Recensione
Attacco a Mumbai – Recensione: il terrore che corre nell’Hotel
Tutto ha inizio nel settembre 2008 a Mumbai, quando un commando pakistano di estremisti islamici, nel nome di Allah e contro il popolo americano, attacca la città, eleggendo come fulcro punitivo il lussuoso Hotel Taj Mahal, uccidendo la metà del personale dell’albergo e moltissimi ospiti. Anthony Maras, il regista, fa rivivere la paura, la devastazione e la tensione di quelle lunghissime ore, scandendole a intervalli dal momento dell’attacco e ponendo l’accento sui protagonisti. Una giovane madre che teme di non rivedere mai più il suo bimbo, un cameriere pakistano che non sa se potrà assistere alla nascita del suo secondo figlio, il coraggio di un giovane architetto, apparentemente circondato dal solo lusso, che mostra la profondità del suo essere padre mettendo questo legame davanti alla sua stessa vita e un miliardario russo, inizialmente cinico e spietato, che in un afflato inaspettato dà prova di grande eroismo. Maras riesce, con le musiche che accompagnano magistralmente le scene, con la filmica sincopata e il suo occhio attento, a far rivivere il vero terrore, esaltando il coraggio del personale dell’albergo, che mette la salvezza dei propri ospiti davanti ai propri bisogni, sacrificando la sua stessa vita e dimostrando un’abnegazione senza paragoni.
Attacco a Mumbai: l’emozione di un coraggio sorprendente
Assistiamo dunque alla messa in scena, ma realmente accaduta, dell’indomabilità dell’essere umano e al candore del suo animo nascosto, fatto di gesti inaspettati, una solidarietà che non ha distinzioni di classe ed etnia e ha il suo epicentro nel cuore di queste vittime, un’umanità che sa risplendere nella tragedia portando in salvo se stessa.
Tra i protagonisti c’è Hemant Oberoi, il famoso chef indiano che ha cucinato, tra gli altri, per la principessa Diana, che sotto assedio ha aiutato gli ospiti a mettersi in salvo attraverso le scale di servizio e, come mostrano le immagini di repertorio alla fine della pellicola, dopo solo tre settimane dall’attacco, ha riaperto uno dei ristoranti dell’hotel bombardato, mostrando che è più importante continuare ad andare avanti, stretti gli uni agli altri, senza avere paura.
Sentimenti che attraversano il film, seppur dal taglio documentaristico, rendendolo così una pellicola corale, puntata sui singoli individui, passando anche dalla presa di “coscienza” di un terrorista, per chiudere sul coraggio del giovane Arjun, che ha lo sguardo intenso di Dev Patel, che interpreta un cameriere di umili origini, che vuole lavorare a ogni costo per mantenere la sua famiglia, e convince il suo capo a lasciarlo in servizio pur essendo arrivato senza scarpe. Arjun rappresenta il microcosmo della vera India, dei quartieri poveri e degradati, ma estremanente dignitoso e fiero delle sue tradizioni, lavora a contatto con il lusso sfrenato senza il timore del confronto, riuscendo, in balia della paura opprimente, a trovare la connessione umana che va oltre la caratterizzazione delle etnie e dimostra grande altruismo ed amore.
In un mondo dove l’estremismo genera estremismo, l’odio genera odio, con calma, fermezza e volontà si riesce a vincere il male, mostrando due facce della stessa medaglia, come nel confronto tra il terrorista e la giovane madre musulmana benestante che, davanti ad una pistola puntata, inizia a recitare i versi del Corano, comune ad entrambi, ma che rappresenta due visioni diametralmente opposte.
Il regista stimola interrogativi importanti, aprendo la strada alla consapevolezza che conoscenza, fiducia e comprensione sono elementi determinanti per garantire un mondo migliore e nessuno deve sentirsi “animale e non essere umano ed indegno della pietà di Allah”, ma andare oltre con lo spirito indomito della collettività per riprendersi in mano il proprio futuro, perchè come diceva Martin Luther King “se avremo aiutato anche una sola persona a sperare non saremo vissuti invano”.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: Hotel Mumbai
- Regia: Anthony Maras
- Cast: Armie Hammer, Nazanin Boniadi, Dev Patel, Jason Isaacs, Anupam Kher, Natasha Liu Bordizzo, Suhail Nayyar, Angus McLaren, Rodney Afif
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 110 minuti
- Produzione: Australia, 2018
- Distribuzione: M2 Pictures, Italian International Film
- Data di uscita: 30 Aprile 2019
“Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio” è una pellicola scritta e diretta da Anthony Maras, sull’attentato terroristico al Taj Mahal Palace Hotel di Mumbai.
Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio: una vera storia di grande determinazione e coraggio
Tra il 26 e il 29 novembre 2008, ci furono una serie di attentati in tutta la città indiana (uno dei quali appunto all’hotel), che provocarono 195 morti e circa 300 feriti. Semplici e professionali lavoratori si sono ritrovati in una situazione al quanto scioccante e tragica, in cui un gruppo di terroristi ha preso d’assalto la splendida struttura alberghiera Taj Mahal Palace. In questa spiacevole circostanza, i dipendenti hanno messo a rischio le loro vite, tra dubbi, ansie, determinazioni e tanta forza di volontà, allo scopo di proteggere quelle dei numerosi turisti presenti nel edificio. La vicenda degenerò tra esplosioni, sparatorie e tanti sfortunati morti che ci furono in quelle tristi giornate per l’hotel e per tutta la città in generale.
Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio: il cast
Tra il cast della pellicola troviamo attori di varie etnie e di varie età, come ad esempio: Armie Hammer (“The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo”, 2016, “Animali notturni”, 2016, “Chiamami col tuo nome”, 2017); Dev Patel (“The Millionarie”, 2008, “Ritorno al Marigold Hotel”, 2015, “L’uomo che vide l’infinito”, 2015); Nazanin Boniadi (“Iron Man”, 2008, “Zoolander 2”, 2016, “Ben-Hur“, 2016); Jason Isaacs (“Harry Potter e i doni della morte – Parte I”, 2010, “Harry Potter e i doni della morte – Parte II”, 2011, “La cura del benessere”, 2016); Anupam Kher (“Il lato positivo”, 2012).
“Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio” è stato scritto da John Collee e dallo stesso regista, Anthony Maras ed è distribuito nelle sale italiane da M2 Pictures, Italian International Film.