Recensione
Ma cosa ci dice il cervello: unione tra commedia e dramma
“Ma cosa ci dice il cervello” diretto e co-sceneggiato da Riccardo Milani è ben strutturato nel mostrare un paese afflitto da numerosi problemi riguardanti la maggior parte dei suoi cittadini: le cattive abitudini e i modi maleducati nel relazionarsi con gli altri. In questo ambiente ostile, prende piede la storia di Giovanna (interpretata da Paola Cortellesi); una donna divisa da una doppia vita: quella dell’apatica e passiva dipendente statale del Ministero e quella dell’agente segreto energico e abile.
La storia viene ben orchestrata tra queste due esistenze della protagonista per poi unirsi nella divertente sequenza finale con l’inseguimento del terrorista a Siviglia. Oltre ai vari momenti comici e situazioni molto ironiche, tutti i personaggi vivono comunque vicende drammatiche e tristemente vere della realtà che ci circonda. I vari amici di Giovanna come ad esempio Tamara (interpretata da Claudia Pandolfi), un’hostess di volo costantemente alle prese con un passeggero sgarbato e maleducato; oppure Marco (interpretato da Vinicio Marchioni), un allenatore di una squadra di calcetto alle cui partite viene sempre un tifoso volgare e saccente. Situazioni che possono essere trattate in maniera giocosa, ma che vengono prese molto sul serio dalla protagonista, come se fossero davvero accadute. Uno dei messaggi del film difatti è proprio quello di dire basta a queste cattive abitudini, considerate “normali” dai vari protagonisti. É emblematico questo aspetto nella scena in ospedale in cui Roberto (interpretato da Stefano Fresi) è costretto a stare sul letto d’ospedale per i maltrattamenti di un bullo perché non gli ha dato la sufficienza nella sua materia; i suoi amici gli consigliano di assecondare le richieste del bullo, invece Giovanna non può accettare questa ennesima ingiustizia, dato che coinvolge un suo caro amico.
Un film quindi alla portata di tutti, che porta avanti messaggi e morali importanti, in cui gli amici della protagonista sono fortunatamente aiutati da lei che, usando le sue abilità e i suoi mezzi da agente segreto, riesce a risolvere i loro disagi. Eccezion fatta però per Roberto: lui in una scena molto ironica riesce a far capire semplicemente a parole gli errori che fa Edoardo, lo studente che lo bullizza in classe. Un modo per dire al pubblico che non occorre essere James Bond o Wonder Woman per affrontare i propri problemi o quelli altrui, ma semplicemente aprirsi e farsi avanti. Non far passare inosservati certi modi facendosi i fatti propri, ma usando invece le proprie abilità.
Ma cosa ci dice il cervello: pessime abitudini tecniche…
La pellicola ha ottimi messaggi, una sceneggiatura ben fatta che alterna in maniera efficace momenti seri a quelli comici, però a livello di montaggio mantiene “cattive abitudini”. Certamente era voluta una costruzione più tipica per le scene d’azione, ma stona troppo in parecchie occasioni. I ralenti sono lunghi e continuamente usati per scene abbastanza inutili, un abuso nel cinema odierno. Purtroppo questo è l’unico aspetto negativo del film, una caratteristica neanche troppo importante alla fine ma lascia l’amaro in bocca, perché poteva essere tranquillamente arginato.
Ma cosa ci dice il cervello: personaggi e recitazione ben fatti
Per quanto riguarda le interpretazioni c’è da lodare molto Paola Cortellesi, che oltre alla sua doppia vita interpreta tanti altri piccoli ruoli (almeno una decina in totale), ovvero quei personaggi che Giovanna userà per dare una lezione alle varie nemesi dei suoi amici. Gli altri attori fanno un buon lavoro e il cast ha una buona affinità di gruppo, in cui tutti si muovono uniti e affiatati.
Francesco Fabrizi
Trama
- Regia: Riccardo Milani
- Cast: Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Tomas Arana, Teco Celio, Remo Girone, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Giampaolo Morelli, Claudia Pandolfi, Alessandro Roia, Carla Signoris
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 100 minuti
- Produzione: Italia, 2019
- Distribuzione: Vision Distribution
- Data di uscita cinema: 18 aprile 2019
Riccardo Milani dirige nuovamente Paola Cortellesi in “Ma cosa ci dice il cervello” una nuova brillante commedia che non esiterà a raccontare in tono parodico le luci e le ombre del Bel Paese.
Ma cosa ci dice il cervello: una denuncia contro l’indifferenza
La coppia Milani- Cortellesi, reduce dai grandi successi di pubblico e di critica, ha ormai ben imparato come una buona risata sia spesso la chiave per lanciare un’amara critica alla società contemporanea.
“Scusate se esisto” (2014), una commedia provocatoria che punta il dito contro le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro e “Come un gatto in tangenziale” (2017), progetto graffiante dai toni agrodolci che descrive senza perbenismi le disparità sociali del nostro paese, incarnano alla perfezione lo spirito di cui è intriso anche la nuova produzione “Ci penso io”, in uscita nelle sale italiane nel 2019.
Il film segue la storia di una donna (Paola Cortellesi) abituata a confrontarsi quotidianamente con le ingiustizie e le insofferenze della Penisola, alle quali è ormai totalmente indifferente. Un incontro con amici di vecchia data riesce però a farle aprire gli occhi sulla realtà, tanto da spingerla a trovare il coraggio per cambiare le cose che la circondano.
Ma cosa ci dice il cervello: un paese che dorme
Con l’irriverenza della commedia i quattro sceneggiatori del film, tra cui troviamo il regista e la protagonista stessa, vogliono arrivare a parlare dritti al cuore e alla mente di un pubblico vasto, popolare e non elitario, invitandolo a una riflessione profonda, incentrata su come ormai per noi italiani l’illegalità e l’ingiustizia si identifichino con la “normalità”, e su come spesso questa deriva della moralità sia in gran parte anche colpa nostra, che non siamo più in grado di svegliarci dal torpore dell’indifferenza.