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Il Commissario Montalbano – Salvo amato, Livia mia: ricordando Camilleri e Sironi

Oggi il regista e interprete Luca Zingaretti, accompagnato da cast artistico e tecnico, ha presentato alla stampa “Il Commissario Montalbano – Salvo amato, Livia mia”.

Il Commissario Montalbano – Salvo amato, Livia mia: nel segno della perdita

Il Commissario Montalbano - Salvo amato, Livia mia Zingaretti

Il Commissario Montalbano – Salvo amato, Livia mia: ricordando Camilleri e Sironi

La conferenza è stata inaugurata con la trasmissione di una breve intervista ad Andrea Camilleri, in cui l’autore parlava del suo personaggio. Secondo Camilleri, Montalbano rappresenta l’italiano medio, coi suoi vizi e le sue virtù, ma soprattutto con una lealtà di fondo nei suoi rapporti con le persone. Questa lealtà era uno dei suoi tratti più amati dallo scrittore, insieme alla sua assidua ricerca di una verità, nonostante le verità in realtà siano molteplici.

Terminato il video, la parola è passata a Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction, e Stefano Coletta, direttore di Rai 1, che hanno entrambi parlato di come la messa in onda ogni anno di nuovi episodi di “Il Commissario Montalbano” sia per la Rai una vera e propria festa popolare. Carlo Degli Esposti, di Palomar, ha tenuto a precisare che il 50% degli incassi ricavati dalle giornate al cinema verrà dato in beneficenza.

Luca Zingaretti, per la prima volta alla regia, ha sottolineato come questo sia il primo anno in cui si sono trovati a una conferenza stampa senza Camilleri e senza Alberto Sironi, regista originale della serie. Ha definito Sironi un complice, un uomo buono e capace di trasformare ottimo materiale in un caso televisivo, e ha poi citato Luciano Ricceri, anch’egli venuto a mancare. Zingaretti vorrebbe celebrare tutti e tre gioiosamente, come loro avrebbero voluto.

L’attore ha poi parlato del suo approccio alla macchina da presa, dicendo che è stato bello ma anche doloroso e che non ha cercato un suo stile, ma si è piuttosto chiesto cosa avrebbe fatto Sironi al posto suo. Di Zingaretti c’è solo una “malinconica dolcezza”.

Dal punto di vista della sceneggiatura, Francesco Bruni ha detto che la mancanza, più che artistica, per loro è affettiva, e che Camilleri scriveva già in uno stile adatto al cinema. Salvatore De Mola ha poi precisato che l’episodio è tratto da due racconti originali, uno epistolare intitolato “‘Salvo amato…’ ‘Livia mia’” e uno chiamato invece “Il vecchio ladro”.

Futuro e passato della serie

Il Commissario Montalbano - Salvo amato, Livia mia primo piano

Alla domanda su cosa riservi il futuro a una saga così amata ora che tre dei suoi pilastri non ci sono più, Zingaretti ha spiegato che con la Rai hanno deciso quest’anno di mandare in onda due dei tre episodi girati. Lui ha bisogno di prendersi una pausa per far sedimentare questo lutto, riflettere e capire se sia il caso di troncare le attività o concludere in bellezza con l’ultimo romanzo, custodito al momento nella cassaforte della Sellerio.

L’attore ha poi parlato di aver letto i primi libri all’epoca della loro uscita e di essersene innamorato. Voleva addirittura acquistarne i diritti per realizzare una serie, ma non aveva né i soldi né la fama, cosa che però non lo ha fermato dal tentare il provino quando, effettivamente, una serie ne è stata fatta. Zingaretti ha ringraziato il suo produttore per aver creduto in lui, all’epoca perfetto sconosciuto nel mondo del cinema.

Gaia Sicolo

19/02/2020

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