Trama
Asbury Park: lotta, redenzione e rock and roll – Recensione: l’America al microscopio
Un anonimo paesino poco distante da New York è il perfetto ecosistema da analizzare per raccontare l’evoluzione, musicale e sociale, della cultura americana. E’ questa visione la carta vincente del documentario di Tom Jones, che ripercorrendo la storia di una piccola cittadina nel New Jersey riesce a trasmettere con onestà il senso di partecipazione e i valori che da sempre hanno contraddistinto i cittadini statunitensi.
Costruita da James A. Bradley nel 1871, la città prende il nome da Francis Asbury, primo vescovo statunitense della chiesa episcopale metodista, ed era stata inizialmente concepita come rifugio di lusso per la borghesia locale. Nelle intenzioni del fondatore doveva essere una località dalla forte impronta morale, tanto che la vendita e l’assunzione di alcolici era vietata in tutta la giurisdizione. Col passare del tempo però le rigide credenze di James A. Bradley dovettero piegarsi alle logiche commerciali, cedendo il passo e portando la città a un’inaspettata espansione economica.
A causa della segregazione razziale, aiutata dal passaggio di una ferrovia che di fatto divide il paese in due quartieri, questo inatteso sviluppo urbanistico e culturale plasmò in maniera profonda la crescita di Asbury Park. La parte est era caratterizzata dalle case vittoriane abitate da gente benestante, mentre la parte ovest era popolata dai lavoratori immigrati ai quali era addirittura vietato attraversare le rotaie per passare al quartiere adiacente.
Asbury Park: lotta, redenzione e rock and roll: Westside Story
Se il lato est era quindi residenziale, per chiunque cercasse il divertimento, i locali e la musica, il Westside era la zona dove andare. Grazie anche al crogiolo culturale la località diventò meta fissa per tutti gli appassionati di musica e in pochi chilometri quadrati era possibile trovare un’offerta talmente variegata da non sfigurare davanti a quella delle grandi città. Grazie alla forte realtà musicale che si era creata, nel corso degli anni molti grandi nomi passarono da Asbury Park: Who, Doors, Stevie Wonder, Beach Boys, Rolling Stones e Led Zeppelin, solo per citarne alcuni.
Tutto questo fermento è raccontato mentre scorrono immagini di repertorio e le voci degli autentici protagonisti della scena, primi tra tutti Bruce Springsteen e i membri della sua band, conosciuti nell’epicentro di questa piccola rivoluzione sonora che era l’Upstage, un locale fondato da una coppia di parrucchieri, la cui caratteristica principale era che ci si poteva suonare tutta la notte fino all’alba. Nel giro di pochi anni diventò un vero luogo di culto. E’ qui che nacque il caratteristico Jersey Sound, emerso durante quelle infinite jam session in cui il rock poteva mescolarsi liberamente col blues e col jazz.
Asbury Park: lotta, redenzione e rock and roll: un racconto sociale
Purtroppo tutto cambiò a seguito delle rivolte degli anni 70, che trasformarono la cittadina da viva e frizzante rappresentazione di una scena unica a luogo sulla mappa da evitare.
Anche se a volte l’impressione è quella di guardare una lunghissima pubblicità, il progetto risulta infine interessante e grazie anche ai nomi coinvolti riuscirà ad attirare e a piacere al suo pubblico.
Ritratto passato, presente e futuro di una piccola città a suo modo rivoluzionaria, perfettamente in grado di cogliere lo spirito del tempo e di non arrendersi davanti a nulla, “Asbury Park: lotta, redenzione, rock and roll” riesce però a non essere solo uno sterile resoconto cronologico e non avendo paura di affrontare un discorso politico e culturale di assoluta importanza per gli Stati Uniti ( e il resto del mondo) , dimostra la sua capacità di essere un documentario interessante a tutto tondo, cioè di farci pensare e riflettere.
Federico Renis
Trama
- Regia: Tom Jones
- Genere: Docu-fiction, colore
- Durata: 116 minuti
- Produzione: USA 2019
- Distribuzione: Nexo Digital
- Data di uscita: 22 maggio 2019
Con “Asbury Park: lotta, redenzione e rock ‘n roll” il cuore pulsante della ribellione giovanile e artistica della costa Est diventa un nostalgico documentario che, attraverso inedite testimonianze, ripercorre gli anni d’oro della capitale musicale del Jersey, dove un ancora anonimo Bruce Sprigsteen dava inizio alla sua carriera.
Asbury park: lotta, redenzione e rock ‘n roll: la musica salvifica dell’Upstage
Asbury Park è una stazione balneare del New Jersey che, nelle prime decadi della seconda metà del XX secolo, era diventata la culla del soul, del jazz e successivamente del rock. La vita turistica e artistica di Asbury fu totalmente sconvolta nell’estate del 1970, quando la città venne messa in ginocchio dalle violente lotte razziali tra cittadini.
Il razzismo e il clima di tensione che aleggiava in strada risultarono invalidanti per il turismo e l’economia di Asbury, che iniziò così un lento declino. Per la località di villeggiatura però non tutto era ancora perduto: un gruppo di musicisti in erba aveva infatti visto in Asbury la terra promessa, che avrebbe accolto i loro sogni e la loro musica. L’Upstage, un famoso locale della cittadina, divenne l’oasi del rock e della pace, dove degli emergenti Bruce Springsteen, Steven Van Zandt, Southside Johnny Lyon e David Sancious diedero inizio alla loro carriera. Le sfide di riff di chitarra dei giovani rocker attirarono spettatori da tutto il paese e l’Upstage iniziò a vantare una fitta collezione di serate tutto esaurito. Così sulle iconiche note del sound del Jersey, Asbury Park iniziò a rialzarsi dalla sue ceneri.
Asbury park: lotta, redenzione e rock ‘n roll: evento speciale al cinema
Il docu-film diretto da Tom Jones arriva nelle sale italiane per un evento speciale, il 22-23-24 maggio, per ripercorrere l’ascesa e il declino, durato quasi 50 anni, di un baluardo della storia del rock. Nel documentario sono inserite interviste e filmati inediti, come quello del leggendario concerto sold out del Paramount Theatre.