Recensione
La Belle Epoque – Recensione: un tuffo nel passato più bello
Nicolas Bedos con “La Belle Epoque” ci ha fatto il dono di una meravigliosa commedia romantica che ci soddisfa sotto tutti i punti di vista; ideando il soggetto e scrivendo anche la frizzante sceneggiatura ha creato un’opera intelligente, arguta, spiritosa, moderna, profonda, attuale e nostalgica allo stesso tempo.
La vicenda ruota intorno a una coppia di coniugi sposati da quarant’anni che si trovano in una crisi coniugale profonda. Marianne (Fanny Ardant) è una psicanalista che ha cavalcato in pieno i nuovi strumenti digitali che la società propone, esegue consulenze con un programma che procede per algoritmi e utilizza tutti gli ausili che la tecnologia offre, dalla domotica alla realtà virtuale, dalla strumentazione nell’abitacolo dell’autovettura ai vibratori di ultima generazione. Il marito Victor (Daniel Auteuil) è un disegnatore di fumetti che non ha mai voluto modernizzare i propri metodi di lavoro, viene licenziato e continua a pensare al passato, anche a quel passato in cui lui e la moglie si amavano. Anni prima aveva aiutato un adolescente e problematico amico del figlio, che crescendo è diventato un imprenditore di successo. Si tratta di Antoine (Guillaume Canet), proprietario di una società ideata da lui, la “Time Traveller”, che permette a chi lo desidera di rivivere in delle epoche del passato riproponendo in studi cinematografici tutte le ambientazioni e le comparse utili allo scopo.
Questi decide di ricambiare il favore a Victor e con la complicità del figlio gli offrono una giornata in un’epoca a sua scelta. Il nostalgico padre sceglie di ritornare in quel contesto a Lione del maggio del 1974 in cui conobbe e si innamorò di Marianne. Il set viene organizzato per riproporre luoghi e situazioni degli anni Settanta, perfettamente ricostruito è ricco di comparse e attori e una di questi è la splendida Margot (Doria Tillier), che interpreta il ruolo della giovane Marianne. Il gioco per volere di Victor prosegue nei giorni successivi e si vengono a creare delle dinamiche impreviste che finiscono per coinvolgere tutti in maniera sorprendente.
Un caleidoscopio perfettamente architettato
É un meraviglioso gioco delle parti che il regista è riuscito a ideare e tutto si incastra in maniera perfetta, realtà, finzione e finzione nella finzione. Si tratta di un caleidoscopio di idee genialmente supportato da dialoghi altamente brillanti e battute umoristiche a non finire.
Tutti recitano in maniera eccezionale, Fanny Ardant sembra sostenere un ruolo scritto per lei, cinica nelle prime scene, in altri contesti diviene romantica fino a farci ancora perdere la testa nei suoi profondissimi occhi bistrati, Daniel Auteuil incarna in stato di grazia il ruolo del nostalgico artista ricco di humor, la meravigliosa Doria Tillier interpreta più ruoli ed in ognuno convince con una spontaneità magistrale e una avvenenza irresistibile.
Le ambientazioni sono rese benissimo, dai moderni appartamenti dei protagonisti agli studi cinematografici della “Time Traveller”, i costumi sono molto curati in ogni contesto, le tecniche di ripresa sono sempre idonee e il montaggio ineccepibile. Le musiche curate da Anne-Sophie Versnaeyen sono tutte indovinate, sia quando accompagnano le azioni reali dei protagonisti, sia quando rappresentano la colonna sonora nelle ambientazioni del passato dei fantastici set della società di Antoine, e come non citare “La Cumparsita” che avvolge Victor e Marianne durante il primo afflato dei loro giovani cuori. Insomma stupisce che il regista al suo secondo lungometraggio sia riuscito a confezionare un’opera tanto elevata, ma lo stupore maggiore arriva dallo script, i dialoghi sono sempre originali, contestuali e ricchi di battute che rendono la fruizione del film godibilissima.
Un altro elemento di pregio sembra essere quel suggerimento che la trama vuole comunicarci in maniera non troppo velata, e che sarebbe altamente terapeutico per ogni individuo: ritornare ogni tanto, con la mente e con i sentimenti a un epoca del proprio passato in cui non si era ancora penalizzati con quelle eccessive sovrastrutture che avrebbero finito per soffocare i veri sentimenti. Se non si vuole ritornare all’infanzia basta anche la prima giovinezza, in cui gli ideali, il desiderio di sperimentare, di conoscere gli altri e di innamorarsi era ancora avvolto in una magnifico alone di magia. Si spera che ogni spettatore che vedrà questa pellicola si senta stimolato a questo semplice e proficuo esercizio mentale.
Marco Marchetti
Trama
- Regia: Nicolas Bedos
- Cast: Daniel Auteuil, Guillaume Canet, Doria Tillier, Fanny Ardant, Pierre Arditi, Denis Podalydès
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 110 minuti
- Produzione: Francia, 2019
- Distribuzione: I Wonder Pictures
- Data di uscita: 7 novembre 2019
Con “La belle époque” il regista francese Nicolas Bedos ci regala una deliziosa commedia romantica in continua tensione tra passato e futuro.
La belle époque: lo scorrere del tempo
Dopo “Un amore sopra le righe” (2017), Bedos torna a occuparsi di tematiche legate al passaggio del tempo e i suoi effetti sulle persone in “La belle époque”. La pellicola prende in esame una coppia per così dire “scoppiata”, formata da due coniugi che non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altra.
Victor è disegnatore di professione che si ritrova disoccupato a causa del suo astio nei confronti dell’era digitale, Marianne, invece, è una psicanalista sempre alla ricerca di nuovi stimoli. I due rappresentano la tensione tra la nostalgia per un passato ormai perso e la voglia di guardare a un futuro tutto da scoprire, che risulta poi essere il tema principale del film.
Quando Marianne caccia Victor di casa, lui si ritrova ad accettare la proposta di Time Traveller, un’agenzia specializzata nel ricreare qualsiasi tipo di ambientazione storica nei minimi dettagli. Victor chiede di poter rivivere il momento del suo primo incontro con Marianne nel lontano 1974 e finisce con l’invaghirsi dell’attrice che interpreta questa versione della sua compagna.
La belle époque: cast e produzione
Il film può vantare all’interno del proprio cast interpreti d’eccezione del cinema francese. Figurano infatti in “La belle époque” i celebri Daniel Auteuil (“Remi”, 2018); Fanny Ardant (“Ondes de Choc – Journal de ma Tête”, 2018); Pierre Arditi (“Un amore sopra le righe”, 2017) e Denis Podalydès (“Plaire, aimer et courir vite”, 2018).
La pellicola è distribuita nelle sale italiane da I Wonder Pictures.