La consueta cornice dell’Auditorium Parco della Musica accoglie il programma della Festa del Cinema di Roma 2018, giunto ormai alla tredicesima edizione. Un evento che cresce, inanella successi (dati alla mano, si parla di un circa +30% di partecipazione negli ultimi anni) e che si dimostra valido, staccandosi di dosso la scomoda etichetta di evento locale. Roma abbraccio un evento ad ampio respiro: nella Capitale si guarda al mondo.
Festa del Cinema di Roma: tutti i nomi della grande festa pop capitolina
Peters Sellers sulla locandina ufficiale della Festa del Cinema di Roma era stato segnale evidente: nella Capitale sbarca il noir, filo conduttore di quest’edizione. Spetterà proprio a “7 sconosciuti a El Royale“, atteso thriller dal sapore patinato, e a Dakota Johnson – prevista nella città eterna – aprire le danze.
Trentanove i titoli in concorso nella Selezione Ufficiale, opere da dodici registe, trentuno paesi del mondo rappresentati. La Festa del Cinema sembrerebbe celebrare la dicotomia ‘Donna – Memoria’: tante le quote rosa, tanti i documentari storici (tra tutti spicca “They Shall Not Grow Old” di Peter Jackson, ultimo lavoro del regista neozelandese sulla Prima Guerra Mondiale, in occasione del centenario della fine del conflitto) e i film restaurati. Si omaggia chi non c’è più, si riallacciano legami col passato in un presente quanto più fragile e traballante: nella sezione ‘Restauri’ spiccano “San Michele aveva un gallo“di Paolo e Vittorio Taviani, “L’amore molesto” di Mario Martone, “La grande guerra” di Mario Monicelli.
Nella Selezione Ufficiale, grandissima attenzione per quelle opere pedine nella scacchiera dei prossimi Oscar: “Beautiful Boy“ Van Groeningen, film che indaga e scandaglia un rapporto viscerale ma tumultuoso, tra un padre (Steve Carell) e un figlio tossicodipendente (Timothée Chalamet); “Green Book” di Peter Farrelly, con un Viggo Mortensen già vincitore del premio del pubblico a Toronto; il ritorno di Barry Jenkins alla regia dopo la vittoria Oscar con “Moonlight”, in “Se la strada potesse parlare“; “Three Identical Strangers“, documentario di Tim Wardle. C’è anche l’Italia, che registra diverse presenze nelle proprie file: “Diario di Tonnara” di Giovanni Zoppeddu, “Il vizio della speranza” di Edoardo De Angelis, Paolo Virzì e il suo ultimo “Notti Magiche“, opera di chiusura della Festa del Cinema. Tra i titoli orientali, da segnalare l’ultimo lavoro di Park Chan – wook, atteso con “The Little Drummer Girl“.
Non mancano film di grande richiamo per il pubblico: “Fahrenheit 11/9” di Michael Moore, documentario provocatorio e senza filtri sull’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump; “The Girl in the Spider’s Web“, nuovo capitolo della celeberrima serie Millenium, con una lanciatissima Claire Foy (già apprezzata dai più per la serie “The Crown“); “Halloween“, nuovo episodio della fortunata saga horror; “The Old Man & The Gun” di Lowery, ultima prova attoriale di Robert Redford prima dell’annunciato addio alle scene.
Appariranno alla Festa – nella sezione “Tutti ne parlano”- opere che hanno registrato consensi e clamore, sollevando attenzione e curiosità: si partirà con “Boy Erased“, con Lucas Hedges (già previsto nella sezione parallela “Alice nella città”) e Nicole Kidman; segue l’opera gemella “The Miseducation of Cameron Post“. Entrambe le pellicole sono incentrate su un annoso problema di alcune piccole realtà americane: la “rieducazione” di ragazzi omosessuali, atti deliberati di violenza mossi dalle autorità ecclesiastica statunitensi. Chiude “An Elephant Sitting Still“, opera visionaria di Hu Bo, giovane regista cinese suicidatosi a ventiquattro anni.
Festa del Cinema di Roma: pioggia di stelle
Come ogni anno, prevista una moltitudine di stelle all’interno degli spazi dell’Auditorium. Eventi, questi, che non vogliono legarsi all’idea di kermesse, di gossip, promozione: tutti gli attori e registi attesi non hanno lavori da presentare, ma sbarcheranno nella Capitale solamente per intessere un dialogo con il pubblico romano, in colloqui dalla durata variabile. Le grandi voci della settima arte, previste per quest’edizione, sono di grande fattura: Martin Scorsese, che per l’occasione presenterà la lista dei propri nove film italiani preferiti e offrirà un commento critico sul cinema italiano, del presente e del passato; Isabelle Huppert e Cate Blanchett; i registi Michael Moore e Mario Martone; Thierry Frémaux; le sorelle Alba e Alice Rohrwacher.
Simone Stirpe
05/10/2018