Recensione
Undine – Un amore per sempre: il mito di Ondina in chiave moderna
“Undine – Un amore per sempre”, diretto da Christian Petzold, con protagonista Paula Beer, è un racconto originale legato alla mitologia, che tratta temi come l’amore, la follia, la vita e la morte, in balia di un destino che non abbandona mai le sue prede.
Il film è ispirato allo spirito acquatico del folklore germanico, la ninfa del mare alla ricerca del vero amore, una creatura che abbandona il proprio mondo per vivere un amore sulla Terra. Una protagonista incarnata nel film in un personaggio dominato dall’amore, da un amore che crede più volte di aver trovato, un amore che nasce dalla complicità di uno sguardo, da un pericolo condiviso, da un improvviso riconoscersi.
Un sentimento travolgente che scandisce le giornate e riempie il cuore, esplodendo o implodendo nei gesti più impensabili per due personaggi senz’anima che acquistano spessore conoscendosi e vivendo in una favola senza tempo.
Visivamente folgorante e ricca di spettacolari sequenze, con una musica che conta i secondi prima di quell’evento che cambierà tutto, la pellicola di Christian Petzold presenta ancora una volta una donna in evoluzione e trasformazione che rimette in piedi la propria vita. Il film è una storia d’amore fatta di suspence, colpi di scena, tensione, dolcezza e anche di elementi soprannaturali legati alla mitologia. Undine non può sfuggire al proprio destino, in fonda lo sa, e lo intuisce dalla primissima scena del film. Lei rappresenta la metafora surreale di una figura che riparte dal dolore senza il quale non avrebbe potuto agire.
L’empatia con un’acqua che regola tutto
“Undine – Un amore per sempre” si muove sopra e sotto il livello del mare, dove il confine dell’acqua divide il mondo: uno permeato da un realismo da cui non si può fuggire, l’altro, sott’acqua dove tutto può succedere: la rinascita interiore, la fuoriuscita dell’anima, l’espressione della propria vera natura. Un chiaro mistero dietro un film che non viene mai svelato, in una cornice surreale non subito esplicitata, ma spiegata scena dopo scena. Lo spunto fantastico rischia più volte di confondere, di rendere ai limiti dell’assurdo un film d’impatto, dove Paula Beer e Franz Rogowski danno prova di performance davvero impeccabili.
Dalla regia a tratti visionaria alla fotografia fatta di contrasti cromatici, con colori sia caldi che freddi, “Undine – Un amore per sempre” è un film interpretativo, cupo, elegante e invaso da una leggerezza solo apparente. Forse questa volta Petzold mette troppi temi in una storia che appare divisa e non sempre coerente a se stessa, ma che nella tecnica non manca di nulla. Un film che prepara lentamente lo spettatore al fiume in piena che sembrerà quasi uscire fuori dallo schermo, con colpi di scena esteticamente forti e ben realizzati.
Undine è la sirena greca del folklore europeo nella Berlino fantasma di un 21º secolo indefinito, un tempo dove la vita inizia e finisce a contatto con l’acqua. Alla scoperta di un mondo sotterraneo misterioso che si nasconde nelle profondità dei laghi, dei fiumi e dei mari.
Giorgia Terranova
Trama
- Titolo originale: Undine
- Regia: Christian Petzold
- Cast: Paula Beer, Franz Rogowski, Maryam Zaree, Jacob Matschenz, Gloria Endres de Oliveira, Rafael Stachowiak
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Germania, Francia 2020
- Distribuzione: Europictures
- Data di uscita: 24 settembre 2020
“Undine – Un amore per sempre”, insignito Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) è stato definito “un racconto audace, originale, che viaggia tra leggende, presagi e ossessioni sul destino, sulla vita e sulla morte”.
“Undine” racconta la storia di un amore, un amore travolgente, impossibile, che va oltre la vita, la morte e la logica. Attraverso il mito del folklore nord europeo, quello della ninfa Undine alla ricerca del vero amore, la protagonista si muove in una metropoli dove modernità e antichità, leggenda e realismo si scontrano tra interiorità ed esteriorità tra anima e corpo.
Undine, sentendosi condannata dal destino e dal nome che porta, capisce che solo con la conquista dell’amore eterno potrà ottenere l’immortalità della propria anima.
Undine: la trama
Undine è una giovane donna che lavora come storica al Märkisches Museum di Berlino; il suo compito consiste nel mostrare e accompagnare i visitatori tra i plastici che mostrano l’architettura e la struttura della città nel corso dei secoli, spiegandone l’evoluzione e la trasformazione.
Un giorno cade in una spirale di tristezza e disperazione, lasciata dal fidanzato Johannes che le aveva giurato amore eterno e che è adesso felicemente insieme ad un’altra donna. Quando tutto per Undine sembra perduto conosce, nel bar del museo, Christoph, un sommozzatore che la colpisce dal primo sguardo e che per un attimo sembra averla fatta rinascere.
Undine inizia ben presto ad avere sentimenti sempre più forti verso di lui, convinta di non aver mai provato nulla di simile, capendo di essersi realmente innamorata per la prima volta. La donna inizia così una nuova vita in una nuova dimensione, cambia e si trasforma proprio come la città in cui vive, attraverso diversi stadi di evoluzione. Ma i segreti e il dolore non tardano ad arrivare: Cristoph è infuriato, si sente tradito da lei dopo aver scoperto dell’esistenza di Johannes, di cui non sapeva nulla. Undine, segnata da un destino pieno di negatività, solitudine e sofferenza, inizia a pensare che ricucire con Cristoph sia tanto importante quanto vendicarsi di Johannes.