Biografia
Viso da fanciulla, voce angelica e un corpo portato per il ballo: Judy Garland è una famosa attrice degli anni ’40 e ’50, conosciuta al grande pubblico più per Dorothy, la famosa bambina de “Il mago di Oz”. Una carriera fondata sulla commedia e il musical, oscurata però dai problemi personali.
Judy Garland, “è nata una stella”
(Grand Rapids, 10 giugno 1922 – Londra, 22 giugno 1969)
Frances Ethel Gumm, in arte Judy Garland, nasce a Grand Rapids il 10 giugno 1922. È figlia di Frank ed Ethel Gumm, due attori di varietà che le trasmettono subito l’amore per la recitazione. Judy è un talento a tutti gli effetti: oltre ad avere straordinarie doti da attrice, la sua voce intensa e profonda le spalanca le porte del canto, mentre il corpo esile ma brillantemente agile la agevola nella danza.
La sua carriera comincia in teatro, in cui sperimenta i primi passi con le sorelle, tant’è che vengono ribattezzate le “Gumm Sister”. Nel 1934 dopo aver assistito a uno spettacolo, Al Rosen (talent scout della Metro Goldwyn Mayer) diventa il suo agente e le procura un importante contratto con la MGM. Da questo momento in poi sceglie di farsi chiamare Judy Garland. Il lavoro aumenta ma il teatro resta comunque una grande passione: nel 1939 interpreta Dorothy, la protagonista del musical di Victor Fleming “Il mago di Oz” lanciando la canzone “Over the Rainbow” con la quale conquista migliaia di spettatori. Ha un fisico statuario, un viso splendido e una voce accattivante: il pubblico ha occhi solo per lei.
Le commedie musicali e l’inizio dei problemi personali
Judy Garland s’innamora e sposa il musicista David Rose ma la passione dura poco. Continua a recitare in molte commedie musicali, diverse delle quali in compagnia dell’amico Mickey Rooney. Lo stress dei molteplici impegni però la inducono ben presto ad assumere ingenti dosi di farmaci, si dice che le siano stati consigliati direttamente dal capo della MGM Louis B. Mayer. Lei si giustifica dicendo che le servono per mantenere i ritmi di lavoro e per non aumentare di peso, ma non sa che poi non potrà farne a meno.
Nel 1944 lancia canzoni come “Meet Me in St. Louis”, “The Trolley Song” e “Have Yourself a Merry Little Christmas” nel musical in costume “Incontriamoci a St. Louis”. Durante le riprese sboccia l’amore con il regista Vincente Minelli con cui si sposa nel 1945. L’anno dopo i due danno alla luce la piccola Liza, che seguendo le orme dei genitori diventa una superstar mondiale. Questa volta il matrimonio dura sei anni.
Nel 1948 intanto è la protagonista di due importanti commedie musicali, “Il pirata” e “Ti amavo senza saperlo”, in cui recita al fianco di Gene Kelly e Fred Astaire. Per lei perde la testa anche Sidney Luft che riesce addirittura a sposarla e a renderla madre di Joey e Lorna. La loro vita di coppia non è esattamente da favola; ad aumentare i disguidi e le liti furibonde si aggiungono la crescente dipendenza dall’alcol e l’incessante abuso di farmaci che le causano il licenziamento dalla MGM, avvenuto dopo l’insuccesso del film “L’allegra fattoria” (1950).
Judi Garland: un talento offuscato dalle dipendenze
Dopo una pausa di quattro anni la Garland torna al cinema con “È nata una stella” (1954) di George Cukor in cui interpreta un’aspirante cantante che viene portata al successo da un alcolizzato divo del cinema con cui ha una bollente storia d’amore intervallata da atroci momenti di depressione. Famosissima la canzone “The Man That Got Away”.
La pellicola ottiene un successo inaspettato e a Judy vengono riconosciute straordinarie doti drammatiche e canore. I registi Stanley Kramer e John Cassavetes la scelgono per due importanti ruoli drammatici nelle rispettive pellicole “Vincitori e Vinti” (1961) e “Gli esclusi” (1963). Con la fine del quarto matrimonio con Mark Herron termina anche la carriera cinematografica. Decide così di dedicarsi al canto e al teatro dove riesce ancora a ricevere riconoscimenti professionali. Tuttavia la sua vita è tormentata da problemi di salute e forti crisi depressive che riesce momentaneamente a placare imbottendosi di chissà quali e quante sostanze.
Nonostante questa apparente devastazione, trova il coraggio e la forza di avere un’ultima storia d’amore con Mickey Deans, che diventa così il suo quinto marito. È proprio lui che il 22 giugno 1969 la trova priva di vita a terra nel suo bagno. Judy Garland ha solo quarantasette anni ma un’overdose di barbiturici la porta via per sempre.
Giusy Del Salvatore
Filmografia
Judy Garland Filmografia – Cinema
- The Big Revue, (1929)
- A Holiday in Storyland, regia di Roy Mack (1930)
- Bubbles, regia di Roy Mack (1930)
- The Wedding of Jack and Jill, regia di Roy Mack (1930)
- La Fiesta de Santa Barbara, regia di Louis Lewyn (1935)
- Every Sunday, regia di Felix E. Feist (1936)
- Pigskin Parade, regia di David Butler (1936)
- Follie di Broadway 1938, regia di Roy Del Ruth (1937)
- Thoroughbreds Don’t Cry, regia di Alfred E. Green (1937)
- Viva l’allegria, regia di Edwin L. Marin (1938)
- L’amore trova Andy Hardy, regia di George B. Seitz (1938)
- Listen, Darling, regia di Edwin L. Marin (1938)
- Il mago di Oz, regia di Victor Fleming (1939)
- Ragazzi attori, regia di Busby Berkeley (1939)
- Andy Hardy incontra la debuttante, regia di George B. Seitz (1940)
- Musica indiavolata, regia di Busby Berkeley (1940)
- Little Nellie Kelly, regia di Norman Taurog (1940)
- Le fanciulle delle follie, regia di Robert Z. Leonard e Busby Berkeley (1941)
- La vita comincia per Andy Hardy, regia di George B. Seitz (1941)
- I ragazzi di Broadway, regia di Busby Berkeley (1941)
- For Me and My Gal, regia di Busby Berkeley (1942)
- Presenting Lily Mars, regia di Norman Taurog (1943)
- Girl Crazy, regia di Norman Taurog e Busby Berkeley (1943)
- La parata delle stelle, regia di George Sidney (1943)
- Incontriamoci a Saint Louis, regia di Vincente Minnelli (1944)
- L’ora di New York, regia di Vincente Minnelli (1945)
- Ziegfeld Follies, regia di Lemuel Ayers e Roy Del Ruth (1945)
- Le ragazze di Harvey, regia di George Sidney (1946)
- Nuvole passeggere, regia di Richard Whorf
- Il pirata, regia di Vincente Minnelli (1948)
- Ti amavo senza saperlo, regia di Charles Walters (1948)
- Parole e musica, regia di Norman Taurog
- I fidanzati sconosciuti, regia di Robert Z. Leonard (1949)
- L’allegra fattoria, regia di Charles Walters (1950)
- È nata una stella, regia di George Cukor (1954)
- Pepe, regia di George Sidney (1960) – cameo
- Vincitori e vinti, regia di Stanley Kramer (1961)
- Gli esclusi, regia di John Cassavetes (1963)
- Ombre sul palcoscenico, regia di Ronald Neame (1963)