Biografia
La fama internazionale stravolge la vita di un ‘esordiente’ Richard Gere nel 1980, grazie al ruolo da protagonista nel film “American Gigolò”, col quale si consacrò come nuovo sex symbol di milioni di donne. Dotato di fascino inconfondibile, Gere è riuscito a mantenere vivo lo scintillio della sua stella, che da anni tiene accesa la luce che solo i divi di Hollywood come lui, hanno.
Richard Gere: il moderno “american gigolò”
(Filadelfia, 31 agosto 1949)
Quando nel 1999 Richard Gere compì 50 anni la rivista People lo incoronò “uomo più sexy del mondo” sottolineando quello che tutte le sue fan avevano notato: l’attore americano più invecchiava e più diventava attraente. Alto, fisico atletico, sguardo penetrante e aria seducente, Richard Gere è nato a Filadelfia il 31 agosto del 1949, secondo di cinque figli in una famiglia di origini anglo-irlandesi. Studente brillante, ha un vero talento per la musica e si impegna negli studi di pianoforte, chitarra e tromba.
Dopo il liceo si iscrive, nel 1967, all’università del Massachusetts con l’intento di laurearsi in Filosofia. Ma presto abbandona gli studi per seguire la sua vera passione: il teatro. Dopo molte occasioni, debutta nel cinema nel 1975 in “Rapporto al capo della polizia” e due anni più tardi è il giovane violento di “In cerca di Mr. Goodbar”. La fama mondiale arriva nel 1980 con “American Gigolò”. A 30 anni Gere diventa il sex symbol, elegante e raffinato negli abiti disegnati da Armani, che tutti cercano di copiare.
Charme inconfondibile da “Ufficiale e gentiluomo”
Seguiranno altri film che consolideranno questa sua immagine: “Ufficiale e gentiluomo” (1982), “All’ultimo respiro” (1983), “Il console onorario” (1984), “Nessuna pietà” (1986) con Kim Basinger e “Analisi finale” (1992) sempre con Kim Basinger e Uma Thurman. Ma sarà con un’altra bellissima collega che Richard girerà un film indimenticabile: nel 1990 è il manager che fa innamorare la moderna Cenerentola Julia Roberts in “Pretty Woman”.
Cindy Crawford la sua “Pretty Woman”
Il film di Garry Marshall incasserà oltre 400 milioni di dollari e per i due attori sarà un successo travolgente. Gli anni ’90 vedono Gere protagonista anche della cronaca rosa, il 12 dicembre del 1991 sposa la splendida top model Cindy Crawford. Il matrimonio durerà quattro anni e sarà sempre perseguitato dal gossip sulla presunta omosessualità dei due che arriveranno a comperare per 30 mila dollari una pagina del Times per mettere a tacere le chiacchiere.
Si dichiarano innamorati e felici, smentiscono le voci di separazione e raccontano di desiderare una famiglia. Dopo qualche mese l’annuncio del divorzio. Sono gli anni di film non particolarmente riusciti – eccezion fatta per l’interpretazione in “Mr Jones” (1993) – da “Sommersby” (1993) a “Schegge di paura” (1996), da “The Jackal” (1997) a “Se scappi ti sposo” (1999) dove ritrova Julia Roberts.
Richard Gere, un attore a “Chicago”
L’inizio del nuovo millennio lo vede al fianco di Winona Ryder nel drammatico e romantico “Autunno a New York”, ma ci vorrà Robert Altman per ritrovare Gere in un ruolo a lui più congeniale. Nell’ironico e divertente “Dottor T e le donne” (2000) è il ginecologo in piena crisi esistenziale, circondato da un mondo di sole donne, nevrotiche, insicure, isteriche che lui ama e crede di conoscere, mentre invece ne rimarrà travolto e deluso.
Nel 2002 può tornare al suo amore giovanile, la musica, e in “Chicago” è l’avvocato avido e cinico che canta e balla splendidamente il tip tap. Il film di Rob Marshall gli farà vincere un Golden Globe. Vedremo ancora Gere ballare in “Shall We Dance?” (2004) accanto a una dolce Jennifer Lopez. Ancora nel 2002 recita accanto a una sensuale Diane Lane, moglie traditrice, in “Unfaithful – L’amore infedele”. Nel frattempo la sua vita sentimentale ha una svolta positiva, si sposa con la collega Carey Lowell da cui avrà un figlio.
Le cause umanitarie e l’istituzione della Richard Gere Foundation
Sempre più forte diventa anche il suo impegno umanitario con l’istituzione di una fondazione che porta il suo nome e che segue progetti in campo sanitario, educativo e di sostegno per gli esuli. Incappa anche in qualche gaffe clamorosa come quando in India scatenò le proteste e rischiò una condanna in carcere per aver baciato l’attrice Shilpa Shetty durante una manifestazione di sensibilizzazione contro la diffusione dell’AIDS.
Convertitosi al buddismo da oltre vent’anni è amico personale di Sua Santità il Dalai Lama e non perde occasione per sostenere la causa del Tibet e chiedere indipendenza e maggior libertà per il popolo tibetano, fino alla recente presa di posizione contro le Olimpiadi di Pechino.
Le ultime interpretazioni di un attore ultrasessantenne ma intramontabile
Intense le sue ultime due interpretazioni che lo hanno portato sulla passerella del Festival del Cinema di Venezia: in “Io non sono qui” (2007) di Todd Haynes sulla vita di Bob Dylan è il vecchio e malinconico Billy the Kid; in “The Hunting Party” (2007) è il giornalista coinvolto in una caccia a un criminale di guerra nella Sarajevo appena uscita dal terribile conflitto, mentre in “Identikit di un delitto” (2007) ha il difficile compito di monitorare il recupero di ex detenuti colpevoli di crimini a sfondo sessuale. Nel 2008 torna a lavorare con Diane Lane nella storia d’amore “Come un uragano“, mentre nel 2009 è diretto da Antoine Fuqua in “Brooklyn’s Finest” e da Mira Nair in “Amelia“. Sempre nello stesso anno recita in “Hachiko – Il tuo migliore amico“, di Lasse Hallstrom, basato sulla commovente storia di un cane giapponese.
In “The Double” (2012) recita in coppia con Topher Grace. L’anno successivo è sul set de “La frode” dove interpreta un miliardario, mentre nel 2013 prende parte a “Comic Movie“, film corale diretto da vari registi, composto da 14 cortometraggi che suddividono il film in episodi. Sempre nello stesso anno lo vediamo in “Gli invisibili“, un film indipendente scritto e diretto da Oren Moverman.
Nel 2015 lo vediamo sul grande schermo con un altro film indipendente come “Franny“, “Ritorno al Marigold Hotel” e “L’incredibile vita di Norman“, una pellicola scritta e diretta da Joseph Cedar nel 2016.
Mentre nel 2017 Richard Gere recita in “The Dinner“, l’adattamento cinematografico del romanzo “La cena” di Herman Koch, pubblicato nel 2009; e in “Three Christs“, film basato sul libro “I tre Cristi. Storia dell’esperimento più folle del mondo” di Milton Rokeach.
Ultrasessantenne, con una invidiabile carriera alle spalle, il fascino e la sensualità di Gere non sembrano esaurirsi così come la sua capacità di regalare emozioni agli spettatori.
Barbara Mattiuzzo
Filmografia
Richard Gere Filmografia – Cinema
- Rapporto al capo della polizia, regia di Milton Katselas (1975)
- Baby Blue Marine, regia di John D. Hancock (1976)
- In cerca di Mr. Goodbar, regia di Richard Brooks (1977)
- I giorni del cielo, regia di Terrence Malick (1978)
- Una strada chiamata domani, regia di Robert Mulligan (1978)
- Yankees, regia di John Schlesinger (1979)
- American Gigolò, regia di Paul Schrader (1980)
- Ufficiale e gentiluomo, regia di Taylor Hackford (1982)
- All’ultimo respiro, regia di Jim McBride (1983)
- Il console onorario, regia di John Mackenzie (1984)
- Cotton Club, regia di Francis Ford Coppola (1984)
- King David, regia di Bruce Beresford (1985)
- Power – Potere, regia di Sidney Lumet (1986)
- Nessuna pietà, regia di Richard Pearce (1986)
- Gli irriducibili, regia di Gary Sinise (1988)
- Affari sporchi, regia di Mike Figgis (1990)
- Pretty Woman, regia di Garry Marshall (1990)
- Rapsodia in agosto, regia di Akira Kurosawa (1991)
- Analisi finale, regia di Phil Joanou (1992)
- Sommersby, regia di Jon Amiel (1993)
- Mr. Jones, regia di Mike Figgis (1993)
- Il grande gelo – Guerra al virus, regia di Roger Spottiswoode (Film TV) (1993)
- Trappola d’amore, regia di Mark Rydell (1994)
- Il primo cavaliere, regia di Jerry Zucker (1995)
- Schegge di paura, regia di Gregory Hoblit (1996)
- L’angolo rosso – Colpevole fino a prova contraria, regia di Jon Avnet (1997)
- The Jackal, regia di Michael Caton-Jones (1997)
- Se scappi, ti sposo, regia di Garry Marshall (1999)
- Autumn in New York, regia di Joan Chen (2000)
- Il dottor T e le donne, regia di Robert Altman (2000)
- The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra, regia di Mark Pellington (2002)
- Unfaithful – L’amore infedele, regia di Adrian Lyne (2002)
- Chicago, regia di Rob Marshall (2002)
- Shall We Dance?, regia di Peter Chelsom (2004)
- Parole d’amore, regia di Scott McGehee e David Siegel (2005)
- L’imbroglio – The Hoax, regia di Lasse Hallström (2006)
- The Hunting Party, regia di Richard Shepard (2007)
- Io non sono qui, regia di Todd Haynes (2007)
- Identikit di un delitto, regia di Wai Keung Lau (2007)
- Come un uragano, regia di George C. Wolfe (2008)
- Amelia, regia di Mira Nair (2009)
- Hachiko – Il tuo migliore amico, regia di Lasse Hallström (2009)
- Brooklyn’s Finest, regia di Antoine Fuqua (2009)
- The Double, regia di Michael Brandt (2011)
- La frode, regia di Nicholas Jarecki (2012)
- Comic Movie, registi vari (2013)
- Gli invisibili, regia di Oren Moverman (2014)
- Ritorno al Marigold Hotel, regia di John Madden (2015)
- Franny, regia di Andrew Renzi (2015)
- Oppenheimer Strategies, regia di Joseph Cedar (2015)
- The Dinner, regia di Oren Moverman (2017)
- Three Christs, regia di Jon Avnet (2017)