steven e l’irrazionalità di Martin per apprezzare ciò che sta osservando, lasciandosi trascinare dal senso di angoscia che pervade tutto il film.
Il Sacrificio del Cervo Sacro: una difficile resa dei conti
Il sacrificio che Steven dovrebbe compiere rappresenta molto di più di una semplice resa dei conti ed è forse per questo che l’uomo tentenna, come se non accettasse una soluzione così crudele per un membro della sua famiglia. In un universo davvero feroce, è difficile pensare che si possa compiere un gesto del genere, soprattutto perché, come dice la stessa Anna, non bisognerebbe pagare per gli errori degli altri. Forse, però, ha ragione Martin quando afferma che “questa è la cosa più vicina alla giustizia”.
Yorgos Lanthimos è riuscito a dar forma ad un’opera completa e incredibile, che spinge a porsi molte difficili domande sull’esistenza umana e su ciò che davvero possa ritenersi giusto. Saremmo davvero disposti a tutto pur di ristabilire un equilibrio?
Claudia Pulella
Trama
- Titolo originale: The Killing of a Sacred Deer
- Regia: Yorgos Lanthimos
- Cast: Nicole Kidman, Alicia Silverstone, Colin Farrell, Bill Camp, Raffey Cassidy, Barry Keoghan, Sunny Suljic, Denise Dal Vera
- Genere: Drammatico, Colore
- Durata: 109 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, USA, 2017
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 28 giugno 2018
Steven ha una vita quasi perfetta: è un cardiologo e vive con sua moglie e i due figli, Kim e Bob. Loro non sanno, però, che l’uomo intrattiene un rapporto di natura sconosciuta con Martin, con cui si incontra spesso. La verità viene a galla quando Bob inizia a manifestare degli strani sintomi: solo a questo punto il rapporto tra Steven e Martin si spoglierà di qualsiasi ambiguità.
Il Sacrificio del Cervo Sacro: la rappresentazione umana di Lanthimos
Dopo il successo di “The Lobster“, Yorgos Lanthimos torna al cinema con un thriller psicologico dalla storia particolare. “Il sacrificio del Cervo Sacro”, premiato al Festival di Cannes 2017, vede come protagonisti Nicole Kidman (“Grace di Monaco”, “L’Inganno”) e Colin Farrell (“Animali fantastici e dove trovarli”, “The Lobster”).
La pellicola ha inizio con un tributo a Stanley Kubrick: allo stesso modo di “2001: Odissea nello spazio”, le note di Schubert fanno da sottofondo a un minuto di buio totale. L’avvio enigmatico e angosciante del film è sintomo del carattere della trama.
La narrazione procede lungo due poli: il controllo razionale e quasi maniacale di Steven, da un lato, e l’irrazionalità più estrema di Martin, dall’altro. Il filo narrativo si sposta, poi, su Anna (Nicole Kidman), che tenterà in tutti i modi di mantenere quell’equilibrio tanto necessario all’esistenza.
In “Il Sacrificio del Cervo Sacro”, Yorgos Lanthimos compie un’analisi della coscienza umana, in cui sensi di colpa e paura possono prendere il sopravvento oscurando la lucidità della mente. Ma il regista si spinge ancora più in là: in una trama a tratti spietata, alla sorte viene dato un ruolo ancora più grande. Le azioni dei protagonisti, allora, non possono che subordinarsi al fato.
Trailer
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