Recensione
Il delitto Mattarella: un viaggio nei misteri italiani di un passato non così lontano
Il 6 gennaio del 1980, il Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, viene ucciso da un giovane mentre sta andando a messa con la sua famiglia. Si fanno molte congetture sui mandanti dell’omicidio. Il primo a indagare sarà un giovanissimo Pietro Grasso, allora Sostituto Procuratore di Turno. Del resto, la situazione è complessa nella sua semplicità: il politico democristiano voleva smantellare il malaffare che affligge da sempre la sua Sicilia e stava iniziando da piccole cose, come gli appalti truccati per la manutenzione delle scuole. L’uomo era inoltre molto avversato dai suoi stessi compagni di partito, per via delle sue aperture al Partito Socialista e al suo rapporto con Pio La Torre.
Aurelio Grimaldi porta sul grande schermo il suo libro omonimo, raccontando la sua idea sull’omicidio di un uomo integerrimo che è stato dimenticato troppo presto. Forse non a caso il film non ha avuto una genesi facile. Ci sono tutti, dal luciferino Giulio Andreotti, al fratello di Piersanti ora Presidente della Repubblica, oltre ai politici democristiani Salvo Lima e Vito Ciancimmimo, per chiudere in bellezza con Giovanni Falcone all’epoca dei fatti giovanissimo, oltre al faccendiere Michele Sindona. Non potevano mancare gli elementi del Nar che avrebbero tirato personalmente il grilletto, ispirati palesemente a Gilberto Cavallini e Giusva Fioravanti, all’epoca dei fatti a Palermo per cercare di far evadere il loro camerata Pierluigi Concutelli dal carcere dell’Ucciardone.
Un’opera che omaggia un uomo scomodo che voleva “Una Sicilia con le carte in regola”
Grimaldi tenta con questo film di raccontare la sua verità sui responsabili della morte di Piersanti Mattarella. La narrazione non è lineare e presenta l’uomo e padre di famiglia oltre che il politico.
Una voce narrante tira le fila di una storia, in cui sono coinvolti tutti, dai vertici della DC alla mafia alleata per l’occasione con la Banda della Magliana e i Nar.
Francesco Coco, nei panni di Mattarella, rende perfettamente il personaggio. Sua moglie Irma è Donatella Finocchiaro in perfetta sintonia con il fratello Sergio (Francesco La Mantia). Fuori da quest’isola felice ci sono una serie d’individui loschi, che purtroppo hanno fatto la storia dell’isola e del paese intero. Alla bella famiglia di Piersanti fanno da contrappunto i feroci Salvo Lima (Tuccio Musumeci) e Vito Ciancimino (Tony Sperandeo) e i terroristi neri che al processo uscirono indenni dalle accuse. Degli attori, alcuni nei panni dei cattivi recitano un po’ troppo sopra le righe. Giulio Andreotti, che appare più volte sempre silente diventa una bieca macchietta. Non si può dire altrettanto per il personaggio di Nicoletti, compagno di Partito di Piersanti morto suicida due anni dopo l’omicidio; lo interpreta Leo Gullotta, che rende splendidamente il chiaro scuro della sua personalità. Al netto di qualche confusione indotta allo spettatore per la regia non rigorosissima, resta il merito da dare a Grimaldi per ricordare soprattutto ai più giovani un passato molto vicino che ha visto cadere sotto i colpi della mafia grandi uomini di valore come Mattarella, Falcone e Borsellino.
“Il delitto Mattarella” è il film ideale per capire i pericolosi legami tra mafia e terrorismo e per tentare di far luce in uno dei tanti misteri insabbiati negli anni.
Andrea Racca
Trama
- Regia: Aurelio Grimaldi
- Cast: Antonio Alveario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 97 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Cine1 Italia
- Data di uscita: 2 luglio 2020
Con “Il delitto Mattarella” il cineasta Aurelio Grimaldi offre al grande pubblico un’opera che vuole essere prima di tutto un tributo a una figura della vicina storia italiana.
Il delitto Mattarella: una ricostruzione dei fatti
Piersanti Mattarella è un membro della DC, partito dominante in Italia all’epoca, e ricopre la carica di Presidente della Regione Siciliana. Il 6 gennaio 1980 sta andando a messa con la sua famiglia ma lo aspetta una tragedia. Qualcuno si accosta alla sua auto e gli spara, uccidendolo sul colpo.
Partono sin da subito depistaggi che dovrebbero portare ad attività di terrorismo di sinistra, ma l’allora Sostituto Procuratore di turno, Pietro Grasso, sospetta qualcosa e le sue indagini preliminari vengono proseguite nello stesso spirito inquisitivo dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone.
Ciò che Falcone scopre è una connessione tra la mafia e l’estrema destra italiana. Mattarella era infatti osteggiato dai suoi colleghi e dalla criminalità organizzata per la sua opposizione alla mafia, che per il suo omicidio aveva deciso di allearsi con i neofascisti romani, in cambio dell’evasione di prigione di Concutelli, loro leader.
Cast e produzione
Il regista Aurelio Grimaldi ha alle spalle una prolifica carriera, tra cui si ricordano pellicole come “La divina Dolzedia” (2017), storia di una prostituta anziana ma ancora ricercata dalla sua vasta clientela, e “L’ultimo re” (2009), adattamento della vicenda di Tarquinio il Superbo narrata da Seneca.
Il cast de “Il delitto Mattarella” è stato scelto con molta attenzione alle radici siciliane della vicenda e presenta interpreti profondamente radicati nel territorio come Claudio Castrogiovanni (“Cruel Peter”, 2019; “La Trattativa Stato Mafia”, 2014) e David Coco (“Primula Rossa”, 2018; “Malarazza”, 2017), oltre al celebre Leo Gullotta (“Sono solo fantasmi“, 2019; “L’ora legale“, 2017).