Recensione
Quasi nemici – L’importante è avere ragione – Recensione: un film sui pregiudizi e sulla voglia di riscatto
Il regista israeliano Yvan Attal, con “Quasi nemici – L’importante è avere ragione”, mette in scena una commedia brillante che, con grande maestria e schiettezza, affronta temi difficili come il razzismo, il pregiudizio e la differenza fra classi sociali in una Parigi moderna.
Il nucleo della storia è il rapporto professore-allieva, diversi in tutto ma che, con la forza del dialogo, aprono le menti, fino al rovesciamento completo delle loro idee e dei loro pregiudizi.
Quasi nemici – L’importante è avere ragione: Parigi e i cambiamenti di una società dove i protagonisti cercano in fine di comprendersi
La protagonista è Neïla, una ragazza dal carattere forte di origine islamica il cui sogno è diventare avvocato. Pierre Mazard è un professore di giurisprudenza famoso per le sue provocazioni. Il loro primo approccio è uno scontro verbale causato dal ritardo di lei alla prima lezione.
Sin dal loro primo incontro, il regista Attal mette in scena dialoghi taglienti, dove i protagonisti sono sempre pronti a lanciarsi accuse e a provocarsi, senza risparmiarsi nelle battute con sfondi religiosi e caratteriali.
Pian piano il rapporto tra i due migliora, grazie al concorso di retorica (obiettivo da raggiungere per il professore e l’allieva), si nota lo sforzo soprattutto di lui che comincia a vedere nella ragazza un talento e una voglia di riscattarsi in questa società dove le minoranze etniche faticano ad essere comprese e ascoltate.
La protagonista farà tesoro della conoscenza e del potere della provocazione insita nel modo di essere del professore.
Quasi nemici – L’importante è avere ragione: interpreti coinvolgenti e le ottime tecniche filmiche
Gli interpreti di “Quasi nemici – L’importante è avere ragione”, una giovanissima e talentuosa Camelia Jordana e il noto Daniel Auteuil nei panni del cinico professore, sono stati capaci di creare quell’alchimia in cui lo spettatore sente di essere coinvolto nella storia dall’inizio alla fine, mettendo in grande ombra i personaggi secondari, comunque riusciti nel loro ruolo.
Uno spazio va dedicato alla parte più tecnica del film francese.
Grazie ad Attal, la pellicola è ben riuscita a raccontare le questioni che sono al centro di grandi discussioni ai tempi odierni, cercando tramite i protagonisti di trovare l’equilibrio e la voglia del cambiamento.
Riuscite sono anche le musiche di Michael Brook, che accompagnano bene sia l’evoluzione del rapporto sia le emozioni dei protagonisti.
Insomma, un film che merita di essere visto, capace di far riflettere lo spettatore invogliandolo a seguire l’esempio dei protagonisti.
Eleonora Viola
Trama
- Titolo originale: Le Brio
- Regia: Yvan Attal
- Cast: Daniel Auteuil, Camélia Jordana, Yasin Houicha, Nozha Khouadra, Nicolas Vaude, Jean-Baptiste Lafarge, Virgil Leclaire, Zohra Benali
- Genere: Commedia, Drammatico, colore
- Durata: 95 minuti
- Produzione: Francia, Belgio 2018
- Distribuzione: I Wonder Pictures
- Data di uscita: 11 ottobre 2018
Una commedia francese dai toni agrodolci che farà sedere sul banco degli imputati i pregiudizi degli anni delle frontiere aperte.
Quasi nemici – L’importante è avere ragione: un confronto tra due vite agli antipodi che abbatterà le differenze
I destini di uno scontroso professore universitario e di un’intraprendente studentessa si incrociano in una Parigi multietnica e moderna. Neila Salah (Camélia Jordana) è una ragazza di origini arabe dalla forte personalità, che da anni conserva nel cassetto il sogno di diventare avvocato.
Quando inizia a frequentare la rinomata università di Pantheòn-Assas, il professore Pierre Mazard (Daniel Auteuil) non tarderà a metterla a dura prova, forte dei suoi pregiudizi nei confronti delle minoranze etniche: sarà proprio questa condotta poco ortodossa che metterà a repentaglio la sua carriera. Cercando di annebbiare lo scandalo, il professore Mazard decide quindi di mostrarsi disponibile con Neila, per aiutarla a vincere un prestigioso concorso di retorica. Strettamente chiusi nelle loro convinzioni sociali, per raggiungere i loro obiettivi Neila e Pierre dovranno imparare ad andare oltre i luoghi comuni.
Quasi nemici – L’importante è avere ragione: il ritratto di un’Europa in bilico tra progresso e paura
Dai suoi albori il cinema è stato per l’uomo un mezzo per far riflettere sulla realtà circostante, non è un caso quindi che Yvan Attal con “Le Brio” proponga al grande pubblico un film che ha per soggetto un tema così attuale come quello dell’integrazione tra popoli. La convivenza tra differenti etnie spesso preoccupa e divide, ma sono proprio gli ultimi successi della cinematografia francese, passando per “Non sposate le mie figlie” fino a “Quasi nemici” ad offrirci un nuovo e originale punto di vista per affrontare la situazione.