Recensione
Gemini Man: visioni di un cinema futuro
L’ultima fatica di Ang Lee è un thriller fantascientifico che ha il suo punto di forza nella componente action, visivamente impressionante. Il regista, già reduce dallo spettacolo visivo di “La vita di Pi“, ha scelto di girare la pellicola spingendo al massimo i progressi tecnologici, allo scopo di regalare uno spettacolo senza precedenti.
“Gemini Man” è infatti il primo film in assoluto ad essere stato girato in 3D nativo a 120 fotogrammi al secondo (il precedente esperimento in questo senso è stato quello di Peter Jackson, che ha girato la trilogia de “Lo Hobbit” in 3D a 48 fps).
Gemini Man: l’azione spettacolare fa perdonare una trama prevedibile
Se si va al cinema a vedere un qualsiasi capitolo di “John Wich“, di certo non ci si aspetta una trama particolarmente articolata, tuttalpiù una storia che sia mero pretesto per giustificare le potenti scene di azione. Ebbene, “Gemini Man” è un action movie e non un film di fantascienza.
La storia corre lineare e prevedibile, tutto viene subito esposto alla luce del sole, non c’è nessun giallo da risolvere. La sceneggiatura procede liscia senza offrire grandi sorprese né dialoghi particolarmente ispirati e anche la componente fantascientifica è ridotta al minimo, sia nell’ambientazione che nella trama.
Ang Lee non è interessato a farci conoscere i retroscena della creazione di Junior (il clone del protagonista), ma solo a farcelo ammirare in azione. La sceneggiatura è funzionale a questo scopo, svolge il suo lavoro senza infamia e senza lode.
Non necessariamente questo è un male, basta sapere a quale tipo di spettacolo si sta per assistere, per non rimanere delusi.
Gemini Man: Will Smith vs Will Smith
“Gemini Man” ha avuto una lunga gestazione. Tony Scott, alla fine degli anni ’90, rinunciò a realizzarlo perché la tecnologia, all’epoca, non lo permetteva. Oggi, possiamo facilmente intuirne le ragioni.
La versione ventenne di Will Smith è sbalorditiva. Si ha l’impressione di star guardando un vecchio footage dell’attore all’epoca de “Il principe di Bel Air“. Addirittura la voce non riesce a stare al passo con le immagini. Nel doppiaggio italiano, il bravissimo Sandro Acerbo fa del suo meglio per ringiovanire la sua voce, ma l’impatto sonoro resta comunque inferiore rispetto all’impressionante resa visiva.
Will Smith è riuscito a recuperare nella sua interpretazione di Junior un’ingenuità e uno sguardo innocente che lo rende credibilissimo come ventenne. Quando recita con il se stesso reale, cinquantunenne, si crede davvero di star vedendo due persone reali e distinte, quasi come un padre e un figlio particolarmente somiglianti tra loro.
Gemini Man: un incrocio tra John Woo e Jason Bourne
Nelle scene d’azione, il film dà il meglio di sé. Ogni sequenza è costruita in maniera creativa ed emozionante. Le coreografie sono votate più allo spettacolo che al realismo, ricordano i virtuosismi del miglior John Woo, piene di idee e di costruzioni visive sbalorditive e inedite.
Inoltre, in queste scene il 3D esplode in tutto il suo potenziale. Se nelle scene di dialogo le immagini restano educatamente inscritte nella profondità dello schermo, quando partono le sequenze più movimentate il pubblico viene investito dalla tridimensionalità e si ritrova catapultato al centro dell’azione.
Gemini Man: la rinascita del 3D
La sequenza dell’inseguimento in moto rappresenta uno dei migliori usi del 3D visto degli ultimi anni, offrendo davvero la sensazione della velocità e del pericolo dato dallo sfrecciare a tutto gas per degli strettissimi vicoli cittadini. La lotta nelle catacombe è forse il momento più critico, poiché la luce è molto bassa e le inquadrature strette. In alcune sale con proiettori non all’altezza, si rischia di vedere poco. Lo scontro finale offre invece un’ampio numero di frammenti e schegge, date dalle esplosioni e dai colpi di proiettile, che escono dallo schermo e spingono continuamente lo spettatore a cercare di schivare tutti i frammenti che gli piovono addosso.
La resa visiva è impareggiabile. Il paragone con qualunque spettacolo tridimensionale visto finora è impietoso. Se veramente il formato 3D può avere una qualche speranza di risorgere dalle proprie ceneri, è offrendo produzioni come questa, che davvero valgono il sovrapprezzo pagato per il biglietto e il fastidio di indossare gli occhiali.
Nicola De Santis
Trama
- Regia: Ang Lee
- Cast: Mary Elizabeth Winstead, Will Smith, Clive Owen, Benedict Wong, Ralph Brown, David Shae, Linda Emond, Theodora Miranne, Kenny Sheard, Tim Connolly
- Genere: Azione, colore
- Durata: 117 minuti
- Produzione: USA, 2019
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita cinema: 10 ottobre 2019
“Gemini Man” segue le vicende di Henry Brogan un esperto assassino ormai in pensione, che cerca in tutti i modi di abbandonare la sua professione. Improvvisamente viene perseguitato da un altro agente, che è un suo clone di 25 anni più giovane, al massimo delle sue abilità e capace di prevedere tutte le mosse dell’ormai superato killer.
Gemini Man: inseguito da se stesso
“Gemini Man” dopo anni chiuso in un cassetto della Disney vede finalmente la luce. Il primo soggetto del film è stato redatto nel lontano 1997 da Darren Lemke e sarebbe stato diretto dal compianto Tony Scott. L’ambizioso progetto dovette fermarsi quasi subito, per via di alcuni problemi sorti durante la produzione, uno su tutti la tecnologia dell’epoca che non permetteva la realizzazione di questa pellicola.
“Gemini Man” finalmente dopo vent’anni ha trovato una via d’uscita con l’approdo alla regia del due volte Premio Oscar Ang Lee (“I segreti di Brokeback Mountain”, “Vita di Pi”). La sceneggiatura è stata curata da Brian Helgeland, Andrew Niccol e David Benioff (“Il Trono di Spade”), mentre alla produzione figurano Jerry Bruckheimer e David Ellison.
Nelle vesti dell’esperto assassino troviamo Will Smith (“Suicide Squad” di David Ayer, “Zona d’ombra” di Peter Landesman). Accanto a lui reciteranno Mary Elizabeth Winstead (“10 Cloverfield Lane” di Dan Trachtenberg) e Clive Owen (“Valerian e la città dei mille pianeti” di Luc Besson).
Le riprese di “Gemini Man” sono iniziate alla fine di febbraio del 2018 a Glennville in Georgia e si sono spostate in seguito a Cartagena in Colombia per finire nel mese di maggio dello stesso anno a Budapest in Ungheria.
“Gemini man” è il primo film ad essere stato girato in 3D nativo a 120 fotogrammi al secondo. Questo nuovo formato promette una qualità visiva senza precedenti.