Dopo una gestazione tumultuosa, pare ormai officiale: “World War Z”, a sei anni dal rilascio, avrà finalmente un sequel. A confermarlo, i produttori Dede Gardner e Jeremy Kleiner della Paramount, in un’intervista per Variety.
“World War Z”: il via alle riprese nel 2019
Fermento tra gli amanti dei zombie movie: David Fincher tornerà dietro la macchina da presa, questa volta per il nuovo capitolo di “World War Z”. Ritornerà anche Brad Pitt nel ruolo di Garry Lane, dipendente delle Nazioni Unite catapultato in una realtà in cui la popolazione mondiale è ormai mutata in zombie a causa del diffondersi di un’epidemia.
Una collaborazione proficua, quella tra i due statunitensi (tra i titoli, ricordiamo “Fight Club” e “Seven”), ora di nuovo riuniti per una pellicola che probabilmente vedrà luce nel 2020. Sono proprio i due produttori della Paramount a rivelare ulteriori dettagli: fissato per giugno 2019 l’inizio delle riprese, la sceneggiatura sarà firmata da Dennis Kelly (nome di gran fattura per il genere, già sceneggiatore per la serie tv “Utopia”), dopo aver preso in considerazione anche Steven Knight. Secondo indiscrezioni, sarebbe stato proprio Brad Pitt ad aver caldeggiato la candidatura di Fincher, più volte vicino al premio Oscar per pellicole come “The Social Network” e “Il misterioso caso di Benjamin Button” (di cui Pitt era protagonista).
Data, quella di giugno 2019, che ben si incastra tra i progetti a breve e lunga durata dei due: mentre l’attore è attualmente impegnato nelle riprese di “Once Upon a Time in Hollywood” di Tarantino – e tornerà a breve sul grande per schermo per “Ad astra” -, il regista è reduce dalla serie tv “Midhunters”, realizzata per Netflix. Il sequel del fortunato zombie-movie segnerà dunque il ritorno effettivo di Fincher, ormai lontano dal cinema dai tempi di “Gone Girl – L’amore bugiardo”.
World War Z: numeri da capogiro
“World War Z” era arrivato nei cinema nel 2013, diretto da Marc Forster. Un’opera che aveva incontrato il fervore del pubblico – sebbene molto lontano dal romanzo firmato Max Brooks -, inanellando cifre non indifferenti: di fronte a un budget di 190 milioni di dollari, gli incassi avevano sfondano la soglia dei 500 milioni. Una pre–produzione mastodontica, quella che aveva preceduto l’uscita del primo capitolo: diverse problematiche logistiche e narratologiche sorsero lungo tutto l’arco delle riprese, costringendo Forster a molti giorni di riprese aggiuntive per modificare il finale del film. A questo, si aggiungeva un cast variegato ma forse in ombra: Mireille Enos, Daniella Kertesz, Matthew Fox, David Morse. È proprio la Enos a essere in bilico per l’eventuale sequel, non propriamente convinta di tornare sulle scene nei panni di Karen Lane.