Il Cinematics Universe Marvel e il problema sulla diversità, Anthony Mackie interviene sulla Marvel e il suo mondo.
Marvel: un nuovo paesaggio all’orizzonte?
Il primo grande ciclo dell’universo Marvel si è apparentemente concluso con “Avengers: Endgame”. Le conseguenze della rivoluzione operata sono state in parte mostrate in “Spider-Man: Far From Home”, che ci rivela un Tom Holland pronto, o quasi, a reggere quel peso sovrumano del passaggio del testimone di Tony Stark. Ma le avventure dei noti supereroi non si fermano, anzi proseguono sia al cinema che sul piccolo schermo.
Emblema di questo passaggio è la tanto attesa serie tv “The Falcon and the Winter Soldier“, in merito alla quale sono stati rivelati numerosi dettagli durante un’intervista rilasciata a Variety da Anthony Mackie, interprete per ben sette volte di Falcon a partire da “Captain America: the Winter Soldier” del 2014.
Una serie TV , quella per Disney +, che ha due protagonisti, come evidenziato dal titolo: Sam Wilson e Bucky Barnes, interpretati rispettivamente da Anthony Mackie e Sebastian Stan. Dopo gli eventi di “Avengers: Endgame”, Falcon e Winter Soldier compongono una squadra e si cimentano in un’avventura epica, proseguire il lavoro di Captain America, che ha lasciato loro la propria eredità.
“Girare questi film ti fa sentire un po’ come al campo estivo. Con la serie la sensazione non è stata diversa. È un po’ come un film del Marvel Studios ma lungo sei ore. È stato riunito lo stesso gruppo di persone, così che tutto funzionasse al meglio. Dalle coreografie alle controfigure. È tutto come al cinema, a un livello più alto. In ogni produzione ci si spinge sempre oltre e, tocchiamo ferro, dovremmo tornare sul set presto. Tutti quelli della troupe che avevano già lavorato ad altre serie tv continuavano a ripetere di non averlo mai fatto così. Il metodo di lavoro non cambia rispetto ai film. Soltanto il montaggio è differente”.
Diversificazione e mondo globale, un cambiamento necessario
Mackie, che nell’ultimo anno abbiamo ritrovato su Netflix nella seconda stagione della serie di fantascienza “Altered Carbon” e in un episodio indipendente di “Black Mirror”, chiamato “Striking Vipers”, ha sottolineato la necessità di una maggiore diversificazione nei film Marvel, soffermandosi nello specifico sul cast e la produzione.
Condivide la sua intervista e l’opinione anche Daveed Diggs, protagonista di “Snowpiercer”. Secondo le parole di Anthony Mackie:
“Quando ‘The Falcon e The Winter Soldier’ uscirà, io sarò l’attore principale, come tu lo sei in ‘Snowpiercer’. Abbiamo dunque il potere e la capacità di fare certe domande. Mi ha davvero infastidito il fatto d’aver girato sette film della Marvel con produttori, registi, stunt, PA e costumisti bianchi”.
I riflettori si spostano poi su “Black Panther”, che rappresenta l’eccezione alla regola, in un’accezione ancor più negativa, prosegue l’attore:
“Quando realizzi che ‘Black Panther’ ha di colpo un regista nero, un produttore, un costumista e un coreografo neri, questo è più razzista di qualsiasi altra cosa. Se puoi assumere una troupe nera soltanto per film dei neri, stai dicendo che non sono abbastanza bravi quando il cast è prevalentemente bianco. Assumi la persona migliore per il lavoro, anche se vuol dire avere due donne o due uomini”.
Mackie in questo modo ribadisce la necessità di cambiamenti immediati nelle pratiche di assunzione, confidando che nel futuro della Marvel si possa assumere la persona migliore per il lavoro richiesto, costruendo così una nuova e migliore generazione progressista.
Chiaretta Migliani Cavina
30/06/2020