Recensione
Waiting for Barbarians – Recensione: una storia drammatica ai confini con il nulla
In un avamposto situato in un luogo non ben definito una piccola comunità di nomadi vive in pace con i suoi invasori. Ne è leader un magistrato, interpretato da Sir Mark Rylance, in attesa della meritata pensione, che ne segue le contese e coltiva il suo interesse per i manufatti antichi del popolo. Tutto cambierà in seguito all’arrivo del terribile colonello Joll (Johnny Depp) alla ricerca di quelli che lui chiama “i barbari”. Iniziano arresti e torture feroci, che il magistrato cerca invano di bloccare.
Al Festival di Venezia 2019 un film tratto dall’opera letteraria omonima di John Coetzee che ne ha curato la sceneggiatura
Si sente ma non più di tanto l’origine letteraria dell’opera di Ciro Guerra, che per la prima volta nella sua carriera gira un film in inglese e lontano dalla sua terra. Altra novità è che lui, cineasta di nicchia, dirige un cast importante con grandi nomi. Al centro della trama ci sono due uomini molto diversi tra loro, che rappresentano la notte e il giorno. Il rpimo è il colonnello Joll che arriva vestito di nero e con gli occhiali scuri. Il secondo è il magistrato anziano e molto a suo agio tra i locali. Sin dal primo incontro è chiaro che è una guerra personale quella che prende corpo tra loro.
“Waiting for Barbarians” è un film sul mondo del presente dove c’è bisogno di un nemico. In questo caso sono loro i barbari, dei deboli da sopraffare. La caduta verso il baratro degli occupanti è lenta ma inesorabile. Se ne rende conto solo il sensibile magistrato, il personaggio più forte di tutta la storia, interpretato in modo eccellente da un attore britannico che da solo vale tutta l’opera.
Sir Mark Rylance, già Premio Oscar® come Miglior Attore non Protagonista per “Il Ponte delle Spie” di Steven Spielberg è un caleidoscopio di emozioni che buca lo schermo. Cosa diversa si deve dire per il feroce colonnello Joll, una maschera di cera completamente priva di espressioni. Gli dà vita Johnny Depp, con una freddezza che fa tutto sommato parte del ruolo, ma che potrebbe infastidire lo spettatore. La regia ha lavorato molto bene nella costruzione dei personaggi, compresi quelli femminili, che hanno una grande importanza nel contesto narrativo. La più interessante è Gana Bayarsaikha, una donna sfigurata dalle torture di Joll che entra nella vita del magistrato e gli fa fare il grande passo verso la ribellione contro lo stesso potere che lui rappresenta.
Waiting for Barbarian: un potente viaggio in un posto senza tempo alla ricerca del nemico che è dentro di noi
Il film di Ciro Guerra ricorda per il contesto narrativo il film cult “Il deserto dei tartari”. Quello che domina in questo caso è una dicotomia bianco/nero, anche se bisogna dire che nessuno è innocente, compreso il magistrato in crisi di coscienza. Gli scenari e le location sono di grande bellezza, amplificati da una fotografia e un montaggio eccellenti. Tra gli attori spicca Mark Rylance nei panni del vero grande protagonista, che andrebbe premiato con una Coppa Volpi. Non altrettanto, si può dire per Johnny Depp, che appare veramente legnoso e poco espressivo e che recita in modo quasi robotico.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Ciro Guerra
- Cast: Johnny Depp, Robert Pattinson, Harry Melling, David Dencik, Mark Rylance, Greta Scacchi, Sam Reid, Bill Milner, Joseph Long, Gana Bayarsaikhan
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 112 minuti
- Produzione: USA, Italia 2019
- Distribuzione: Iervolino Entertainment
- Data di uscita: 24 settembre 2020
“Waiting for the Barbarians” è un film di Cino Guerra con Johnny Depp e Robert Pattinson, presentato in Concorso al Festival di Venezia 2019.
Waiting for the Barbarians: la storia
In un posto senza tempo perso nel nulla, un magistrato anziano in attesa della pensione vive senza troppe scosse. L’arrivo di un colonnello noto per la sua crudeltà spezzerà la sua routine. Il militare, interpretato da Johnny Depp, è ossessionato dall’arrivo nell’avamposto di supposti barbari. A seguito di una serie di terribili torture, l’uomo di legge troverà il coraggio di ribellarsi contro lo spesso potere che lui rappresenta.
Il regista Ciro Guerra è nato il 6 febbraio 1981 in Colombia ed è uno dei registi emergenti del suo paese. Tra le sue opere più recenti ci sono “Oro verde” del 2018 e “El abrazo de la serpiente” del 2015.
Trailer