Trama
- Regia: Pino Ammendola, Rosario M. Montesanti
- Cast: Bruno Bilotta, Augusto Zucchi, Andrea Roncato, Pino Ammendola, Angelica Cacciapaglia, Giorgio Gobbi, Mino Caprio, Franco Oppini, Maria Letizia Gorga, Paolo Buglioni, Massimo Corvo, Enzo Garramone, Adolfo Margiotta, Massimo Olcese, Annalisa Favetti
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Italia, 2019
- Distribuzione: Whale Pictures
- Data di uscita: 9 maggio 2019
“A.N.I.M.A.” è una pellicola in bianco e nero che indaga le ombre della politica e dei suoi artefici. Il film si presenta allo spettatore come un sottile ritratto psicologico di un despota anacronistico, simbolo di tutta la classe politica corrotta e annebbiata dallo strapotere a loro conferito.
A.N.I.M.A.: un viaggio nell’aldilà
Il politico e parlamentare Anio Modòr entra in coma e si risveglia in un inferno laico incarnato dall’aereo di volo del cult “Casablanca”, un DC3 Dakota Douglas, sovrastato da un temporale. A questo punto viene accolto dallo Steward K666 (Adolfo Margiotta) affiancato da un Tutor (Massimo Olcenese), che gli mostra il destino a cui è condannato: vedere per l’eternità, su un monitor, le conseguenze delle sue azioni e come il suo menefreghismo politico abbia spezzato negli anni centinaia di vite.
Il viaggio nell’oltretomba di Modòr non è ancora finito, infatti in seguito a diversi tentativi riesce a scappare dall’aereo, e dopo aver attraversato un lungo tunnel, si ritrova davanti alla sua casa di famiglia. È il giorno del suo ottavo compleanno e con lui c’è tutta la sua famiglia, è uno dei ricordi più cari della sua vita; quello che ha davanti è infatti una sorta di Paradiso onirico, a cui tutti gli uomini che hanno vissuto nel segno dell’altruismo e dell’amore sono destinati, i beati hanno infatti diritto a rivivere in eterno il ricordo più felice della loro vita. Anio Modòr però non si merita il Paradiso, e il suo sogno viene presto infranto quando si ritrova imputato in un processo. Tre giudici, una donna, un uomo di colore e un barbone, gli chiedono di riconoscere le proprie colpe. Anio continua a fingere indifferenza ed è così costretto a presentarsi alla corte di Lui, l’onnipotente, che è però molto diverso da ciò che ci aspettiamo.