Recensione
Yuli – Danza e libertà – Recensione: un biopic sul danzatore cubano Carlo Acosta
É tratto dall’autobiografia di Carlos Acosta, noto nel mondo della danza come Yuli, il film di Icíar Bollaín, sceneggiato da Paul Laverty, da sempre collaboratore di Ken Loach. Il ragazzino cresce a Cuba in una famiglia povera e da genitori divorziati. Il padre Pedro, dopo aver intravisto in lui un talento naturale per la danza, lo fa entrare in una prestigiosa scuola dell’Avana. Carlos, riottoso alla disciplina, diventerà il primo Romeo di colore dell’English National Ballet.
Yuli – Danza e libertà: una pellicola che rende omaggio alla danza
Lo sport è spesso stato usato nel cinema come mezzo per ritrovare se stessi e uscire dalla miseria, dal pugilato al calcio. Non è un caso, che in “Yuli”, invece sia la danza ad avere questo ruolo. Del resto, tutta la storia di Carlo Acosta inizia da Cuba per passare a Londra e finire nella stessa isola caraibica che gli ha dato i natali. Ne è protagonista lo stesso danzatore, che appare adulto e impegnato in una serie di coreografie per uno spettacolo che racconta la sua stessa vita. La narrazione usa il flash back e alterna a primi piani intensi di Yuli la ricostruzione della sua vita.
La sua infanzia è segnata dal rapporto non facile con il padre Pedro, che ha chiamato il figlio Yuli, come il Dio africano Ogun. Nel sangue degli Acosta ci sono 350 anni di schiavitù, e da questo bisogna fuggire.
Il film di Bollain è da una parte un omaggio alla danza, ma presenta una sottotraccia importante di taglio politico. Il regista, infatti, non mette solo in scena la vera vita di un grande artista ma anche una parte di storia di Cuba, sottoposta a embargo e per questo in grande difficoltà. Vi traspare anche una certa forma di razzismo nei confronti dei cubani neri, discriminati rispetto ai mulatti.
Un’opera con un’ottima regia coadiuvata da un’altrettanto brillante sceneggiatura
Il film di Bollain è un fantastico ibrido tra realtà e finzione. La seconda è tutta nella ricostruzione dell’infanzia del protagonista, che diventa un racconto corale su una qualunque famiglia cubana in un passato non così lontano. L’altra chiave di lettura, invece, è nelle straordinarie scene di ballo che vedono protagonista Yuli, che mette in scena la sua vita durante uno spettacolo. Oltre a una regia rigorosa e pulita, l’opera si fregia di un’ottima sceneggiatura che porta la firma di Paul Laverty, un nome che non ha bisogno di alcuna presentazione.
Ottimo il cast è la fotografia che valorizza allo stesso modo sia la location caraibica che la fredda Londra dove il nostro eroe coronerà la sua carriera grazie al duro lavoro e alle attenzioni della sua maestra e del padre Pedro.
Ivana Faranda
Trama
- Titolo originale: Yuli
- Regia: Icíar Bollaín
- Cast: Carlos Acosta, Mario Elias, Héctor Noas, Betiza Bistmark Calderón, Edison Manuel Olbera, Keyvin Martinez
- Genere: Biografico, Drammatico, colore
- Durata: 109 minuti
- Produzione: Spagna, 2018
- Distribuzione: ExitMedia
- Data di uscita: 17 ottobre 2019
“Yuli – Danza e Libertà” è un film biografico della regista Icíar Bollaín che segue la storia di Carlos Acosta, in arte Yuli, vera e propria leggenda della danza. Il film ha ottenuto 5 candidature ai Goya, come Miglior Attore esordiente a Carlos Acosta, Miglior Sceneggiatura non originale a Paul Laverty, Miglior Fotografia a Alex Catalán, Miglior Colonna Sonora a Alberto Iglesias e Miglior Suono a Alberto Ovejero.
Yuli – Danza e Libertà: dall’Havana a leggenda internazionale del balletto
Il soprannome di Carlos Acosta è Yuli: Pedro, suo padre, ha deciso di chiamarlo in questo modo perché lo considera il figlio del dio africano Ogun, un combattente.
Tuttavia, fin dalla giovane età, Yuli ha sempre evitato qualsiasi forma di disciplina e istruzione, lasciando che fosse la strada di un quartiere in decadenza dell’Havana, impoverita e abbandonata, a fargli da scuola.
Accortosi del suo talento, l’unica scuola che suo padre lo costringe a frequentare è la Scuola Nazionale di Cuba di Danza, grazie alla quale Yuli inizia a muovere i primi passi che lo condurranno a diventare una leggenda internazionale del balletto.
Carlos Acosta è stato il primo ballerino nero a esibirsi nei panni di Romeo per il Royal Ballet di Londra, dove per 17 anni è stato riconfermato primo ballerino.
Nel cast di “Yuli – Danza e libertà” vediamo tre attori interpretare i panni del ballerino: Carlos Acosta stesso, ballerino cubano, Edison Manuel Olbera, attore esordiente di soli 10 anni e e Keyvin Martinez, ballerino cubano al suo debutto come attore nei panni del giovane Yuli.
“Yuli – Danza e libertà” è diretto dalla regista, sceneggiatrice e attrice spagnola Iciar Bollain, che ha recitato nel film di Ken Loach del 1995 “Terra e libertà”. Tra i suoi successi come regista troviamo “Hola, ¿estás sola?”, il suo primo lungometraggio del 1995, “Flores de otro mundo” del 1999 con cui ha vinto il premio per il Miglior Film alla Settimana della Critica del Festival di Cannes dello stesso anno, “Ti do i miei occhi” del 2003 con cui ha ricevuto ben 7 Nomination ai Goya e “Even the Rain” del 2010, Miglior film della sezione Panorama del Festival di Berlino.