Recensione
Imprevisti digitali: una commedia divertente che lascia spazio alla riflessione
Con “Imprevisti digitali”, premiato a Berlino 2020 con il Leone d’Argento, la rodata coppia formata da Benoìt Delépine e Gustave Kervern torna dietro alla macchina da presa per raccontare con brio un’altra storia che affonda le sue radici nelle difficoltà che molti hanno nel gestire la ‘vita virtuale’.
Dopo il delizioso “Mammuth”, in cui il povero protagonista, prossimo al pensionamento, interpretato da un Depardieu in ottima forma, si ritrova incastrato in una burocrazia digitale da lui incomprensibile, per poter ricostruire la sua carriera contributiva, è la volta di “Imprevisti digitali” in cui tre vicini di casa solidarizzano per venire a capo dei social media. Così in un sobborgo non meglio identificato di una cittadina francese, i nostri dovranno vedersela col web e le sue diavolerie, in una lotta più ardua di quella che si combatte per le strade di Francia con indosso un ‘gilet giallo’.
Tre vicini di casa alleati per il ‘virtuale’ bene comune
Cristine, licenziata dal suo precedente impiego a causa della sua dipendenza dalla serialità televisiva, cerca di sbarcare il lunario come autista Uber, ma a quanto pare le sue qualità alla guida non sono apprezzate dalla clientela, e vorrebbe trovare un modo per ottenere in rete giudizi positivi.
Marie, oramai sola, dopo che il figlio decide di andare a vivere con l’ex marito, si arrabatta senza successo per cancellare dalla rete un video hard che la riguarda in prima persona, mentre Bertrand, che vorrebbe difendere la figlia, vittima di cyberbullismo, rimane folgorato dalla voce femminile di un call center.
I due registi raccontano in modo spietato ma ironico, come a volte ‘l’unione faccia davvero la forza’, o almeno ci si possa provare. In una girandola di situazioni spesso assurde ma purtroppo credibili, in questa nuova era in cui per molti barcamenarsi tra acquisti on line e vita social è impresa ardua, è facile immedesimarsi con i protagonisti, interpretati egregiamente da Blanche Gardin, Corinne Masiero e Denis Podalydés.
Un’avventura ‘on-line’ che assicura tante risate
Il film, tra peripezie e risate, procede veloce, senza mai essere banale, in bilico tra i drammi che incombono e la speranza di venire a capo di queste sventure quotidiane. Il ritmo è coinvolgente, e tra una risata e l’altra si ha modo di riflettere seriamente su quanto siano diventate importanti queste ‘vite parallele’, e come internet abbia modificato inesorabilmente le nostre vite, lasciando indietro tutti quelli che non riescono ad adeguasi al ‘nuovo che avanza’. Nel film si compie una riflessione agrodolce su come in pochi anni il rapportarsi agli altri, al lavoro, a tutto ciò che ci sta attorno, è cambiato inesorabilmente, mutando le regole della socialità e del fare impresa.
Oggigiorno è possibile distruggere un’attività pubblica solamente con mouse e tastiera, disseminando valutazioni spesso difficili da verificare quanto a veridicità. Vogliamo ricordare quante vite sono state distrutte da video hot diffusi in rete? Delépine e Kervern riescono ad affondare il dito nella piaga senza smettere mai di far ridere di gusto.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Titolo originale: Effacer l’historique
- Regia: Benoît Delépine e Gustave Kervern
- Cast: Blanche Gardin, Denis Podalydès, Corinne Masiero, Benoît Poelvoorde, Vincent Lacoste e Michel Houellebecq
- Genere: commedia, colore
- Durata: 110 minuti
- Produzione: Francia, 2013
- Distribuzione: Officine UBU
- Data di uscita: 15 ottobre 2020
Orso d’Argento Premio speciale alla 70ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia del 2013, “Imprevisti digitali” è una commedia drammatica, dolce e amara al tempo stesso. Il film di Benoît Delépine e Gustave Kervern racconta la difficoltà di tre vicini di casa nello scendere a patti con la tecnologia, ormai entrata a far parte delle loro vite.
Imprevisti digitali: la trama
Tre vicini di casa che vivono in un sobborgo francese si ritrovano in situazioni assurde e imprevedibili. La loro vita è stravolta dalla personale incapacità di rapportarsi con le nuove tecnologie che ormai invadono non solo la loro esistenza, ma quella di chiunque altro.
Ognuno ha un motivo, un problema con il digitale che sembra insuperabile. Marie ha il terrore di perdere il rispetto del figlio, dato che, per errore, un sex tape è finito online. Tra commenti e visualizzazioni è convinta che non sarà facile riguadagnarsi la sua fiducia. Bertrand perde la testa per una centralinista, innamorandosi di una voce senza volto, e tenta in tutti i modi di evitare alla figlia di diventare vittima del cyber bullismo, che crede sia sempre in agguato dietro qualsiasi cosa sia online. Infine Christine, divorziata a causa della sua incurabile dipendenza dalle serie tv, cerca in tutti modi di aggiungere punti alla sua valutazione come autista privato.
I tre, accomunati dalla difficoltà di entrare in contatto senza disastri con un mondo globalmente digitalizzato, intraprenderanno una battaglia contro i giranti di Internet. Uno scontro aspro e divertente che sembra davvero troppo per ognuno di loro. Almeno all’apparenza.
Realtà e ispirazione
In parte ispirata al Movimento dei Gilet Gialli, da qui l’elemento sociale, “Imprevisti digitali” sottolinea con un ironia tagliente e dissacrante la digitalizzazione del mondo, che spesso pretende di rendere tecnologico anche qualcosa di astratto e inafferrabile, dato che esiste un emoji per tutto.