Mercoledì 29 agosto prende ufficialmente il via la 75esima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Festival di Venezia 2018: un’apertura alla grande tra red carpet e film d’attualità provenienti da Netflix
La kermesse veneziana, arrivata alla sua sessantacinquesima edizione, promette molto bene e quest’anno potrebbe brillare molto di più rispetto alla sua rivale francese di sempre. Merito di Barbera Presidente della Biennale, che ha aperto, seppur con i dovuti limiti, al colosso televisivo Netflix, bandito all’ultimo Festival di Cannes.
Del resto viene proprio dalla piattaforma televisiva uno dei film d’apertura per la sezione Orizzonti. Si tratta di “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini con uno straordinario Alessandro Borghi irriconoscibile nei panni di Stefano Cucchi, morto drammaticamente nel 2009 all’Ospedale Sandro Pertini dopo un arresto per possesso di droga.
Nel cast Jasmine Trinca e Max Tortora per un’opera distribuita contemporaneamente sia sul web che nelle sale. Il film, per cui c’è molta attesa, non mancherà di creare polemiche a livello istituzionale, vista la lunga storia processuale a carico delle forze dell’ordine coinvolte. Di tutt’altro tenore, ma con lo stesso spessore, il film d’apertura della sezione ufficiale.
Festival di Venezia 2018: il cineasta americano di “La La Land” torna al Lido con “Il primo uomo” con la star canadese Ryan Gosling
Dopo aver trionfato lo scorso anno Damien Chazelle porta in Concorso “Il primo uomo“, un film sull’allunaggio americano sulla Luna. Il mitico Neil Armstrong è interpretato da Ryan Gosling, già nel cast del pluripremiato musical.
C’è grande attesa anche per il red carpet considerando le tante le star in arrivo al Lido, prima tra tutte Lady Gaga nell’inedita veste di attrice diretta da Bradley Cooper alla sua prima prova registica con “A Star Is Born”.
Il film d’apertura della prestigiosa Giornata degli Autori è “Les tombeaux sans noms” di Rithy Panh. Il regista cambogiano, di casa ai festival internazionali, ritorna sui luoghi martoriati dal genocidio dei Khmer rossi. Tutta la sua filmografia è un lungo viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca delle sue radici.
Festival di Venezia 2018: non solo gloria per Mr. Barbera ma anche qualche polemica per la rivolta delle registe
Dopo la scarsa presenza femminile di Cannes e non ultimo Locarno, adesso la patata bollente va a Venezia. Nei giorni scorsi è stata pubblicata da Le Figarò una lettera aperta da parte di un gruppo nutrito di autrici internazionali. Troppo poche le cineaste selezionate ai Festival più importanti.
Il direttore della Mostra Alberto Barbera ha rispedito al mittente l’accusa. Eppure, il dubbio resta vista l’esclusione dal concorso di Valeria Bruno Tedeschi e la scelta di Toronto piuttosto che Venezia da parte di nomi come Claire Denis e Mia Hansen-Love, solo per citarne alcune.
Per leggere il programma completo del Festival di Venezia vai sul sito ufficiale.
Ivana Faranda