Il regista Jesus Garces Lambert, gli attori Luca Argentero, Angela Fontana e Francesco Pannofino (quest’ultimo voce narrante del film) insieme ad Antonella D’Errico di Sky ed al produttore Andrea Occhipinti hanno incontrato la stampa, in occasione della proiezione “Io, Leonardo” nuovo lungometraggio d’arte di Sky ,che per la prima volta resterà nelle sale per un tempo superiore ai tre giorni, grazie al successo del precedente film sul Caravaggio e a un progetto più ambizioso.
Io, Leonardo: un viaggio onirico nella mente di un genio
Antonella D’Errico ha esordito tenendo a sottolineare come la cultura sia un patrimonio fondamentale e come Sky dal 2013 abbia deciso di investire su questo tipo di contenuti, facendo così assurgere il nostro paese a un ruolo di eccellenza grazie alla qualità di questi prodotti documentali e cinematografici. La D’Errico ha evidenziato come questa ultima fatica “Io Leonardo” interpretato nel corpo da Luca Argentero e nella mente da Francesco Pannofino, sia un racconto onirico sulle capacità del talento dell’artista di passare dall’ingegneria all’arte.
Ha preso poi la parola il regista Jesus, evidenziando la sua fatica nell’affrontare un personaggio come Leonardo, che lo ha costretto ad un vero viaggio iniziatico. Ha spiegato la sua volontà di evidenziare le paure e le forze dell’artista toscano, concentrando la sua attenzione sul percorso mentale di un uomo rimasto sempre fedele a se stesso, aspetto fondamentale per avvicinare lo spettatore all’universo leonardiano.
Io Leonardo: l’uomo come centro della natura e dell’universo
Francesco Pannofino, non solo voce narrante, ma vera voce della coscienza leonardesca, ha raccontato, come aneddoto, della sua emozione in sala di registrazione mentre ascoltava un pezzo di film con la voce del regista a fargli da guida e di come, contro ogni personale interesse, avesse insistito per lasciare quella come voce narrante, ma forse dall’accento eccessivamente messicano.
Dopo di lui è intervenuto il vero protagonista della pellicola, Luca Argentero. L’attore ha confessato come questa proposta lo abbia preso alla sprovvista, senza dargli abbastanza tempo per pensare, una sorta di accettazione per incoscienza, l’ha definita ridendo.
Un lavoro molto difficile, a partire dalla trasformazione estetica, un ruolo che ha preso lo spunto iniziale dai costumi, in seconda battuta sulla recitazione ed infine sulle scenografie di Frigeri. Argentero ha spiegato di come si sia fatto solleticare dall’idea di alzare l’asticella del personaggio dal punto di vista umano, approfondendo così il vero essere e le pulsioni emotive dell’artista.
Lo stesso regista, a tal proposito, ha voluto sottolineare la “cristallizzazione temporale” di Leonardo, raffigurata in un Argentero sempre giovane, senza alcun segno del tempo nel trascorrere della vita, dovuta alla volontà di Lambert di evidenziare il viaggio mentale, ricordando che noi stessi per primi ci vediamo sempre uguali, nonostante l’avanzare dell’età. Lambert ha concluso evidenziando come anche lo stesso casting sia stato faticoso per la produzione perchè legato ad una corrispondenza iconografica importante, mostrando al mondo come il patrimonio dell’arte sia universale, dal momento che proprio un regista messicano ha scelto di parlare al cuore del “figlio illeggittimo” nato a Vinci.
Chiaretta Migliani Cavina
18/09/2019