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Se mi vuoi bene: l’incontro con la stampa all’Eliseo

Il regista Fausto Brizzi, il produttore Luca Barbareschi, Giampaolo Letta di Medusa Film, Claudio Bisio, Sergio Rubini, Dino Abbrescia, Lorena Cacciatore, Valeria Fabrizi, Flavio Insinna, Susy Laude, Maria Amelia Monti, Lucia Ocone, Memo Remigi, Elena Santarelli, Gian Marco Tognazzi e gli sceneggiatori Herbert Simone Paragnani, Mauro Uzzeo e Martino Coli hanno incontrato la stampa al Teatro Eliseo per la presentazione del film “Se mi vuoi bene”.

Se mi vuoi bene: una commedia drammatica

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Se mi vuoi bene: l’incontro con la stampa all’Eliseo

Brizzi ha esordito raccontando della propria tendenza a scrivere film dai tratti autobiografici (“Notte prima degli esami”, 2006) e soffermandosi poi sulla sua esigenza di affrontare un genere non molto popolare in Italia, una sorta di commedia che lasci spazio ai sentimenti, anche quelli più cupi, e che mantenga un’alternanza tra la gioia e il dolore. Brizzi ha citato una delle sue opere precedenti, “Ex” (2009), come esempio di uno dei rari film di questo tipo realizzati in Italia.

Avendo scritto e strutturato “Se mi vuoi bene” come romanzo, Brizzi non aveva pensato a farne un adattamento cinematografico finché Claudio Bisio, che nella pellicola interpreta il protagonista, non l’ha sollecitato.

Dopo uno scambio di battute tra Brizzi e il team di sceneggiatori su quanto sia stato difficile lavorare affiancati da un autore-regista ha preso la parola Barbareschi, il quale ha elogiato Brizzi come figura di team builder attorno al quale si è stretto un cast d’eccezione. Barbareschi ha affermato di aver spinto il regista nella direzione di un’opera ibrida e fortemente emotiva proprio perché era a conoscenza del suo lato sentimentale e riteneva che fosse un punto di forza nella produzione del film.

Giampaolo Letta ha poi citato la natura di nicchia di “Se mi vuoi bene”, una storia a sua detta carica di temi per nulla mainstream che fa sempre piacere trovare al cinema.

Se mi vuoi bene: l’importanza degli affetti

Interrogato sui lati autobiografici della pellicola, in particolare sui rapporti tra genitori e figli, Brizzi ha confessato di essersi ispirato molto all’anno della propria vita in cui allo stesso tempo è nata sua figlia e venuto a mancare suo padre. Intervenendo a sua volta sull’argomento, Bisio ha raccontato dei tre giorni in cui è andato a trovare la figlia ad Amsterdam, esperienza che si riflette in una delle scene del film.

Sergio Rubini, che nel film interpreta il pacato Massimiliano, ha detto di aver apprezzato molto il fatto che, al contrario di molte pellicole odierne, “Se mi vuoi bene” ha al proprio interno grazia e gentilezza, ma soprattutto un messaggio. Flavio Insinna, Edoardo nel film, ha aggiunto che se il Joker entrasse nel negozio delle Chiacchiere smetterebbe di uccidere, in quanto in un mondo sempre più crudele e pieno di muri eretti contro il diverso, le chiacchiere rappresentano davvero il modo per connettere con gli altri e salvarsi a vicenda dalla solitudine.

Se mi vuoi bene: il rapporto tra attori e personaggi

Molti membri del cast hanno commentato su quanto le loro personalità nella vita reale siano diverse da quelle dei loro personaggi. Lorena Cacciatore ha detto di non avere molto in comune con Laura, ma di essersi commossa a causa della sua difficoltà a trovare del tempo per vedere i propri genitori. Maria Amelia Monti ha sottolineato il divario tra i soliti personaggi simpatici che le vengono assegnati e la brusca Giulia, ex moglie di Diego.

Dino Abbrescia e Susy Laude, sposati sia nella vita reale che nel film, hanno avuto uno scambio di battute su come i loro ruoli per quel che riguarda il cibo siano come ribaltati sul grande schermo. Abbrescia infatti, che nei panni di Luca è un cultore del cibo pesante, nella realtà è un crudista, mentre Laude, nel film vegana militante, si fa problemi solo con il pesce crudo.

Lucia Ocone, la simpatica Loredana, ha invece dichiarato di avere molto in comune con il proprio personaggio. Entrambe infatti mascherano le proprie insicurezze con atteggiamenti goliardici e spensierati. Ocone ha inoltre amato molto il film, proprio a causa dell’insistenza sul volersi bene e sull’ascolto.

Gaia Sicolo

11/10/2019

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