Recensione
Tony Driver: l’ossessione del sogno americano
Sospeso tra realtà e finzione, tra le sabbie roventi dell’Arizona e il mare di Polignano, il racconto della vicenda umana di Tony Driver girato dal bravo Ascanio Petrini, promettente regista all’esordio, buca lo schermo e rimane impresso nei nostri cuori.
Tony è Pasquale Donatone, il volto segnato dalla vita, emigrato dalla Puglia in Illinois da bambino con la famiglia, nonostante quaranta anni vissuti negli Stati Uniti, una moglie (ex) e due figli, non ha mai preso la cittadinanza americana.
Dopo il divorzio, Pasquale si trasferisce a Yuma, in Arizona, dove vive la sorella. Qui diventa Tony Drive e lavora come tassista, ma non si tira indietro se c’è da far attraversare il confine Messicano a merci proibite o persone. La sua attività di passeur un giorno gli costa l’arresto, il sistema giudiziario è molto chiaro: chi non è cittadino americano e compie reati di media entità sul territorio statunitense ha un’alternativa alla prigione, la deportazione nel paese d’origine e il divieto di far ritorno sul suolo statunitense per almeno dieci anni. Pasquale, atterrito dalla prospettiva di andare in carcere, sceglie il ritorno in Italia, ma la sua patria ormai è l’America, quell’America che lo ha ripudiato e che ora appare come una meta irraggiungibile.
L’uomo si arrangia come può, per un certo periodo vive addirittura in alcune cavità naturali sulla spiaggia di Polignano, è divenuto suo malgrado un border-line, solo l’assistenza di un parroco gli procura dei lavoretti saltuari e l’alloggio in una roulotte.
Il toccante racconto di una vita imperfetta
Il chiodo fisso di TOny Driver è tornare in quell’America che lui chiama casa, ma che non vuole più avere a che fare con i figli immeritevoli. Nel frattempo sono arrivati gli anni di Trump, con l’ulteriore chiusura dei confini nazionali e, addirittura, la costruzione del muro di confine col Messico. Riuscirà il nostro eroe a coronare il suo sogno? Nonostante i divieti ce la farà a superare ogni barriera e rimettere piede sul tanto agognato territorio americano?
Pasquale non è stato sempre una brava persona, lui stesso ammette i reati commessi in Arizona, la sua discesa era già cominciata nel momento del divorzio e il trasferimento a Yuma. Poi la deportazione in Italia, la perdita improvvisa delle sue radici, che non sono più quelle pugliesi di quando era bambino, ma quelle americane dove ha vissuto più di quaranta anni, lo hanno di fatto regredito allo status di homeless. La dignità pero no, quella Pasquale non l’ha mai persa, e neppure la speranza di farcela, sono queste doti di testardaggine e di lucida follia che ce lo rendono simpatico. Non sempre si tiene per l’eroe senza macchia e senza paura (ma esiste sul serio?), Pasquale è altamente imperfetto, ma con un fuoco dentro che conquista lo spettatore e ci fa parteggiare per lui.
Tony Driver: film o documentario?
Il regista Ascanio Petrini per raccontare la vicenda umana di Pasquale sceglie la strada del film intervista, la telecamera indugia sul volto scavato del protagonista, ne analizza le ingenuità, le debolezze, ma riesce anche a far emergere il suo inguaribile ottimismo che contagia chi ascolta. Un po’ stucchevole, ma di gran moda di questi tempi, è la polemica anti-Trump: lo sport del tiro al bersaglio sul potente di turno è sempre di gran voga da questo lato dell’Atlantico e a quanto pare si esporta bene anche sull’altra sponda. Geniale l’unico momento di vera fiction, quando Pasquale racconta Tony e le sue sciagurate vicende sulla linea del confine. Ecco, “Tony Driver” è un film che scorre sempre sul confine tra documentario e intrattenimento, un film che fa pensare. Tutti possiamo esser preda delle nostre debolezze, tutti possiamo cadere, non è da tutti sapersi rialzare.
Daniele Battistoni
Trama
- Regia: Ascanio Petrini
- Cast: Pasquale Donatone
- Genere: Documentario
- Produzione: Italia, Messico, 2019
- Durata: 73 minuti
- Distribuzione: Wanted
- Data di uscita: 25 giugno 2020
“Tony Driver” è una pellicola diretta da Ascanio Petrini, presentata in concorso alla 34. Settimana Internazionale della Critica all’interno della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, premiata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI come Film della Critica 2020 e in selezione ai Nastri d’Argento nella sezione Docu italiano 2019. Il film è nei cinema dal 25 giugno e nelle sale virtuali tra cui Wanted Zone contemporaneamente.
Tony Driver: una storia di frontiera, tra illegalità e sogno americano
“Tony Driver” realizza un ritratto di Pasquale Donatone, un barese emigrato negli Stati Uniti che offre la possibilità di passare frontiera dal Messico agli USA facendo da tassista e vivendo perciò ai limiti della legalità.
L’opera si pone come un lavoro a metà tra documentario e finzione e racconta una singolare storia di sogno e fallimento del sogno che spinge lo spettatore a una riflessione sui muri di Trump e su una politica fondata su paura e discriminazione.
Dopo un blitz anti-immigrazione Tony torna in Puglia, un paese immobile in cui il protagonista non sa più vivere, incastrato nel sogno delle vaste terre dell’Arizona, il luogo a cui sente di appartenere.
La storia di Pasquale Donatone
“You can’t teach an old dog a new trick. I’m an old dog but I can learn new tricks.”
“Quando Pasquale mi ha detto questa frase mi ha guardato dritto negli occhi. Non ha aggiunto altro. Le rughe sul suo volto mi hanno raccontato il resto della storia. È li che per la prima volta, ho visto Tony Driver”. (Ascanio Petrini)
Pasquale Donatone è un italiano nato a Bari, cresciuto negli Stati Uniti e “rimpatriato” in Italia (ormai terra straniera) a causa della sua attività illegale di “passeur” sul confine messicano.
Il film vuole sottolineare l’assurdità dei muri reinventando lo spazio secondo nuove e inedite coordinate, realizzando uno spericolato incrocio di generi, attraverso una visione della frontiera come meta da riconquistare.
“Tony Driver” oltre a uscire nelle sale cinematografiche è disponibile su WANTED ZONE – Il cinema libero e indipendente, nuova piattaforma digitale, in collaborazione con Mymovies, dedicata ai film “ricercati”.