Il miglior cinema indie dell’anno per il National Board of Review of Motion Pictures gli anti Oscar della grande mela.
National Board of Review: un’organizzazione no profit che premia l’arte cinematografica
Tempo di bilanci per la stagione cinematografica del 2019. Si stilano classifiche in base agli incassi ma anche in base al valore artistico delle opere.
Esiste dal lontano 1909 un’organizzazione no profit chiamata “National Board of Review of Motion Pictures” che guarda al cinema non solo come intrattenimento ma soprattutto come arte.
Il National Board of Review ha sede a New York e premia il Miglior Film indipendente americano e non. Questi riconoscimenti del resto sono considerati estremamente importanti anche in relazione agli Oscar di febbraio. Tanti i premi assegnati, che vanno dal Miglior Film Americano a quello straniero, passando per le pellicole indipendenti in una lista a parte e i documentari.
A dicembre sono stati annunciati gli Awards del 2019, che saranno consegnati nel corso di un gala che si terrà a New York l’8 gennaio prossimo.
Il Miglior Film dell’anno è il monumentale “The Irishman” del maestro Scorsese, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma. Si tratta di un omaggio al gangster movie con un cast d’eccezione, che vede tra gli altri Robert De Niro e Al Pacino. Lo stesso film compare per il Miglior adattamento alla sceneggiatura. Va alla grande anche “C’era una volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino. Quella che dovrebbe essere la penultima opera del vulcanico regista è un omaggio a Hollywood e alla settima arte del suo tempo. Un vero capolavoro da studiare alle scuole di cinema. Anche in questo caso, gli interpreti sono i migliori sulla piazza, da Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, fino ad arrivare all’incantevole Margot Robbie, cui si aggiunge un istrionico Al Pacino. Alla pellicola va il premio per la Miglior Regia e a Brad Pitt quello per il Miglior Attore non Protagonista.
Adam Sandler è eletto Miglior Attore per “Uncut Gems” di Josh e Benny Safdie. Si tratta di una produzione Netflix in 35 mm. Lo stesso film si aggiudica un premio per la Migliore Sceneggiatura Originale.
Ha incantato tutti la bella Renèe Zellweger con la sua interpretazione in “Judy”, biopic su Judy Garland. L’interprete sarà premiata con il premio per la Miglior Attrice Protagonista.
Per i film in lingua straniera vince meritatamente “Parasite” di Bong Joon-ho, un film dalla regia rigorosa capace di raccontare il conflitto di classe universale in modo eccelso.
Non solo opere mainstream ma anche film di nicchia e documentari
Sono dieci i film indipendenti del National Board of Review. Il primo della lista, in base all’ordine alfabetico è “The Farewell – Una bugia buona” della giovanissima cineasta cinese residente negli USA Lulu Wang alle prese con i retaggi della sua cultura tradizionale, un affresco delicatissimo di famiglia. Segue “Give me liberty”, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e diretto dal regista moscovita Kirill Mikhanovsky, un racconto lento ma fluido di un viaggio tra due anime perse. Terence Malick è al terzo posto con il suo plot pacifista “La Vita Nascosta – Hidden Life”, seguito da “Judy”.
I documentari selezionati, anche questi in ordine alfabetico, sono cinque e il primo della lista è “American Factory” prodotto dall’ex presidente USA Obama e da sua moglie, distribuito da Netflix. Diretto da Julia Reichert e Steven Bognar, è stato il vincitore del Directing Award allo scorso Sundance Film Festival. Si parla di industria 2.0 e del rapporto tra Cina e America, prendendo come gancio le vicende di uno stabilimento industriale dell’American Motors in Ohio.
Stefano Mazzola
18/12/2019