Recensione
Il caso Pantani: l’omicidio di un campione?
Il 5 giugno 1999, il corridore Marco Pantani, detto “il Pirata”, è escluso per sospetto doping dal secondo Giro d’Italia che stava quasi per vincere. I medico dell’Uci gli riscontrarono valori troppo alti dell’ematocrito, quasi 52% contro 50% consentito dai regolamenti internazionali. É l’inizio della fine per un campione che non aveva mai barato e che vinceva solo grazie alle sue qualità fisiche.
Marco tenterà di rientrare nell’ambiente delle corse nel 2000 tra mille difficoltà. Nel Tour de France, l’atleta si confronta con Lance Armstrong, anche se poi non porta a termine la gara per una crisi.
Pantani chiude la sua carriera con un 14° posto al Giro d’Italia del 2003. Solo un anno dopo il 14 febbraio muore in un residence di Rimini per overdose di cocaina e psicofarmaci. Saranno condannati gli spacciatori che gli hanno fornito la droga.
Nel 2015 si riaprono le indagini su richiesta della famiglia per rendere giustizia a un uomo che è stato tradito dal suo paese.
Il caso Pantani: un prezioso documento per restituire al Pirata la dignità perduta
A sedici anni dalla sua scomparsa Domenico Ciolfi cerca di ricostruire la verità sulle false accuse di doping fatte a Pantani, campione amatissimo dai suoi tifosi. Il Pirata fu uccise due volte e non solo metaforicamente. La prima quando il suo sangue preso in un hotel di Madonna di Campiglio fu trattato per alterare i valori di ematocrito grazie all’intervento di un pezzo grosso dell’Uci, poi scomparso in modo misterioso.
Marco, il campione, morì quel giorno. Da allora divenne paranoico, depresso e cocainomane. La sua famiglia e i suoi amici, invano, cercarono di aiutarlo.
Il regista, usando una narrazione in capitoli, fa rivivere l’atleta dai giorni del successo a quelli della caduta. Lo interpretano nelle varie fasi Brenno Placido, Marco Palvetti e Fabrizio Rongione con risultati diversi. Tra questi, spicca il secondo, probabilmente per la forza degli eventi che racconta. Sono presenti nel film tutte le persone che gli sono state vicine, dai genitori, Tonina e Ferdinando, all’ultima sua fidanzata la danese Christina Jonsson, con cui aveva un rapporto difficile.
Ciolfi sceglie una narrazione discontinua, che mischia spesso gli intervalli temporali.
Un film da guardare con il fiato sospeso fino alla verità negata
In realtà, a collegare i vari episodi è Francesco Pannofino, che interpreta l’avvocato che è riuscito a far riaprire le indagini. Ed è proprio lui, con la voce profonda che tutti conosciamo a svelare il velo di Maya su un mistero italiano.
Il bello del film arriva verso la fine e sono svelate tutte le contraddizioni su un’indagine a dir poco mal fatta. Sono tante le cose che non tornano, dalla scena del crimine alterata all’hotel dove il pirata dormì l’ultima notte della sua vita, non lo stesso dove fu trovato il suo cadavere.
Il cast tutto funziona e spicca tra questi Monica Caporesi nel doppio ruolo di Christina e di un’escort russa. Bello anche il personaggio interpretato da Libero De Renzi, Jumbo aka Moreno Lotti, suo grande amico di Cesenatico che ogni anno organizza una festa in memoria di Pantani il 13 gennaio, giorno del suo compleanno.
Seppur, con qualche imperfezione registica e una certa confusione nella narrazione, il film di Ciolfi è un documento prezioso per via della ricostruzione fedele dell’accaduto. Il regista si è avvalso della collaborazione della famiglia e dei legali di Pantani, che gli hanno fornito tutta la documentazione necessaria per cercare di trovare la verità sulla scomparsa sportiva e non di un atleta tradito dal suo stesso mondo.
Stafano Mazzola
Trama
- Regia: Domenico Ciolfi
- Cast: Marco Palvetti, Libero de Rienzo, Fabrizio Rongione, Gianfelice Imparato, Francesco Pannofino
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 150 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Koch Media
- Data di uscita: 12 ottobre 2020
“Il caso Pantani” racconta la storia di un uomo finito in un gioco al massacro che non gli diede scampo. Il film esce al cinema, distribuito da Koch Media, per soli tre giorni.
Il caso Pantani: un mito che merita giustizia
Il film-evento diretto da Domenico Ciolfi racconta cinque anni della vita del ciclista romagnolo, gli ultimi. Si concentra su un periodo che va dal cinque giugno 1999, quando Marco Pantani è stato sospeso dalle gare, fino al quattordici febbraio 2004, giorno della sua morte.
A causa delle cause poco chiare della sua prematura dipartita, sono state aperte diverse inchieste giudiziarie. La sua morte è stata uno shock per il mondo del ciclismo, e non solo, che proprio nel giorno di San Valentino perdeva il suo “Pirata“.
“Il caso Pantani” è un omaggio a questo mito dello sport italiano, un giovane che in sella sulla sua bici sembrava inarrestabile, ma è stato sconfitto in una partita fatale.
Cast e Crew
“Il caso Pantani” descrive l’ascesa e la caduta di un personaggio pubblico molto amato. La storia di questo sportivo è raccontata attraverso l’uso di vari generi: il noir contemporaneo, il film d’inchiesta, il thriller.
La regia del film, le cui riprese si sono svolte tra l’ Emilia-Romagna e il Trentino nei mesi di settembre e ottobre 2019, è stata affidata a Domenico Ciolfi, classe 1970, tra i cui lavori meritano menzione Viva Radio 2 minuti con Rosario Fiorello e Marco Baldini per Rai1 e TG24 Fiorello Show.
Nel 2008 a Faenza, Ciolfi ha fondato la casa di produzione Mr.Arkadin Film che ha prodotto il film con il contributo di Emilia-Romagna Film Commission.