Recensione
Underwater – Recensione: un horror usa e getta
Il regista William Eubank debutta al cinema con un horror semplice ma dalla complessa realizzazione tecnica. Ambientato interamente sul fondale marino, è stato girato in studio, in un set all’asciutto, illuminato in modo tale da sembrare subacqueo.
La storia può essere riassunta con: un gruppo di ricercatori trivella il fondale marino troppo in profondità, risvegliando una creatura gigantesca e affamata. Niente più che un semplice pretesto per passare rapidamente all’azione.
Problemi strutturali
Il film, difatti, inizia subito in medias res, mostrandoci Kristen Stewart alle prese con un terremoto subito dopo i titoli di testa. Incontriamo tutti gli altri personaggi mano a mano che riemergono dalle macerie della stazione subacquea.
Questo genera il primo dei problemi da cui questo film è affetto: la sceneggiatura non riesce a introdurre abbastanza a fondo i personaggi da farci affezionare a loro. Non proviamo particolare empatia quando vengono inevitabilmente divorati dai mostri. Le loro storie, solo raccontate e mai mostrate proprio allo scopo di “umanizzarli“, sono abbastanza banali e non hanno alcuna attinenza con gli eventi che avvengono nel film. Tutti sono solamente carne da macello, spariscono prima ancora di diventare interessanti.
Vedo e non vedo
Secondo problema: le scene d’azione subacquee. Gli ambienti sono giustamente claustrofobici e oscuri. I protagonisti resi tutti simili dagli scafandri che indossano (che assomigliano un po’ alle tute dei Terran Marines di “Starcraft”). A questo aggiungiamo che il regista cerca di non far mai vedere direttamente le creature per non svelarne troppo presto il design e mantenere fitto il mistero. Il risultato è che, durante le aggressioni subacquee, spesso si fatica a capire cosa stia accadendo sullo schermo tanto che, in due scene, i personaggi sono costretti a raccontare di nuovo quello che abbiamo appena “non-visto” per non farci perdere il filo.
Inoltre, mancano delle novità che mantengano vivo l’interesse. Tutte le aggressioni delle creature sanno di già visto. Sebbene siano ben fatte, anche a livello di ritmo e tensione, non hanno inventiva. Sono sempre prevedibili e prive di sorprese.
Underwater: troppo prevedibile
Terzo problema: il design della creatura. Già visto. Nessuna idea, nessuna particolarità, niente che possa stimolare l’interesse di chi è abituato a questo genere di film.
Lasciamo poi perdere il realismo. Con un banale pretesto, il film costringe i protagonisti a stare in maglietta e mutande per buona parte della durata. Certo, se hai degli attori con dei bei corpi, perché non mostrarli? Peccato che, sott’acqua, a sette miglia di profondità, in una stazione sottomarina che sta cadendo a pezzi, presumibilmente dovrebbe fare parecchio freddo. Poi, uno dei protagonisti si accorge che un oblò sta per cedere perché, appena ci poggia un pollice sopra, questo si incrina. A quella profondità il vetro, dall’altro lato, dovrebbe essere sottoposto ad una pressione incredibilmente forte. Se bastasse spingerlo con un dito per incrinarlo…
La trama scorre via liscia così come ci si aspetta. Niente sorprese, solo una serie di ostacoli che i protagonisti dovranno superare, come in un videogame, per arrivare al “boss finale“.
Underwater: rapido da vedere, rapido da dimenticare
Gli attori sono tutti bravi, svolgono il loro lavoro degnamente, e anche la regia e la fotografia riservano belle immagini. Quello che manca sono le idee.
Il vantaggio è che il film scorre via leggero, come un buon intrattenimento per una serata da passare sul divano con birra e pizza a portata di mano.
Rapido da fruire, rapido da dimenticare.
Nicola De Santis
Trama
- Regia: William Eubank
- Cast: Kristen Stewart, Jessica Henwick, T.J. Miller, Vincent Cassel, Mamoudou Athie, John Gallagher Jr., Gunner Wright
- Genere: Action-horror, colore
- Durata: 95 minuti
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita: 30 gennaio 2020
In “Underwater” Kristen Stewart e Vincent Cassel si ritrovano alle prese con i mostri marini, in un film adrenalinico che segna l’esordio del regista William Eubank nel cinema mainstream.
La pellicola segue lo schema tipico degli horror, con un mostro ignoto e implacabile che, risvegliatosi, perseguita i protagonisti, uccidendoli ad uno ad uno fino a giungere all’inevitabile scontro finale con l’ultimo sopravvissuto.
Underwater: a 7 miglia dalla superficie
Un gruppo di ricercatori lavora in una base sul fondale dell’oceano a sette miglia di profondità. Le loro trivelle provocano un terremoto che rischia di spazzare via l’intera base, mettendo a repentaglio le loro vite.
Mentre cercano di sopravvivere per tornare alla superficie, capiscono che il terremoto non è l’unica minaccia alla loro salvezza: le trivelle hanno risvegliato qualcosa, nelle profondità dell’oceano. Una creatura ostile che inizierà a mietere le sue vittime, uccidendo i ricercatori uno alla volta.
Cast & crew
Il regista William Eubank si era fatto notare nel 2014 con il thriller di fantascienza a basso budget “The Signal“, nel quale lavoravano Laurence Fishburne (“Matrix“, “John Wick 2” e “John Wick 3“), Olivia Cooke (“Ready Player One“) e Brenton Thwaites ( il Dick Grayson della serie DC – Netflix “Titans“).
Stavolta il film è capitanato da Kristen Stewart, qui nelle vesti di ricercatrice alle prese con una creatura sottomarina implacabile e micidiale.
In vista dell’uscita nelle sale, Kristen Stewart, che aveva terminato le riprese circa due anni fa, ha rivelato di attendere con ansia la reazione del pubblico al film: “Sono entusiasta. Non credo di aver mai fatto un film di questa portata, prima.” Le riprese, a detta dell’attrice, sono state veramente estenuanti. Però lei non vede l’ora di rivederne il risultato sul grande schermo.
Trailer
Trailer italiano