Recensione
Valley of Souls – Recensione: il racconto crudo della guerra civile colombiana
Con “Valley of Souls” Nicolás Rincón Gille racconta la guerra civile che ha dilaniato la Colombia dal 1998 al 2002. Il film è il frutto di un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, in cui sono confluite le testimonianze di chi il periodo l’ha vissuto e ha la fortuna di poterlo raccontare. Per rendere il narrato ancora più fedele al reale il regista ha lavorato con la popolazione locale.
Il protagonista è José, un uomo che vive con i suoi tre figli in una casa nella giungla, e dopo una notte di pesca scopre che le forze paramilitari hanno ucciso i due figli maschi. Affranto e addolorato promette alla figlia, sopravvissuta alla mattanza, che riporterà i loro corpi a casa, affinché abbiano una degna sepoltura.
Il dolore di un padre alla ricerca dei corpi dei suoi due figli
L’uomo percorrerà in canoa il fiume Magdalena in quest’ardua e proibita ricerca: chi tiene in scacco il paese non vuole infatti che i cadaveri siano recuperati dai familiari.
Il viaggio del protagonista sarà per l’artista di Bogotà il tessuto sul quale cucire il dolore di un paese, attraverso i volti e le situazioni che questo padre disperato incontrerà nel suo vagare.
La vita umana non ha nessun valore per le forze paramilitari, i corpi cadono a terra copiosi, come carne da macello e il fiume copre lo scempio.
Valley of Souls: un documento importante affetto però da un eccessiva lentezza
“Valley of Souls” è un bel film, una testimonianza storica di valore, Nicolás Rincón Gille è lucido e chiaro nel mostrare il dolore, l’efferatezza, lo scempio: fondere finzione e valore sociale non è mai facile. Bravissimo José Arley de Jesús Carvallido Lobo nell’interpretare il protagonista.
Il racconto però, cinematograficamente parlando, procede con un’eccessiva lentezza, a tratti esasperante, soprattutto nella prima parte, scoraggiando lo spettatore in sala a procedere con la visione. Qualche taglio in fase di montaggio avrebbe reso la narrazione più fluida senza levare niente al messaggio da trasmettere, permettendo al film una fruizione meno faticosa.
Quando si vuole raccontar qualcosa di importante, che esuli dal semplice intrattenimento, si dovrebbe tener presente che la potenza estetica dell’opera può essere sacrificata in nome di una diffusione maggiore del messaggio. “Valley of Souls” è un film per un pubblico disposto a faticare.
Il film, una coproduzione belga e colombiana, partecipa nel 2019 alla Festa del film di Roma, in concorso per il premio del pubblico.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Titolo originale: Tantas Almas
- Regia: Nicolás Rincón Gille
- Cast: n/d
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 137 minuti
- Produzione: Colombia, Belgio, Brasile, Francia, 2019
- Distribuzione: n/d
- Data di uscita: n/d
“Valley of Souls” è un film di Nicolás Rincón Gille presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2019.
Valley of Souls: un viaggio terribile
Nella Colombia del 2002 un pescatore, José, rientra a casa dopo una lunga nottata passata a lavorare e scopre che, durante la sua assenza, delle entità paramilitari hanno assassinato i suoi due figli, Dionisio e Rafael.
I corpi sono stati gettati nel fiume Magdalena senza una degna sepoltura e per questo motivo José intraprende un lungo, agonizzante viaggio per ritrovarli e fare in modo che le loro anime non rimangano per sempre intrappolate nel regno dei vivi.
Questa vicenda porterà un padre dilaniato dal dolore a confrontarsi con le ferite che affliggono il suo stesso paese.