Biografia
Michael Haneke è un regista e sceneggiatore austriaco che nel corso della sua carriera ha collezionato un successo dopo l’altro, raccogliendo consensi dal pubblico e dalla critica.
Michael Haneke, l’habitué del Festival di Cannes
(Monaco di Baviera, 23 marzo 1942)
Il cinema del regista austriaco Michael Haneke si esprime sulla realtà che lo circonda in opere di grande impatto, dure da sostenere, tramite il racconto di vicende scottanti, inserite in cornici algide ed anaffettive, con al centro una protagonista a lui cara: la famiglia borghese con la sua apparente normalità e i suoi falsi valori.
Figlio d’arte, padre regista e madre attrice, ospite fisso al Festival del Cinema di Cannes, Haneke nasce a Monaco di Baviera (Germania) il 23 marzo del 1942 e studia all’Università di Vienna filosofia, psicologia e teatro.
Dapprima è critico cinematografico, in seguito sceneggiatore per la televisione tedesca e per la compagnia teatrale Südwestfunk. Da qui il passo alla regia è breve: è regista televisivo a partire dal 1973 ed esordisce sul grande schermo nel 1989 alla direzione del suo primo film, “Il settimo continente”, dove, in una spietata critica alla società austriaca borghese, ne annienta ogni ipocrisia e ne sviscera tutti i pregiudizi. Negli anni successivi tra gli ingredienti imprescindibili delle sue pellicole: la violenza e il sesso.
I primi successi al cinema
Nel 1992 realizza “Benny’s Video” il cui protagonista, ossessionato dalla tecnologia, giunge all’omicidio; del 1994 è la pellicola “71 frammenti di una cronologia del caso”, che riecheggia nel successivo “Storie – Racconto incompleto di diversi viaggi”, film del 2000 non compreso ed apprezzato da tutti per la sperimentazione operata dal regista dal punto di vista contenutistico e formale, con l’uso di lunghi piani sequenza e quattro lingue diverse.
Nel 1995 scrive la sceneggiatura di “Der Kopf des Mohren”, diretta da Paulus Manker, nel 1997 dirige “Das Schloss”. Dello stesso anno è il suo famoso lavoro “Funny Games”, ritratto di violenze che, seppur trattate fuori campo con l’utilizzo di un sonoro iperrealista, inquietano, rivelando l’assurdità del male praticato senza motivo su una famiglia borghese sequestrata in vacanza da dei killer.
La pellicola, presentata al 50esimo Festival di Cannes, con gli attori Susanne Lothar e lo scomparso Ulrich Mühe, non ottiene alcun riconoscimento. Tuttavia la prima vittoria a Cannes non tarda a giungere: nel 2001 il regista controcorrente conquista con il film “La pianista”, tratto dall’omonimo romanzo di Elfriede Jelinek, il Gran Premio Speciale della Giuria. Nella stessa occasione si aggiudica il Premio per la Migliore Interpretazione Femminile l’attrice Isabelle Huppert, da ammirare nel ruolo di insegnante di pianoforte severa, fredda e scontrosa che vive una doppia vita, dandosi al sesso sfrenato.
Dopo l’incontro con il suo allievo, l’attore Benoit Magimel, vincitore a sua volta del Premio per la Migliore Interpretazione Maschile. Un ritratto di nevrosi e perversioni sadomasochiste, date da una sessualità repressa, che disturba e fa discutere.
Ancora cinismo nelle pellicole
In seguito il cinismo del cineasta, frammisto alla sua originalità, non desiste: del 2003 è la pellicola “Il tempo dei lupi”, presentata ancora al Festival di Cannes nella sezione dei film Fuori Concorso, nella quale una famiglia borghese si reca a trascorrere una tranquilla vacanza nella propria casa di campagna, ma ad attenderla un gruppo di profughi che scatenano un’inaspettata violenza contro il padre, la madre e i due figli.
Nel 2005 una seconda vittoria a Cannes: il Premio per la Miglior Regia, conseguito con il film “Niente da nascondere”, con Juliette Binoche e Daniel Auteuil.
Nel 2007 convoca gli attori Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt nel remake di “Funny Games”, intitolato nuovamente “Funny Games – Possiamo iniziare?”, per riproporre in America una pellicola che anni prima non aveva avuto la giusta distribuzione.
Il suo lavoro “Il nastro bianco” del 2009, è premiato ancora a Cannes con la Palma d’Oro, una pellicola, in bianco e nero, che indaga insani rapporti domestici, sevizie e soprusi ai danni dei più deboli in un modo ancor più difficile da digerire: tramite gli occhi candidi ed innocenti di bambini.
Arriva la vittoria agli Oscar 2013 con “Amour“, che si aggiudica la statuetta per il Miglior film straniero.
Nel 2017 il regista è alle prese con la realizzazione di “Happy End“.
Elisa Cuozzo
Filmografia
Michael Haneke Filmografia – Cinema
Regista
- After Liverpool, (Film TV) (1974)
- Drei Wege zum See, (Film TV) (1976)
- Sperrmüll, (Film TV) (1976)
- Lemminge, (Miniserie TV 2 episodio) (1979)
- Variation – oder Daß es Utopien gibt, weiß ich selber!, (Film TV) (1983)
- Wer war Edgar Allan?, (Film TV) (1984)
- Fraulein – Ein deutsches Melodram, (Film TV) (1986)
- Il settimo continente, (1989)
- Nachruf für einen Mörder, (Film TV) (1991)
- Benny’s Video, (1992)
- Die Rebellion, (Film TV) (1993)
- 71 frammenti di una cronologia del caso, (1994)
- Lumière et compagnie, (Documentario) (1995)
- Das Schloss, (1997)
- Funny Games, (1997)
- Storie, (2000)
- La pianista, (2001)
- Il tempo dei lupi, (2003)
- Niente da nascondere, (2005)
- Funny Games, (2007)
- Il nastro bianco, (2009)
- Amour, (2012)
- Happy End (2017)
Attore
- Charms Zwischenfälle, regia di Michael Kreihsl (1996)
- Storie, regia di Michael Haneke (2000)
- The Fabulous Picture Show, (Serie TV) (2009)