Un programma ricchissimo, quello di Domenica 21 Ottobre alla Festa del Cinema di Roma, giunta alla XIII edizione. Una giornata cruciale, con nomi di caratura internazionale. Come preannunciato, la Capitale si apre al mondo, esplora i continenti, offre solo in questa giornata ben otto pellicole della Selezione Ufficiale. Ai nastri di partenza brillano alcuni titoli di punta: l’attesissimo ritorno di Barry Jenkins, dopo i tre Oscar di “Moonlight“; “Beautiful Boy” (con Timothée Chalamet e Steve Carrell); la prima mondiale di “Mia et le lion blanc”; i primi due episodi di “The Little Drummer Girl”, ultima fatica del maestro coreano Park Chan-wook.
Festa del Cinema di Roma: una domenica di pathos
Appuntamenti febbrili si susseguono nella giornata di Domenica 21. L’apertura è affidata a “Correndo atrás“, ultimo lavoro del brasiliano Jeferson De (Teatro Studio SIAE, ore 15:00) dove sogno e calcio convivono e si intrecciano – come nella migliore delle tradizioni cinematografiche. Occhi altresì puntati su “Beautiful Boy“, titolo lanciatissimo per la corsa agli Oscar. Un film intenso, incentrato sulla tumultuosa relazione tra un padre e un figlio tossicodipendente. A dirigere gli attesissimi Chalamet e Carell è Felix Van Groeningen, regista belga già candidato Oscar per “Alabama Monroe“. L’opera, basata sul libro “Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction” di David Sheff, debutta alla Festa capitolina alle ore 17:00 in Sala Sinopoli.
Alle 17:00 al Teatro Studio G. B. SIAE arriva “An Impossibly Small Object“di David Verbeek, storia poetica e sentita di un fotografo che rivive à rebours gli anni della propria infanzia. Segue alle 18:00, Sala Petrassi, l’attesa prima mondiale di “Mia et le lion blanc“, pellicola sul legame simbiotico tra uomo e natura, tra la undicenne Mia e Charlie, cucciolo di leone bianco venuto al mondo in cattività.
Festa del Cinema di Roma 2018: la serata romana si illumina con il ritorno di Barry Jenkins
Torna a due anni da “Moonlight”, presentato eccezionalmente proprio in occasione della Festa del Cinema 2016, Barry Jenkins. L’ultima fatica del regista statunitense premio Oscar è “If Beale Street Could Talk“, storia d’amore e violenza nella Harlem nera degli anni ’70. Debutto capitolino fissato per le 19:30, Sala Sinopoli.
Si rimane in territorio USA per la quinta pellicola inedita di giornata. Questa volta si vira su un documentario, categoria fortissima e centrale in questa edizione: è Dana Shapiro con “Daughters of the Sexual Revolution: the Untold Story of the Dallas Cowboy Cheerleaders” a compiere un’indagine meticolosa sul sessismo e i fenomeni pop a stelle e strisce (Sala Petrassi, ore 20:00).
Una produzione ibrida illumina uno degli ultimi titoli della serata romana: è “Bayoneta“, opera finno-messicana su un pugile sudamericano alle prese con le incombenze della vita a Turku. Proiezione fissata al Teatro Studio G. B. SIAE per le 22:00. Contemporaneamente, sempre alle 22:00, nella Sala Petrassi brilla “Kursk” di Thomas Vinterberg, pellicola storica che si sviluppa attorno al K-141 Kursk – sottomarino a propulsione nucleare. Il regista danese dirige un cast stellare: tra i tanti, Colin Firth e Léa Seydoux.
Chiude una domenica ad alta intensità Park Chan-wook con i primi due episodi di “The Little Drummer Girl“, spy-story tratta dall’omonimo romanzo di La Carré. Nella Grecia e nel Regno Unito degli anni ’70 si intreccia una storia d’amore e intrighi, sguardi e parole; una piccola chicca firmata dal maestro coreano di “The Handmaiden”: appuntamento imperdibile, fissato per le 22:30, Sala Petrassi.
Per leggere il programma completo della Festa del Cinema di Roma vai sul sito ufficiale: Festa del Cinema di Roma 2018: Programma
Simone Stirpe