Nella Sala Petrassi dell’Auditorium di Roma, in occasione della presentazione del suo film “The Fanatic”, John Travolta ha incontrato una platea di giornalisti.
The Fanatic: la pericolosità di essere senza controllo
La conferenza è iniziata con una riflessione sul suo ruolo, molto diverso rispetto a quelli dove lo abbiamo visto, e sulla paura di essere vittima delle ossessioni di qualcuno. Travolta al contrario si è detto entusiasta. “Il mio personaggio preferito, che riflette alcune delle mie passioni come fan, nonostante sia un attore perseguitato dai fan è il riflesso di qualcosa che apprezzo, per la persona che ti fa scatenare il cuore e l’entusiasmo”.
Un giornalista ha chiesto dettagli riguardo la scelta nell’affidare questo personaggio all’attore. Il produttore a quel punto ha chiarito che ha voluto Travolta dopo aver letto la sceneggiatura. La pellicola, che è una piccola
produzione indipendente, è stata realizzata in 2 mesi e girata in 20 giorni. Ha mostrato ammirazione e amicizia per John, con cui ha lavorato altre volte. “John è perfetto perché sa fare qualsiasi cosa dove lo metti. Quando c’è energia e forza in un rapporto duraturo produce grandi risultati”.
Viene domandato a Travolta che effetto fa avere influito su una generazione. L’attore ha risposto dicendo di essere orgoglioso di realizzare qualsiasi film che lasci un segno “per consentire al pubblico di godere
a prescindere dal momento in cui lo guarda. “La strada” per esempio è un film senza tempo, come “Il Padrino” e “Pulp Fiction“, ed è una cosa bellissima”.
The Fanatic: un ruolo diverso per una pellicola d’essai
Travolta ha poi replicato alla richiesta di conoscere i suoi tre film per sempre e scegliere quello a cui si sente più legato, scegliendo “Pulp Fiction”, “Grease” e “La febbre del sabato sera“, di cui si dichiara molto orgoglioso. “La vita di una persona è un mosaico di arte, esperienza e qualsiasi cosa, ma sono i vari pezzi che ti danno la sensazione di essere senza tempo.” A volte le persone sono fatte per certe cose, ha aggiunto, e la mia famiglia veniva dal teatro e dall’arte e io ho accolto il cinema come avrebbero
fatto i miei familiari e ho accettato questo invito a creare di più facendo cose molto diverse. Anche nella musica il jazz ha un pubblico molto più ridotto rispetto alla pop-music e devi accettarlo per capire la corretta relatività”.
Poi , divertito, è intervenuto su una domanda in merito al ballo, dove gli veniva chiesto quale ballo farebbe Tony Manero oggi e se lui ancora ballasse. Ha informato il pubblico di avere fatto recentemente un favore a un amico, Armando Perez, un rapper famoso, e di avere accettato di ballare il tango in un suo video. Ha scelto questo come ballo per il Tony Manero attuale.
Ha poi detto che il viaggio più interessante nella realizzazione di un film è stato “Pulp Fiction”, che gli ha consentito di essere molto libero nella sua interpretazione, precisando in merito a Tarantino “la fiducia è quello che mi ha concesso assolutamente e ogni suo consiglio era potente ed efficace e rispettava i compiti senza alcuna interferenza”.
Anche il pubblico gli ha consentito di essere libero in ogni ruolo. “Io sono diventato una Musa per l’immaginazione di altre persone, perché io forse non sarei riuscito a creare, ero più bravo a prendere un’idea ed elaborarla e questo mi ha dato fiducia. Mi sento molto fortunato perché mi è consentita questa libertà di fare quello che mi piace”.
Ha sorpreso i presenti in sala dicendo di avere rifiutato il ruolo da protagonista in “American Gigolo“, “Ufficiale e gentiluomo“, “Splash” e “Il miglio verde“, ma si è detto sicuro di avere scelto per sé i ruoli migliori,
senza alcun rimpianto e come personaggi amati ha indicato Fellini, Sophia Loren, Marlon Brando, i Beatles e Liz Taylor.
Gli viene poi chiesto il perché dell’accoglienza di “The Fanatic” in America, dove il suo film è stato molto criticato, e lui ha ricordato che “la capacità di creare sta sempre dentro di te e non ci si deve mai preoccupare di una cosa nuova, è un modo di pensare che io non ho”.
“The Fanatic” è un film d’essai e lui ha ricevuto le migliori reazioni e non, in quanto non si possono misurare tutti allo stesso modo, tutto ha una prospettiva diversa e il suo personaggio ha un grande amore incontrollato che lo rende interessante. “Infondo tutti noi abbiamo un pezzetto di fanatico dentro di noi e questo è l’affascinante”.
In merito alla domanda sul suo pensiero sui film Marvel e sullo streaming ha confermato di essere molto felice di interpretare ruoli che appartengono ancora alla vecchia Hollywood e di non appartenere al pubblico che guarda Marvel. Tutto l’intrattenimento per lui è valido e consiste solo in una scelta di gusto.
Si è trattato di un John Travolta in grande stile, che con estrema gentilezza ha piacevolmente intrattenuto tutti i presenti, con simpatia e disponibilità.
Chiaretta Migliani Cavina
22/10/2019